3a Settimana di Avvento
Aforisma del giorno salmo 24
Buono e retto è il Signore, indica ai peccatori la via giusta; guida i poveri secondo giustizia, insegna ai poveri la sua via.
Preghiera del giorno
Nella tua bontà, o Padre, porgi l’orecchio alla nostra preghiera e, con la grazia del tuo Figlio che viene a visitarci, rischiara le tenebre del nostro cuore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Santo del giorno
Una madre per tutti i popoli, che sa parlare a ogni cultura: è così che ancora oggi si presenta la Vergine di Guadalupe, vero cardine spirituale del Centro e Sud America. Apparve tra il 9 e il 12-12-1531 a un indio messicano forse già sessantenne, Juan Diego Cuauhtlatoatzin, che è santo dal 2002.
A quel tempo il Messico era terra di conquista ma anche di sfregio alla dignità umana, perché spesso i conquistatori non ebbero pietà per gli indios. Anche per questo l’apparizione di Maria è un segno di cura nei confronti degli oppressi e dei sofferenti di tutto il mondo.
Al veggente Maria affidò il compito di far costruire una basilica dedicata a lei ma non fu facile convincere il vescovo: ci volle un prodigio, con l’immagine della Madonna che apparve sul mantello del contadino.
Parola di dio del giorno Matteo 21,23-27
Gesù entrò nel tempio e, mentre insegnava, gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: «Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?». Gesù rispose loro: «Anch’io vi farò una sola domanda.
Se mi rispondete, anch’io vi dirò con quale autorità faccio questo. Il battesimo di Giovanni da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?». Essi discutevano fra loro dicendo: «Se diciamo: “Dal cielo”, ci risponderà: “Perché allora non gli avete creduto?”.
Se diciamo: “Dagli uomini”, abbiamo paura della folla, perché tutti considerano Giovanni un profeta». Rispondendo a Gesù dissero: «Non lo sappiamo». Allora anch’egli disse loro: «Neanch’io vi dico con quale autorità faccio queste cose».
Riflessione del giorno – Frammenti di vita
A chi vuole aiutare il prossimo, ma non sa da dove iniziare e cosa fare, 3 semplici consigli. Anzitutto vale per tutti, poveri compresi, la parola di un monaco del deserto: “Chi batte un blocco di metallo, pensi prima a quel che vuol farne, se una scure, una falce o un vaso…se non vuol faticare invano”.
C’è gente impossibile da aiutare perché non sa di cosa ha bisogno e cosa vuole. Secondo: come si fa a capire se il povero sta dicendo la verità? Un anziano volontario che aveva dedicato la vita agli altri disse un giorno: “La vita di certi poveri è come un puzzle: nella scatola esso è completo, ma è tutto a pezzi.
Per ricostruirlo, devi avere la pazienza di fare incastrare ogni pezzo”. La fretta cioè è nemica della carità e chi imbroglia non è difficile da riconoscere, perché ha quasi sempre fretta. Infine per chi vuole aiutare i poveri la dote più necessaria non è né la generosità né l’altruismo, ma l’umiltà. Perché non puoi aiutare i poveri, se ti senti superiore a loro, se non ti senti povero tu stesso.
Perché, come dice Gesù, la carità è autentica solo se “non sa la sinistra quel che fa la tua destra” e se il dono rimane segreto. Perché infine non ti conviene neppure iniziare a far del bene, se non sei in grado di sopportare l’ingratitudine.
Intenzione di preghiera per il giorno
Preghiamo per i giovani e le ragazze condannate a morte dal regime iraniano, perché il loro sacrificio sia accolto da Dio e produca giorni di pace e di libertà per il loro popolo.
Don’t Forget! Personaggi famosi e veri cristiani
Boscovich Ruggero Giuseppe 1711-1787
RUDER JOSIP BOŠKOVIĆ (Ruggero Giuseppe Boscovich) nato il 17-5-1711 a Dubrovnik (Ragusa) Dalmazia, fu considerato uomo di scienza non meno illustre di Isaac Newton (1643-1727). Era figlio di un ricco e celebre mercante bosniaco, Nikola Boscovich (1642-1721), e dell’erede di una grande famiglia di mercanti italiani di origine bergamasca, Paola Bettera (+1777).
Ruggero si fece gesuita con uno dei suoi fratelli; una sorella era suora e un altro fratello, Domenicano. Già da novizio a Roma, Ruggero rivelò la sua straordinaria inclinazione per la fisica e l’astronomia, che non sfuggì ai superiori. I suoi studi sul pianeta Mercurio, l’aurora boreale, le irregolarità del campo gravitazionale hanno ispirato la scienza europea per secoli.
Nel 1742 fu tra gli scienziati consultati da Papa Benedetto XIV (1675-1758) per trovare una soluzione al problema della cupola di S. Pietro, la cui stabilità era in pericolo: il suo progetto sarà quello scelto. Nel 1745 Boscovich pubblica la sua prima opera importante, De Viribus Vivis, in cui cerca una via media tra le teorie di Newton e le obiezioni a Newton del filosofo G. W. Leibnitz (1646-1716).
Il libro mostra l’interesse di Boscovich per la filosofia della scienza e per una teoria unificata della natura, che fiorisce nell’opera principale del 1758 Theoria philosophiae naturalis. Alcune delle equazioni sviluppate da Boscovich si usano ancora oggi, e nel secolo successivo il fisico inglese Michael Faraday (1791-1867) riconoscerà il suo debito con lo scienziato gesuita per l’elaborazione della teoria dei campi elettromagnetici.
Onorato in Italia e in patria, Boscovich venne nominato dalla Repubblica di Ragusa ambasciatore in G. Bretagna e a Londra, nel 1760, fu eletto membro della Royal Society, la più prestigiosa società scientifica del suo tempo, che lo incaricò di una missione astronomica nell’Europa Orientale, nel corso della quale divenne membro anche dell’Accademia delle Scienze Russa.
E tutto questo, rimanendo professore all’Università di Pavia e direttore dell’Osservatorio di Brera a Milano. Al culmine della gloria però, Boscovich cadde vittima della persecuzione contro i Gesuiti. La soppressione dell’ordine nel 1773 lo privò di tutte le cariche, e l’ostilità implacabile degli illuministi ne fece un fuggiasco di Paese in Paese. Finì così per ritirarsi a Bassano e poi all’abbazia di Vallombrosa, in Toscana.
Morì a Milano nel 1787 (Milano gli dedicò il monumento di cui sopra a destra) e fu sepolto nella chiesa di S. Maria Podone. Questo grande scienziato fu combattuto e perseguitato non solo perché era un gesuita, ma perché la sua teoria unificata della natura sosteneva la perfetta compatibilità fra fede e scienza.
Così ha ricordato Boscovich Benedetto XVI «Questo gesuita era un fisico, astronomo, matematico, architetto, filosofo e diplomatico. Con i suoi studi dimostrò la possibilità di fare vivere in armonia la scienza e la fede, il servizio alla patria e l’impegno nella Chiesa. Questo scienziato cristiano dice ai giovani che è possibile realizzare sé stessi nella società di oggi e vivere felici essendo credenti».
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