lunedì 3 febbraio ’20

     

     

    nell’immagine un dipinto di Vida Gabor

     

    Proverbio del giorno (Proverbi africani)

    “Se aspetti il domani, il domani verrà; se non aspetti il domani, il domani verrà.”

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera Colletta)

    O Dio, che nel profeta accolto dai pagani e rifiutato in patria manifesti il dramma dell’umanità che accetta o respinge la tua salvezza, fa’ che nella tua Chiesa non venga meno il coraggio dell’annunzio missionario del Vangelo. Per il nostro Signore Gesù Cristo…Amen

     

    BIAGIO, MARTIRE

    Era vescovo di Sebaste in Armenia quando avvenne il martirio, intorno al 316: questo è dovuto alla persecuzione causata dai contrasti tra l’occidentale Costantino e l’orientale Licinio. Avendo guarito un bimbo cui si era conficcata una lisca in gola, è invocato come protettore per i mali della gola. Oggi si celebra la benedizione di S. Biagio con le candele della Candelora.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Marco 5,1-20)

    Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nella regione dei Gerasèni. Come scese dalla barca, gli venne incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo. Egli aveva la sua dimora nei sepolcri e nessuno più riusciva a tenerlo legato neanche con catene, perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi, e nessuno più riusciva a domarlo. Continuamente, notte e giorno, tra i sepolcri e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi, e urlando a gran voce disse: «Che hai in comune con me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!». Gli diceva infatti: «Esci, spirito immondo, da quest’uomo!». E gli domandò: «Come ti chiami?». «Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti». E prese a scongiurarlo con insistenza perché non lo cacciasse fuori da quella regione. Ora c’era là, sul monte, un numeroso branco di porci al pascolo. E gli spiriti lo scongiurarono: «Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi». Glielo permise. E gli spiriti immondi uscirono ed entrarono nei porci e il branco si precipitò dal burrone nel mare; erano circa duemila e affogarono uno dopo l’altro nel mare. I mandriani allora fuggirono, portarono la notizia in città e nella campagna e la gente si mosse a vedere che cosa fosse accaduto. Giunti che furono da Gesù, videro l’indemoniato seduto, vestito e sano di mente, lui che era stato posseduto dalla Legione, ed ebbero paura. Quelli che avevano visto tutto, spiegarono loro che cosa era accaduto all’indemoniato e il fatto dei porci. Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio. Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo pregava di permettergli di stare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annunzia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ti ha usato». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decapoli ciò che Gesù gli aveva fatto, e tutti ne erano meravigliati.

     

    Riflessione Per Il Giorno (G. K. Chesterton)

    Della mente moderna si dice più spesso che procede entro i binari, piuttosto che in carreggiata. Il termine “carreggiata” era usato in riferimento ai solchi lasciati dai carri, in un tempo in cui a trainarci erano cavalli … la peculiarità del binario consiste nella sua incapacità di offrirci qualcosa di nuovo, al di là del condurci in posti nuovi e anche oltre, con una velocità assolutamente nuova. La sostanza di ciò che intendo dire è questa quando parlo di binari moderni, ossia che la loro unica forma di progresso è il procedere sempre più velocemente lungo una sola linea, in un’unica direzione. Non hanno la curiosità di fermarsi, né il coraggio avventuroso di procedere all’indietro. La vita intellettuale di oggi continua a colpirmi perché, in linea di massima, può essere simboleggiata dal treno, o dalla rotaia, o dal binario. Ma se cominciassimo seriamente a pensare all’idea di uscire dai binari, scopriremmo che ciò che vale per il treno vale anche per la verità. Scopriremmo che è effettivamente più difficile uscire dai binari quando il treno procede velocemente che quando avanza lentamente. Scopriremmo che la rapidità è rigidità e alla fine nessuno farà il salto verso la vera libertà intellettuale, proprio come nessuno salterebbe giù da un treno in corsa, il che mi pare il segno distintivo di ciò che nel moderno chiamiamo “pensiero progressista”.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per i ragazzi ed educatori delle scuole del PSV: Bergamo, Clusone, Endine e Bolivia

     

    don’t forget!: 100 immagini che hanno cambiato il mondo

     

    “V-J DAY IN TIMES SQUARE” di Alfred Eisenstaedt fu definito il bacio più famoso della storia, non tanto per la foto in sé, quanto per ciò che rappresenta. Lo scatto risale al 14-8-1945, quando alla radio il presidente Harry Truman dichiarava la resa del Giappone e la fine della 2.a Guerra Mondiale. In quel giorno, passato alla storia come la Giornata della vittoria sul Giappone (o V-J Day), le strade di tutta la nazione si riempirono. Migliaia di persone esplosero in un grido di gioia e baldoria. Dopo quasi 4 anni di guerra, era giunto il momento della leggerezza e dei festeggiamenti.

    ALFRED EISENSTAEDT: IL BACIO DI TIMES SQUARE 14 agosto 1945 – New York USA

    ALFRED EISENSTAEDT: IL BACIO DI TIMES SQUARE 14 agosto 1945 – New York USA

    “In tale frangente il fotografo A. Eisenstaedt fu incaricato dalla rivista “LIFE” di scovare e catturare il momento più iconico di questa giornata storica. Era la piazza di Times Square dove si radunavano i più per festeggiare e applaudire la fine della Guerra. Con la sua fotocamera, Alfred si aggirava tra la folla cercando la scena perfetta. Lo sguardo cadde su un marinaio della US Navy che, in preda all’eccitazione, abbracciava e baciava tutte le donne che incontrava sul suo cammino. Lo seguì finché tra le sue braccia strinse un’infermiera vestita di bianco, la cui divisa spiccava su quella nera del marine. Una scena perfetta per Eisenstaedt, che girò intorno la coppia senza smettere di scattare. Il 27 agosto la foto fu pubblicata e suscitò l’apprezzamento generale. Quel bacio era il simbolo della speranza di un futuro migliore che sembrava in quel momento a portata di mano. La donna della foto commentò: «Quell’uomo era molto forte. Io non lo stavo baciando. Fu lui a baciare me».

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