17.a settimana tempo ordinario
Avvenne il 28 luglio…
1794 – Maximilien de Robespierre e Louis Antoine de Saint-Just vengono ghigliottinati
1821 – Il Perù dichiara l’indipendenza dalla Spagna
1868 – L’adozione del XIV emendamento della Costituzione degli USA garantisce agli afroamericani piena cittadinanza
1976 – Terremoto di magnitudo 7,8 / 8,2 rade al suolo Tangshan in Cina: morte 243.000 persone e ferite 165.000
1993 – Attentati mafiosi in Italia: a Milano strage di via Palestro; a Roma davanti a S. Giovanni in Laterano e S. Giorgio in Velabro esplodono tre autobombe.
2005 – Belfast: l’IRA annuncia ufficialmente la fine della lotta armata
Aforisma di S. Ambrogio
Voi pensate: i tempi sono cattivi, i tempi sono pesanti, i tempi sono difficili. Vivete bene e muterete i tempi.
Preghiera Colletta
“O Dio, nostra forza e nostra speranza, senza di te nulla esiste di valido e di santo; effondi su di noi la tua misericordia perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno

Santi Nazario e Celso
Paolino, biografo di sant’Ambrogio riferisce che il grande vescovo di Milano ebbe un’ispirazione che lo guidò sulla tomba sconosciuta di due martiri negli orti fuori città. Erano Nazario e Celso. Il corpo del primo era intatto e fu trasportato in una chiesa davanti a Porta Romana, dove sorse una basilica a suo nome.
Sulle reliquie di Celso, le ossa, sorse una nuova basilica. Nazario aveva predicato in Italia, a Treviri e in Gallia. Qui battezzò Celso che aveva nove anni. Furono martirizzati entrambi a Milano nel 304, nella persecuzione di Diocleziano.
Parola di dio Matteo12,38-42
In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».
Riflessione di don Arturo Bellini su don Bepo
«La pace: con Dio con gli uomini con noi stessi. La fede: è condizione della pace: Beati quelli che credono: docilità alla divina parola». Don Giuseppe Vavassori (quaresima 9/4/1936)
La pace è una delle aspirazioni più assillanti per l’umanità. In gioco vi è la sopravvivenza. Vivere in pace è stato sempre un desiderio della gente semplice e umile…ma essa appare sempre più difficile.
Dalle pagine di Avvenire Mauro Magatti scrive che in questi nostri tempi «Sembra avverarsi la previsione di Zygmunt Bauman che, in una delle sue ultime opere, aveva parlato di “retropia”, della tendenza cioè a rifugiarsi in visioni idilliache del passato per sfuggire alle incertezze del presente. Così, il presidente cinese sogna la “grande rinascita della Cina guardando alle glorie imperiali. Putin vuole “rimettere insieme” i pezzi dell’Unione Sovietica e della Russia zarista, rivendicando territori e identità con la forza. Trump, col suo “Rendiamo l’America di nuovo grande” scuote il mondo intero con decisioni di cui l’unica razionalità è l’interesse nazionalistico. Narendra Modi, il leader più carismatico al mondo, persegue una politica identitaria, immaginando l’India come potenza regionale.
Tutti hanno progetti che pescano nel mito del passato, non nel futuro. Che si tratti di scelte commerciali, politiche ambientali, migrazioni o conflitti armati, la retorica è sempre la stessa: noi contro loro. L’America di Trump contro la Cina, la Russia contro l’Occidente, la Cina contro il “contenimento” Usa. Diverso l’atteggiamento del cardinal Pizzaballa e del Patriarca ortodosso Teophilus III. «C’è Cristo sotto le macerie e crocifisso nei feriti a Gaza». «Cristo non è assente da Gaza. È lì, crocifisso nei feriti, sepolto sotto le macerie, presente in ogni gesto di misericordia, in ogni mano che consola, in ogni candela accesa nel buio». Sono parole che vanno diritte al cuore.
E ancora: «Siamo tornati con il cuore spezzato». «Abbiamo camminato tra la polvere delle rovine, oltre edifici crollati e tende ovunque: nei cortili, nei vicoli, per le strade e sulla spiaggia, tende che sono diventate case per chi ha perso tutto. Ci siamo trovati in mezzo a famiglie che hanno perso il conto dei giorni dell’esilio perché non vedono alcun orizzonte per un ritorno.
I bambini parlavano e giocavano senza battere ciglio: erano già abituati al rumore dei bombardamenti. Siamo tornati col cuore spezzato». «Ci siamo imbattuti in qualcosa di più profondo della distruzione: la dignità dello spirito umano che rifiuta di estinguersi», ha scritto il Patriarca latino. «Madri che preparano cibo per altri, infermiere che curano con dolcezza, persone di tutte le fedi che ancora pregano un Dio che non dimentica».
In questo inferno, la Chiesa ha ribadito il proprio impegno: «La comunità internazionale forse li ha abbandonati, ma la Chiesa no. Non li abbandonerà mai». Proprio vero la Speranza non delude. C’è un potere dei senza potere, disse Vaclav Havel, opposizione del regime comunista in Cecoslovacchia; essere e fedeli alla verità e non rassegnarsi al conformismo per convenienza. Anche un piccolo gesto contribuisce al bene.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché il Signore tolga dai nostri cuori ogni rimpianto del passato, ogni paura del futuro, e li riempia di speranza e di fiducia in Lui.
Don’t forget! 1000 quadri più belli del mondo
PAULA MODERSOHN BECKER LA VECCHIA CONTADINA
1903 – Olio su tela – 71 x 59 cm
Hamburger Kunsthalle Amburgo Germania
La pittrice tedesca Paula Modersohn -Becker (1876 – 1907), esercitò la sua arte a Worpswede dove era nata e a Parigi e fu tra i principali esponenti del primo Espressionismo: in soli 14 anni di attività realizzò 750 dipinti, 1.000 disegni e 13 incisioni d’acquaforte. La sua arte era influenzata da pittori quali Vincent van Gogh, Paul Cézanne, Pablo Picasso, Paul Gauguin. Morì a soli 31 anni per complicazioni seguite al parto della primogenita, Mathilde.
Questo suo ritratto di un’anziana contadina stanca e rassegnata alle sue quotidiane fatiche rappresenta bene la predilezione che la pittrice aveva per le figure di madri e di bambini che vivevano grazie al lavoro della terra: “Ho sempre cercato di trasmettere ai volti che dipingo o disegno la semplicità della natura” diceva. L’arte di Paula Beker racconta il rispetto con cui le donne del suo tempo e del suo spazio lavoravano il pane e la terra, la cura religiosa con cui praticavano formule e rituali curativi, la consapevolezza con cui accompagnavano il passaggio tra vita e morte.
I loro corpi sono rappresentati in modo quasi ieratico, contenuti da contorni semplificati e densi, sostanziati da tinte robuste ma capaci di trascolorare, fino ad aprirsi all’effetto quasi spirituale di certi sfondi. In questo quadro il ritratto che l’artista fa dell’anziana è compassionevole, sommesso e senza tempo realizzato su un piano piatto e scuro che riduce il ritratto alla sua essenza dove l’espressività dell’anziana donna si concentra nel volto e soprattutto nei suoi occhi.
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