1a Settimana di Avvento
Aforisma del giorno di Blaise Pascal
“Non cercare di aggiungere più anni alla tua vita. Meglio aggiungere più vita ai tuoi anni”.
Preghiera del giorno di S. Elisabetta della Trinità
O Maria, tu attiri il cielo ed ecco il Padre ti consegna il suo Verbo perché tu ne sia la Madre, e lo Spirito d’amore ti copre con la sua ombra. A te vengono i Tre; è tutto il cielo che s’apre e si abbassa fino a te.
Adoro il mistero di questo Dio che s’incarna in te, Vergine Madre. Dimmi il tuo mistero dopo l’Incarnazione del Signore; come passasti sulla terra tutta sepolta nell’adorazione.
Custodiscimi sempre in un abbraccio divino. Che io porti in me l’impronta di questo Dio amore. Amen.
Santo del giorno
S. SATURNINO DI TOLOSA III secolo D. C.
E’ uno dei santi più popolari in Francia e in Spagna, dov’è considerato protettore delle corride. Inoltre la Passio Saturnini è un documento molto importante per la conoscenza dell’antica Chiesa della Gallia.
Molto probabilmente non ebbe alcuna relazione con gli apostoli come viene sostenuto dalla leggenda. Egli, infatti, provenendo dall’Oriente avrebbe raggiunto Tolosa nel 250 quando erano consoli Decio e Grato.
Nominato così vescovo di Tolosa si occupò di diffondere il Vangelo di Dio visto che all’epoca in Gallia vi erano poche comunità di cristiani e quelle poche erano mal organizzate.
Subì una morte terribile: legato a un toro che ne straziò le membra e questo ad opera dei pagani della città che lo ritenevano il capo di una pericolosa setta e che non accettarono il suo rifiuto di sacrificare agli dei.
Parola di Dio del giorno Matteo 8,5-11
In quel tempo, entrato Gesù in Cafarnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente».
Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.
Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande!
Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli».
Riflessione del giorno (Mons. Ravasi Mattutino)
C’è un’ape che se posa / su un bottone de rosa: / lo succhia e se ne va…/ Tutto sommato, la felicità / è una piccola cosa. Trilussa, il poeta romanesco morto nel 1950, aveva intitolato una sua raccolta di versi Acqua e vino, evocando le realtà più semplici ma fondamentali della vita.
«Interroga la vecchia terra: ti risponderà sempre col pane e col vino», diceva il francese Paul Claudel, ribadendo la stessa verità.
L’immagine usata dal poeta è quella del bocciolo di rosa sul quale l’ape si posa e come lo è una felicità genuina, che ti viene incontro nella realtà di ogni giorno. Perché è proprio di queste piccole gioie, simili all’acqua, al vino o al pane, che noi siamo in ricerca.
A questo punto diamo voce a una bella e famosa parabola buddhista. «Un uomo s’imbatté in una tigre. Si mise a correre sempre tallonato dalla belva. Giunto davanti a un precipizio, si lasciò penzolare aggrappandosi a una vite selvatica posta sull’orlo. La tigre lo fiutava dall’alto.
Tremando, l’uomo vide che due topi avevano cominciato a rosicchiare piano piano la vite. In quel momento, però, egli scorse davanti a sé una stupenda fragola. Afferrandosi alla vite con una mano sola, con l’altra spiccò la fragola: com’era dolce!».
Anche nel pericolo più atroce e nel dolore più disperato, c’è sempre un frammento di gioia pura; anche nell’incubo più nero, si può accendere una scintilla di luce. È importante afferrarla: la paura e la sofferenza muteranno, senza per questo scomparire.
Intenzione di preghiera per il giorno
Perché questo tempo di Avvento faccia rifiorire in noi la speranza che Dio è silenziosamente, ma continuamente al lavoro per la salvezza del mondo e dell’uomo.
Don’t forget! Foto storiche
Nel 1° anniversario della morte di Maradona, ricordiamo uno degli episodi più famosi nella carriera di questo giocatore, episodio che passò alla storia con il titolo di “la mano de Dios”.
La vittoria per 2-1 dell’Argentina contro l’Inghilterra di fronte a 115.000 fan, il 22 giugno 1986 è ricordato per questo gol di mano, che finirà per risolvere una contesa che aveva anche connotazioni politiche.
Quattro anni prima, Gran Bretagna e Argentina avevano combattuto tra loro nell’Atlantico del Sud per le isole Falkland, che si concluse con la sconfitta della nazione sudamericana. La foto fu scattata da Eduardo Longoni.
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