XVIA settimana tempo ordinario
Aforisma del giorno di Edith Stein
Più si fa buio attorno a noi e più dobbiamo aprire il cuore alla luce che viene dall’alto.
Preghiera del giorno dai canti liturgici
Il Signore libera i prigionieri, il Signore rialza chi è caduto. Il Signore libera dalla tristezza, il Signore innalza i miseri. Benedetto il Signore per sempre, dall’angoscia ci libererà. Alleluia, canterò al mio Signore! A Lui un canto nuovo innalzerò, a Lui che per sempre regnerà. Amen.
Santo del giorno
S. Federico di Utrecht
Federico sarebbe nato verso il 781 da famiglia forse di origine inglese, ma non è chiaro se in Inghilterra o in Frisia. Eletto vescovo di Utrecht tra l’825 e l’828, Federico combatte il paganesimo e l’usanza dei matrimoni incestuosi.
È ricordato come evangelizzatore della Frisia e portato a esempio come studioso delle Sacre Scritture. Avendo rimproverato l’imperatore Ludovico il Pio per aver sposato Giuditta, mentre ancora era vivente la prima moglie, sarebbe stato fatto assassinare il 18 luglio 838.
Sepolto nella cripta della chiesa del S. Salvatore ad Utrecht, fu venerato come martire in diverse località dei Paesi Bassi e a Fulda. viene assassinato in un complotto mai chiarito nell’838.
Parola di Dio del giorno Matteo 12,38-42
Alcuni scribi e farisei dissero a Gesù: «Maestro, da te vogliamo vedere un segno». Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta.
Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra. Nel giorno del giudizio, quelli di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono.
Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».
Riflessione del giorno di Mons. Ravasi Mattutino
La buona educazione consiste nel nascondere quanto bene pensiamo di noi stessi e quanto male degli altri. La frase è di Mark Twain scrittore americano, nato nel Missouri nel 1835 e morto nel 1910, il quale un giorno che durante una conferenza s’accorse che un ascoltatore ricorreva spesso all’orologio sbottò: «Che lei, signore, guardi ogni due minuti l’orologio, posso anche capirlo; ma che lei se lo porti anche all’orecchio, per verificare se funziona, mi sembra francamente eccessivo».
L’ironia di Twain nell’odierna citazione, ci fa riconoscere che la buona educazione è un’arte perduta, né ci si preoccupa di rinverdirla a scuola. Basta solo salire su un mezzo pubblico per assistere alla sguaiataggine nei comportamenti, al disprezzo dei deboli, all’ignoranza delle regole, alla brutalità nei confronti della cosa pubblica.
Detto e ripetuto questo, si deve anche riconoscere che sussiste un’altra sedicente «buona educazione» che è proprio quella sbeffeggiata da Twain. È il trionfo dell’ipocrisia e della falsità; è dire una cosa e pensarne un’altra; è lodare anche l’indegnità, pur di assicurarsi un vantaggio; è non denunciare l’immoralità per quieto vivere e così via… Uno scrittore contemporaneo di Twain, Nathaniel Hawthorne, però ammoniva: «Nessuno può avere a lungo una faccia per sé e un’altra per la folla senza rischiare di non sapere più quale sia la vera».
Intenzione di preghiera per il giorno
Preghiamo per quei politici che ci fanno vergognare di essere italiani con i loro atteggiamenti privi di senso di responsabilità e le loro scelte prive di riferimento al bene comune.
Don’t Forget! VITE STRAORDINARIE
ALFANI GUIDO (1876-1940)
Guido Alfani (Firenze 17-1-1876 – Firenze 20-11-1940) era figlio del pedagogista e filologo Augusto Alfani. Appartenente all’ordine degli Scolopi, era sacerdote, ma anche illustre scienziato e sismologo, e diresse dal 1905 al 1940, anno della sua morte, l’Osservatorio Ximeniano di Firenze che sotto la sua guida assunse importanza a livello mondiale.
Perfezionò e inventò numerosi apparecchi sismografici, apportò numerose e importanti innovazioni in questo campo con strumenti come il foto-sismografo che porta il suo nome. All’inizio del ‘900 installò una stazione geodinamica nei locali dell’Ordine, unica in Italia, che gli permise di localizzare rapidamente gli epicentri di terremoti come quello di Messina (1908), Avezzano (1915) e Toscana del 1919-1920. Si dedicò anche alla meteorologia e all’astronomia.
Nel suo osservatorio Alfani impiantò una stazione radiotelegrafica (1912) che consentiva di ricevere il radiosegnale orario dalla Torre Eiffel a Parigi, basilare per la taratura dei sismografi e dei bollettini meteo dalla capitale francese.
Il laboratorio era così importante che Guglielmo Marconi (vedi foto a destra) vi si recò in visita e chiese ad Alfani di compiere qualche esperimento.
Pubblicò “Un secolo di osservazioni meteorologiche” (1813-1918), a Firenze (1920) oltre ad altri importanti contributi scientifici apprezzati in tutto il mondo. Morì a Firenze il 20 novembre 1940. Fu grande amico e ammiratore di don Giulio Facibeni, al punto da lasciargli in eredità la propria pianeta, ricamata dalla madre, e il proprio calice.
Questa ragguardevole attività scientifica in cui eccelse a livello mondiale, non gli fece dimenticare i suoi doveri di sacerdote: a lui fra l’altro si deve la conversione al cattolicesimo dello scrittore ateo Giuseppe Borsi (1888-1915)
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