Lunedì 12 agosto 2024

     

    XIX settimana T. Ordinario (A. pari)

     

    Avvenne il 12 agosto…

    1099 – Prima crociata, battaglia di Ascalona: i Crociati sconfiggono i Saraceni; è fondato il Regno di Gerusalemme, guidato da Goffredo di Buglione

    1121 – Didgori: l’esercito del Regno di Georgia di Davide IV sconfigge quello Selgiuchide

    1914 – Prima guerra mondiale: Francia e Regno Unito dichiarano guerra all’Austria-Ungheria

    1944 – 2.a guerra mondiale: a S. Anna di Stazzema (LU) inizia la strage nazista di oltre 500 civili

    1994 – Si svolge il concerto di Woodstock ’94

     

    Aforisma di S. Carlo Acutis

    “La nostra anima è come una mongolfiera. Se per caso c’è un peccato mortale, l’anima ricade a terra. La confessione è come il fuoco sotto il pallone…L’importante è confessarsi spesso”.

     

    Preghiera

    Dio onnipotente ed eterno, guidati dallo Spirito Santo, osiamo invocarti con il nome di Padre: fa’ crescere nei nostri cuori lo spirito di figli adottivi, perché possiamo entrare nell’eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    La vita di Giovanna Frémiot è legata indissolubilmente alla figura di Francesco di Sales, suo direttore e guida spirituale, e di cui fu seguace e insieme ispiratrice e collaboratrice. Nata a Digione nel 1572, a 20 anni sposò il barone de Chantal, da cui ebbe numerosi figli.

    Rimasta vedova, avvertì sempre di più il desiderio di ritirarsi dal mondo e di consacrarsi a Dio. Sotto la guida di Francesco di Sales, diede vita a una nuova fondazione intitolata alla Visitazione e destinata all’assistenza dei malati.

    L’Istituto si diffuse rapidamente nella Savoia e nella Francia. Ben presto seguirono Giovanna, diventata suor Francesca, numerose ragazze, le Visitandine, come erano chiamate e universalmente note le suore dell’Istituto.

    Prima della sua morte, avvenuta a Moulins il 13 dicembre 1641, le case della Visitazione erano 75, quasi tutte fondate da lei. Uno del monasteri delle Visitazione è stato fondato anche ad Alzano Lombardo e purtroppo è stato chiuso qualche anno fa.

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 10,34-11,1

    Mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.

    Quando furono giunti a Cafarnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: «Il vostro maestro non paga la tassa?». Rispose: «Sì».

    Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: «Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?». Rispose: «Dagli estranei». E Gesù replicò: «Quindi i figli sono liberi.

    Ma, per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te».

     

    Riflessione Frammenti di vita

    Il pensionato che, geloso della sua privacy, era sempre vissuto da solo e non voleva estranei tra i piedi, avendo raggiunto l’età in cui si ha bisogno di assistenza, si era rassegnato a chiedere l’intervento del Comune che aveva pagato una signora straniera per tenergli pulita la casa e sbrigargli le faccende.

    La presenza della donna e soprattutto la sua pazienza e riservatezza, avevano reso meno orso l’anziano che si era persino lasciato andare a considerazioni positive nei suoi confronti. Finché un giorno, il tizio si precipitò in Comune e disse all’assistente sociale che non voleva più tra i piedi una ladra.

    A suo dire infatti la donna gli avrebbe fatto sparire una busta di plastica con un migliaio di euro che lui aveva nascosto…nel freezer. “Ha la prova di quel che sostiene?” chiese l’assistente sociale. “No, ma non può essere stata che lei”. Alla signora fu affidata un’altra anziana e il pensionato fu invitato a riflettere prima di prendere decisioni che potevano ritorcersi contro di lui.

    Rimasto solo, l’uomo provocò un cortocircuito che fece saltare la luce. Risolto il guasto, il tipo pulì il frigo…e riapparve la busta coi soldi. Un consiglio a chi nasconde i soldi nel freezer: ogni tanto si premuri di sbrinarlo, perché il ghiaccio riesce a far sparire anche quello che nessuno ha rubato.          

     

    Intenzione di preghiera

    Questa settimana preghiamo per il Sud Sudan dove nel 2018 è stato raggiunto l’accordo di pace, ma che affronta una delle crisi umanitarie più gravi al mondo, con 9 milioni di persone cioè il 75% della popolazione che necessitano di assistenza umanitaria. Tra questi quasi 5 milioni di bambini.

     

    Don’t Forget! Santi e beati della carità

    SANTA DULCE (MARIA RITA) LOPES PONTES DE SOUZA BRITO

    Maria Rita Lopes Pontes de Souza Brito nacque a Salvador de Bahia, in Brasile, il 26-5-1914. Rimasta orfana di madre a tredici anni, con l’appoggio di una delle sue sorelle, trasformò la loro abitazione in un centro di accoglienza. Nel 1933, dopo essersi diplomata maestra, entrò in noviziato tra le Suore Missionarie dell’Immacolata Concezione della Madre di Dio: erano state le visite compiute con una zia nei quartieri poveri a portarla a quella scelta.

    Cambiando nome con la vestizione religiosa, avvenuta il 13-8-1934, prese il nome di suor Dulce, in omaggio sia a sua madre, sia alla sorella che l’aveva sostenuta. Iniziò come insegnante, ma non passò molto tempo prima che cominciasse ad assistere gli abitanti di Alagados, nella provincia di Itapagipe, una “favela” costruita su palafitte. Per loro fece aprire un ambulatorio medico, seguito dal primo sindacato cattolico dello stato di Bahia. Per poter ospitare i malati che aumentavano sempre di più, li sistemò in alcune case abbandonate dell’“Isola dei Topi”, un quartiere degradato.

    Il Comune li allontanò sia da lì, sia dal mercato del pesce dove suor Dulce voleva alloggiarli. Nel 1949, infine, suor Dulce ottenne dalla sua superiora di collocarli nel pollaio del convento: in quel luogo sorse l’Ospedale S. Antonio, che oggi è all’avanguardia specie nelle cure oncologiche. Sono quindi seguite altre organizzazioni, poi unite nelle Opere Sociali Suor Dulce. “Irmã” (portoghese brasiliano per “suor”) Dulce morì il 13-3-1992, poco dopo aver incontrato, per la seconda volta, san Giovanni Paolo II.

    È stata beatificata il 22 maggio 2011 a Salvador de Bahia, sotto il pontificato di papa Benedetto XVI. Il 13-10-2019 è stata canonizzata da papa Francesco a Roma. I suoi resti mortali sono venerati nella Cappella delle Reliquie della chiesa dell’Immacolata Concezione della Madre di Dio a Salvador de Bahia, comunemente nota come Santuario della Beata Dulce dei Poveri.

     

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