Lunedì 20 novembre 2023

     

    XXXIII Settimana Tempo Ordinario

     

    Accadde il 20 – 11 – …

    284 – Sale al potere l’imperatore romano Diocleziano

    1183 – Baldovino V di Gerusalemme è incoronato re dello stato crociato esistito dal 1099 al 1291

    1917 – L’Ucraina viene dichiarata repubblica indipendente

    1945 – Inizia il Processo di Norimberga a 24 criminali di guerra nazisti della 2.a guerra mondiale

    1962 – Fine della Crisi dei missili di Cuba: in risposta alla decisione sovietica di rimuovere i suoi missili da Cuba, il presidente Usa John F. Kennedy cessa il blocco navale sull’isola caraibica

    1994 – Il governo angolano e i ribelli dell’UNITA firmano il Protocollo di Lusaka in Zambia, ponendo fine a 19 anni di guerra civile.

     

    Aforisma di Fedro

    “La povertà mette l’uomo al sicuro; le grandi ricchezze sono esposte ai pericoli.”

     

    Preghiera del giorno

    Il tuo aiuto, Signore Dio nostro, ci renda sempre lieti nel tuo servizio, perché solo nella dedizione a te, fonte di ogni bene, possiamo avere felicità piena e duratura. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

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    Re dell’Estanglia, territorio costituito dalle contee di Norfolk e Suffolk, il martire Edmondo è patrono dell’Inghilterra. Nato attorno all’841, Edmondo visse in un secolo, il IX, che era caratterizzato dalle razzie degli occupanti danesi secondo un metodo collaudato: l’assedio e la richiesta di una taglia per risparmiare persone e cose.

    Edmondo, invece, nell’869, non si piegò al ricatto e ingaggiò battaglia con il suo piccolo esercito ma venne sconfitto e fatto prigioniero. A Edmondo furono promesse la salvezza e il mantenimento della corona se avesse rinnegato la fede religiosa e si fosse dichiarato vassallo dei danesi.

    Rispose senza esitazione per due volte no e così venne trafitto dalle frecce dei vincitori. Riposa a Bury St. Edmund, ad una cinquantina di chilometri da Cambridge.

     

    Parola di Dio del giorno Luca 18,35-43

    Mentre Gesù si avvicinava a Gerico, un cieco era seduto lungo la strada a mendicare. Sentendo passare la gente, domandò che cosa accadesse. Gli annunciarono: «Passa Gesù, il Nazareno!». Allora gridò dicendo: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!».

    Quelli che camminavano avanti lo rimproveravano perché tacesse; ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!». Gesù allora si fermò e ordinò che lo conducessero da lui. Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa vuoi che io faccia per te?».

    Egli rispose: «Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.

     

    Riflessione Frammenti di vita

    Che il Patronato sia un luogo sorprendente e stimolante è fuori discussione, ma non sempre le sorprese sono gradite e di certi stimoli si farebbe volentieri a meno. Sabato mattina ore 9,15: la preghiera si è conclusa e le persone tornano a casa.

    La quiete è interrotta dalla concitazione di alcuni ospiti africani che se la prendono con uno di loro che però si lascia scivolare addosso insulti e improperi, concentrato com’è sulla sua mano sanguinante.

    L’impulso è di difendere la vittima dalla aggressione del gruppo, ma la verità è che il colpevole è il ferito il quale ha sferrato un violento pugno nel lunotto di un’auto mandandolo in frantumi, come reazione al rifiuto di un ospite di dargli una mancia. “Ho colpito l’auto per non colpire lui” si giustifica, ma il fatto è che a essere danneggiati, oltre all’auto sono la povera proprietaria della stessa, il Patronato che pagherà i danni e lui che portiamo al pronto soccorso.

    Tornato a casa fa l’offeso, come se fossero gli altri i colpevoli, non lui: tentare di fargli capire le cose è inutile, perché prima della mano, si è danneggiato il cervello, ma è pur sempre un povero figlio di Dio. Così si è deciso di prendere contatto coi suoi fratelli in Africa coi quali si lavora al rimpatrio; nel frattempo lo si tiene calmo, non facendogli mancare di tanto in tanto la sua mancia.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché impariamo a praticare la comprensione, la misericordia, il perdono, il rispetto…

     

    Don’t forget! Personaggi famosi credenti

    AUGUSTO DEL NOCE

    POLITOLOGO, FILOSOFO E POLITICO ITALIANO.

    1910 – 1989

    Augusto Del Noce nasce a Pistoia nel 1910 da famiglia di militari. L’anno dopo la madre si trasferisce col figlio a Savona e, allo scoppio della guerra mondiale, a Torino, presso una zia materna. A Torino, Augusto svolge la sua carriera di studi: dapprima al liceo D’Azeglio, frequentato da alcuni dei futuri protagonisti della vita politica e culturale della città e della nazione (Norberto Bobbio, Massimo Mila, Gian Carlo Pajetta, Cesare Pavese, Felice Balbo ecc.), poi all’Università, nella Facoltà di Lettere e Filosofia, allievo di Adolfo Faggi, Erminio Juvalta e Carlo Mazzantini con il quale si laurea nel 1932 con una tesi su Malebranche.

    Inizia quindi a insegnare presso istituti superiori (Novi Ligure, Assisi, Mondovì), mentre sviluppa la sua attività di studio anche con soggiorni all’estero. Nel 1936 legge con entusiasmo Umanesimo integrale di Jacques Maritain, che rafforza in lui una convinta opposizione al fascismo. Nel 1941 si trasferisce a Roma dove frequenta Franco Rodano che, con Felice Balbo e altri, anima l’esperienza di «Sinistra Cristiana» tentativo di conciliazione di comunismo e Cristianesimo.

    Nel 1944 è accolta la sua richiesta di trasferimento presso un istituto superiore di Torino dove incontra Giuseppe Dossetti. Nel 1946 pubblica il saggio “La non filosofia di Marx” che ripubblicherà 20 anni dopo nella sua opera maggiore (Il problema dell’ateismo) e nel quale fissa i termini complessivi della interpretazione del marxismo. Dal 1957 al 1961 è distaccato a Bologna al centro di documentazione diretto da Giuseppe Dossetti.

    Nel 1964 vince il concorso per la cattedra di Storia della filosofia moderna e contemporanea all’Università degli Studi di Trieste, dove rimarrà a insegnare fino al 1970 quando si realizza il trasferimento a Roma, dove, all’Università “La Sapienza”, insegna Filosofia della politica.

    Nello stesso anno è candidato come indipendente nelle liste della Democrazia Cristiana per il Senato. Nel 1986 è insignito del «Premio Internazionale Medaglia d’Oro al merito della Cultura Cattolica» e nel 1989 riceve il «Premio Nazionale di Cultura nel Giornalismo: la penna d’oro» e in agosto viene premiato dal Meeting di Rimini.

    Muore nella notte tra il 29 e il 30 dicembre a Roma. Il suo pensiero potrebbe essere condensato così: “«L’esito dell’eurocomunismo è quello di trasformarlo in una componente della società borghese. Persa per strada l’utopia rivoluzionaria, si è rovesciato nel suo contrario: anziché affossare la borghesia ne è divenuta una delle sue più salde componenti”. E ancora: “Certo i cattolici hanno un vizio maledetto: pensare alla forza della modernità e ignorare come questa modernità, nei limiti in cui pensa di voler negare la trascendenza religiosa, attraversi oggi la sua massima crisi, riconosciuta anche da certi scrittori laici”.

     

     

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