XVIIIA settimana tempo ordinario
Aforisma del giorno di Chesterton
Uomini che cominciano a combattere la Chiesa per amore della libertà e dell’umanità, finiscono per combattere anche la libertà e l’umanità pur di combattere la Chiesa.
Preghiera del giorno dai canti liturgici
Solo una goccia hai messo fra le mani mie solo una goccia che tu ora chiedi a me, una goccia che, in mano a Te, una pioggia diventerà e la terra feconderà. Ecco quel che abbiamo nulla ci appartiene ormai ecco i frutti della terra che tu moltiplicherai.
Ecco queste mani, puoi usarle se lo vuoi per dividere nel mondo il pane che tu hai dato a noi. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Santo del giorno
S. Alfonso M. de Liguori
Nasce a Napoli il 27-9-1696 da genitori della nobiltà cittadina. Studia filosofia e diritto. Dopo alcuni anni di avvocatura, si dedica interamente a Dio. Ordinato prete nel 1726, Alfonso Maria dedica il suo ministero agli abitanti dei quartieri più poveri di Napoli.
Nel maggio 1730 incontra i pastori delle montagne e, constatando il loro profondo abbandono umano e religioso, sente la necessità di rimediare a una situazione che lo scandalizza sia come pastore che come uomo colto del secolo dei lumi.
Lascia Napoli e con alcuni compagni, sotto la guida del vescovo di Castellammare di Stabia, fonda la Congregazione del SS. Salvatore. Nel 1760 è nominato vescovo di Sant’Agata, e governa la sua diocesi con dedizione, fino alla morte, avvenuta il 1 agosto del 1787.
Parola di Dio del giorno Matteo 14,13-21
In quel tempo, avendo udito [della morte di Giovanni Battista], Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare».
Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.».
Riflessione del giorno di Gilbert Keith Chesterton
Il 19 giugno 1935, Gilbert Keith Chesterton (1874-1936) presentava un programma radiofonico alla BBC sul tema della libertà. Sul settimanale della BBC, The Listener, furono trascritte le trasmissioni radiofoniche e si ospitarono le lettere, soprattutto di protesta, che le acute osservazioni di Chesterton suscitarono nel pubblico.
Da quel grande e coraggioso cattolico qual era, Chesterton parlò dalla radio mostrando senza mezzi termini l’essenza del cattolicesimo, con una confessione esplicita che è persino commovente: “Mi propongo di mostrare che il cattolicesimo ha creato la libertà inglese; e che quella libertà si è conservata esattamente fino a quando tale fede si è mantenuta; e che laddove la nostra fede è interamente scomparsa, anche tutta la nostra libertà sta scomparendo”.
Chesterton richiamava le origini cattoliche dei Comuni, del Parlamento, del common law e di tante altre istituzioni che avevano permeato la storia inglese: “I cattolici posero le fondamenta del concetto essenziale del liber et legalis homo, l’uomo come soggetto libero e giuridico”. Ammoniva poi il pubblico che lo ascoltava con queste parole: “Tenete a mente questa frase, perché l’intero mondo moderno sta precipitando nell’anarchia e nella tirannia per aver dimenticato ciò”.
Intenzione di preghiera per il giorno
Preghiamo perché l’Europa che ha rinunciato alla fede in nome della libertà, si renda conto che prima o poi dovrà rinunciare alla libertà proprio per aver smarrito la fede.
Don’t Forget! Vite straordinarie
CÉSAR ESTRADA CHÁVEZ (1927–1993)
Nato presso Yuma, in Arizona, il 31-3-1927, Cesar Chavez ha dedicato la sua vita a migliorare il trattamento, le retribuzioni e le condizioni di lavoro dei lavoratori agricoli.
Conosceva fin troppo bene le difficoltà che i lavoratori agricoli dovevano affrontare: da giovane infatti, Chavez e la sua famiglia lavoravano duramente nei campi come lavoratori agricoli migranti di origine messicana.
Nel 1962 Chavez fondò la National Farm Workers Association la quale si unì al Comitato Organizzatore dei Lavoratori Agricoli nel primo sciopero contro i viticoltori della California nel 1965. All’inizio del 1968, Chavez mise in atto un boicottaggio nazionale dei coltivatori di uva da tavola della California: questa battaglia con i viticoltori per un maggiore stipendio e migliori condizioni di lavoro sarebbe durata anni, ma alla fine, Chavez e il suo sindacato riportarono diverse vittorie a favore dei lavoratori.
Come leader del lavoro, Chavez impiegò mezzi non violenti per attirare l’attenzione sulla difficile situazione dei lavoratori agricoli: organizzò marce, mise in atto boicottaggi e fece diversi scioperi della fame. Riuscì a mobilitare l’opinione pubblica sui pericoli dei pesticidi per i lavoratori. La sua dedizione alla causa gli valse l’appoggio di numerosi amici e sostenitori, tra cui Robert Kennedy e Jesse Jackson.
Si ritiene che gli scioperi della fame abbiano contribuito alla sua morte il 23 aprile 1993 a San Luis, in Arizona. Nel 2014, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha stabilito che la data del compleanno di Chavez, 31 marzo, sarebbe diventata una festa commemorativa federale.
Grazie al suo impegno per la giustizia sociale, e per aver dedicato tutta la sua vita al miglioramento delle condizioni di vita del suo prossimo, Chávez ricevette, dopo la sua morte, la più elevata onorificenza civile, la Medaglia Presidenziale per la Libertà.
“Una volta che il cambiamento sociale ha inizio, è impossibile invertirne il corso. Non si può rendere di nuovo ignorante una persona che ha imparato a leggere. Non si può umiliare una persona che si sente fiera. Non si possono opprimere i popoli che non hanno più paura. Abbiamo visto il futuro e il futuro ci appartiene.” – César Chávez
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