lunedì 13 aprile ’20

     

    Lunedì di Pasqua

     

    Immagini di speranza …

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    Buona Pasqua

     

     

    la voce dalla Città 

    intervista a don Davide Rota

    Gamec Bergamo

     

     

     

    Preghiera del giorno

    E’ cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Signore, e soprattutto esaltarti in questo giorno nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. E’ lui il vero Agnello che ha tolto i peccati dal mondo, è lui che morendo ha distrutto la morte e risorgendo ha ridato a noi la vita. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra, e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta l’inno della tua gloria. Gloria…

     

    santi del giorno – Beato Rolando Rivi, martire

    Nacque il 7-1-1931 a Castellarano (RE), in una famiglia cattolica. Brillante e vivace, con la prima Comunione e la Cresima divenne maturo e responsabile: ogni mattina, si alzava presto per servire la Messa e ricevere la Comunione. Nel 1942 entrò nel Seminario di Marola dove si distinse per la sua fede, ma i tedeschi occuparono il Seminario e i frequentanti furono mandati a casa. Rolando continuò a sentirsi seminarista. I genitori, spaventati dall’odio partigiano, invitarono il figlio a togliersi la talare, ma lui non volle il che gli fu fatale. I partigiani, lo sequestrarono, gli tolsero la talare e lo torturarono e lo condannarono a morte. Lo condussero in un bosco, gli fecero scavare la sua fossa e gli spararono due colpi di rivoltella. Poi, della sua talare, fecero un pallone da prendere a calci. Era venerdì 13 aprile 1945.

     

    La Parola di Dio del giorno (At 2, 14. 22-32; Salmo 15; Mt 28, 8-15)

    In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno». Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.

     

    Riflessione del Giorno (Lisa Cremaschi: Da cristiani nel mondo)

    “RICOMINCIARE” è un verbo caro alla tradizione spirituale cristiana. Il monachesimo sempre ha colto l’urgenza di un’incessante conversione per ricominciare ogni giorno ad amare il Signore e i fratelli. Di Antonio il Grande si racconta che “non si ricordava del tempo trascorso, ma ogni giorno, come se cominciasse in quel momento, intensificava lo sforzo per progredire e ripeteva di continuo le parole di Paolo: ‘Dimentico del passato, tendo verso ciò che sta innanzi’ (Fil 3,13)”. Nei Detti dei padri del deserto si riportano queste parole di un anziano monaco: “C’è una voce che grida all’uomo fino all’ultimo respiro: Oggi, convertiti!”. Papa Giovanni XXIII diceva che la chiesa deve essere “la grande ricominciatrice”, non deve arrendersi mai al male, alla tiepidezza, all’ipocrisia. Solo in Gesù, Parola fatta carne, non vi è alcuna distanza tra il dire e il fare, tra parola e azione. Nessuno può sentirsi privo di peccato, puro da ogni falsità, ma dietro al Signore, forti del suo amore, ci è chiesto di non rassegnarci all’ipocrisia di chi porta il nome di cristiano, ma compie azioni indegne di questo nome.

    La lotta spirituale è un ripetuto sforzo per ricongiungere parola e vita, in un’incessante invocazione a Dio perché venga a colmare l’abisso tra ciò che diciamo di credere e ciò che viviamo, tra le parole della fede e la vita di fede. Un giorno un saggio monaco a chi gli chiedeva che cosa facessero i monaci in monastero rispose così: “Noi cadiamo e ci rialziamo, cadiamo e ci rialziamo, cadiamo e ci rialziamo ancora”. La vita cristiana è un “luogo” nel quale si cade e si rialza fino a quando il Signore tornerà e lui stesso ci rialzerà definitivamente. La perseveranza nella preghiera, nell’ascolto della parola di Dio, nell’eucarestia, nella comunione fraterna sostengono il credente a non rassegnarsi alla mediocrità, a non assuefarsi al male e a ravvivare nel cuore il desiderio di Dio, desiderio insaziabile e rinnovato dalla continua esperienza della misericordia di Dio.

     

    L’Intenzione del giorno

    Preghiamo perché sappiamo ricominciare non già la vita normale di prima della crisi, ma la vita buona che il dolore della crisi ci ha indicato

     

    Don’t Forget!

    Oggi don ROBERTO PENNATI celebra il compleanno in Paradiso: lo ricordiamo nella preghiera e nella S. Messa, nella fotografia S.Messa della S.Pasqua 2019. Vogliamo ricordarlo così, pensare che ancora vive e come allora, sorride.

     

    ed è il 76° anniversario della morte di Dietrich Bonhoeffer

     

     

    nell’immagine un dipinto di Arcabas rappresentante la Resurrezione

     

     

     

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