lunedì 16 settembre ’19

     

     

    Aforisma del giorno (F. Falconi)

    Avevano previsto tutto. Tranne l’imprevedibile. Cioè quasi tutto.

     

    Iniziamo la giornata Pregando

    O Padre, conforto dei poveri e dei sofferenti, non abbandonarci nella nostra miseria: il tuo Spirito Santo ci aiuti a credere con il cuore, e a confessare con le opere che Gesù è il Cristo, per vivere secondo la sua parola e il suo esempio, certi di salvare la nostra vita solo quando avremo il coraggio di perderla. Per Cristo nostro Signore. Amen.

     

    CIPRIANO

    nacque a Cartagine verso il 210. Dopo tre anni dalla sua conversione al cristianesimo, fu eletto vescovo della sua città. Ritiratosi in clandestinità durante la persecuzione di Valeriano, quando seppe di essere stato condannato a morte, tornò a Cartagine per dare testimonianza di fronte ai propri fedeli e venne decapitato nel 258.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio Luca 7,1-10

    Gesù entrò in Cafarnao. Il servo di un centurione era malato e stava per morire. Il centurione l’aveva molto caro. Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: «Egli merita che gli faccia questa grazia perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sinagoga». Gesù si incamminò con loro. Non era ormai distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: «Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te, ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito. Anch’io infatti sono uomo sottoposto a un’autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all’uno: Va’ ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fa’ questo, ed egli lo fa». All’udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla disse: «Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!». E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.

     

    Riflessione del Giorno (Frammenti di vita)

    Prestare ascolto al prossimo è un’arte che esige tanta di quella pazienza e umiltà che a volte si fa di tutto per evitarlo e si sbaglia, non solo perché si manca di carità, ma anche perché ci si impedisce di crescere in saggezza. Giorni fa, sto parlando con uno, quando un tale si avvicina, si intromette e insiste per essere ascoltato…Infastidito dai modi, chiamo un collaboratore e gli sbologno scocciatore e scocciatura: lo conosco infatti e so dove vuole andare a parare. Più tardi il collaboratore mi fa: “Chiede un aiuto perché…” è così evidente la pretestuosità della richiesta che è meglio tacere. Vado in chiesa per la Messa; ma alla fine del rito ecco che il tizio si ripresenta e si piazza nel banco presso l’uscita: non potendo evitarlo, sbotto “Che c’è ancora? Ti ho dato quel che hai chiesto, non ti basta?”. Ma siccome la vita di strada lo ha reso certamente più furbo e forse anche un po’ più saggio di me, ribatte: “Perché dici ancora? Non hai nemmeno iniziato ad ascoltarmi! E non è vero che mi hai dato quel che volevo: tu mi hai dato la mancia, ma io ti ho chiesto l’ascolto perché avevo bisogno di qualcosa che solo tu puoi darmi. L’elemosina invece, quella me la può dare chiunque”.   

          

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per gli insegnanti e i maestri, perché siano sempre alunni della verità che insegnano

     

    Don’t forget!

    Oggi si ricorda il MASSACRO DI SABRA E SHATILA che fu opera delle Falangi libanesi con altri elementi a essa legati, e provocò la morte di un numero di civili compreso fra 762 e 3.500, in prevalenza palestinesi e sciiti libanesi. La strage avvenne fra le 6 a.m. del 16 e le 8 a.m. del 18-09-1982 nel quartiere di Sabra e nel campo profughi di Shatila, entrambi alla periferia ovest di Beirut.

     

    Le 100 immagini che hanno cambiato il mondo:

    LA PRIMA TRASVOLATA IN SOLITARIA DELL’ATLANTICO

    21 maggio 1927

    Parigi – Francia

    Nel 1927 Lindbergh persuase nove uomini d’affari di St. Louis, Missouri, a finanziargli la costruzione di un monoplano in grado di volare da New York a Parigi. Ciò che lo spinse a tentare la traversata fu il premio da 25 mila dollari che l’imprenditore di origini francesi Raymond Orteig offrì al primo aviatore che avesse percorso quella tratta, in un senso o nell’altro. L’aereo, battezzato Spirit of St. Louis in onore della città dei suoi finanziatori, fu completato il 28 aprile 1927. Lindbergh partì il 20 maggio 1927 da Roosevelt Field, Long Island: dopo 33 ore, 30 minuti e 29 secondi atterrò in Francia, all’areoporto di Le Bourget dove trovò quasi 100.000 persone ad attenderlo, come documentato da questa foto scattata dall’alto che fece presto il giro del mondo e divenne una delle icone del coraggio e della libertà che caratterizzavano i pionieri dell’aria. E il nome di Lindbergh entrò nella storia.

     

     

    nell’immagine un quadro di Edouard Leon Kortes

     

     

     

     

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