11.a settimana del tempo ordinario
Avvenne il 16 giugno…
1487 – Si svolge la battaglia di Stoke Field, l’ultima della guerra delle due rose.
1779 – La Spagna dichiara guerra al Regno Unito e inizia l’assedio di Gibilterra.
1846 – Roma: il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti eletto papa col nome di Pio IX
1942 – Termina la battaglia di mezzo giugno, tra la Regia Marina italiana e Royal Navy britannica.
1944 – Marc Bloch viene assassinato dai nazisti assieme ad altri 29 partigiani francesi.
1977 – Leonid Brežnev diventa presidente dell’Unione Sovietica.
2002 – Papa Giovanni Paolo II proclama Padre Pio santo col nome di San Pio da Pietrelcina
Aforisma dalla 2.a lettera di S. Paolo ai Corinzi
“Al momento favorevole ti ho esaudito, nel giorno della salvezza ti ho soccorso. Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza!”
Preghiera Colletta
Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Santo del giorno

Durante la persecuzione di Diocleziano ad Iconio, città della Licaonia (oggi Turchia) viveva Giulitta, donna ricca e nobile, rimasta vedova col figlio in tenera età, Quirico.
Lasciata la sua città e i suoi beni per sfuggire alla persecuzione, scese verso la Seleucia, ma proseguì per Tarso dove venne arrestata col suo bimbo dal governatore romano Alessandro, con l’accusa di essere cristiana.
Sottoposta a lunghi interrogatori per farla abiurare, si rifiutò di farlo e confessò la sua fede. Una leggenda narra che il governatore Alessandro teneva il bimbo sulle sue ginocchia. Ma Quirico, sentite le parole della madre, si disse cristiano pure lui, venendo scaraventato a terra dal governatore e morendo sul colpo.
La madre impietrita dal dolore, restò ferma nella fede e fu consegnata al boia per essere decapitata. Il martirio del più giovane martire cristiano con la madre si colloca intorno al 304.
Parola di dio del giorno Matteo 5,38-42
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu porgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello. E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due. Dai a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».
Riflessione don Arturo Bellini su don Bepo
«Questa domenica è la nostra Pentecoste. La S. Messa perché discenda lo Spirito Santo e si stabilisca in noi come forza animatrice. E poi ci disperderemo comunemente con l’esempio, con la bontà interna che sempre si irradia al di fuori di questa forza trasformatrice. 1) Che cosa dobbiamo fare? Quello che hanno fatto gli Apostoli. 2) Avverrà quello che è avvenuto per gli Apostoli. 3) Faremo e patiremo quello che hanno fatto gli Apostoli – porteremo frutti?». Don Giuseppe Vavassori (Diario 1964-1969 – 18/5/969).
Il significato dell’appunto di don Bepo per l’omelia in prossimità della pentecoste è chiaro: lo Spirito Santo è forza animatrice e trasformatrice. L’inno del Veni creator canta lo spirito come creatore del cuore. Il centro o la radice della creazione è il cuore dell’uomo: Nella Bibbia il «cuore» è ciò che qualifica tutti gli aspetti dell’esistenza, È «cuore» che fa la differenza: il cuore buono o cattivo. Di che cuore sei? Esistono tanti tipi di donne e uomini quanti i tipi di cuore: cuore di pietra»; cuore maligno; cuore inquieto, cuore confuso, cuore di carne…Il libro del Siracide insegna che quando si scuote un setaccio restano i rifiuti; così quando un uomo discute, ne appaiono i difetti (Sir 27,4).
Dentro di noi ci sono tante cose, buttate alla rinfusa, ci sono i nostri desideri, i pensieri, i sentimenti. Lo Spirito illumina il cuore e se gli fai spazio, scrive col suo dito nel cuore la legge della carità. “Dio – ha scritto Charles Péguy – non ci ha dato conserve di parole da custodire, ma parole vive per nutrirci e per nutrire”. Se nel cuore abita la carità la vita porta sicuramente frutto. Quali? Frutti di amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.
Intenzione di preghiera
Per la pace in Ucraina, in Terra Santa, in Sudan, Yemen e in tutti i paesi del mondo dove la guerra sta distruggendo interi popoli perché Dio ci conceda il dono della pace.
Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo
PAUL CEZANNE: CESTO DI MELE
1893 circa olio su tela, 65 x 80 cm. Art Institute, Chicago USA
Il cesto di mele di Paul Cezanne (Aix-en-Provence, 1839-1906) è un’opera che a un primo sguardo può dare l’impressione di reggersi su uno strano equilibro, come se il tutto stesse in piedi per miracolo. La prospettiva utilizzata infatti è abbastanza insolita come altre opere dell’artista e rappresenta una delle sue produzioni più famose. Proprio lo strano gioco di equilibri rende questo quadro così strano alla vista, divisibile in parti che esprimono diverse composizioni che nel loro insieme risultano al contrario estremamente coerenti.
Se infatti si osserva la bottiglia al centro della scena, si nota che essa offre una inclinazione verso sinistra in opposizione al cestello che risulta inclinato al contrario, il che crea un effetto che disorienta l’osservatore. Se poi osserviamo la scena un po’ più da lontano, non si può fare a meno di notare che il lato destro e sinistro non sembrano combaciare come se si trattasse di effetti speculari uniti insieme in modo sgraziato, eppure, nell’insieme tutto appare incredibilmente coerente.
In verità l’opera non contiene errori prospettici come potrebbe suggerire la sola analisi visiva, ma rappresenta il fulcro di un interessante esperimento compiuto dall’artista nell’ambito dello studio delle prospettive, esperimento che è perfettamente riuscito. Forse proprio a causa di questa bizzarria, l’opera non ha ricevuto i riconoscimenti sperati al momento della presentazione nel 1895, ma i riconoscimenti che pure sono giunti tardivi, hanno decretato l’incredibile valore artistico di un’opera di genio che segna il passaggio netto dall’impressionismo al cubismo di cui Cezanne è uno dei padri fondatori.
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