Lunedì 3 giugno 2024

     

    IX settimana T. Ordinario

     

    Avvenne il 3 giugno…

    1098 – I crociati prendono Antiochia, in Turchia.

    1654 – Luigi XIV di Francia viene incoronato re a Reims.

    1963 – Muore dopo cinque anni di pontificato papa Giovanni XXIII

    1989 – La notte fra il 3 e il 4 le autorità cinesi reprimono la protesta di piazza Tienanmen.

    2006 – Il Montenegro ottiene l’indipendenza dalla Serbia

     

    Aforisma dal libro del Qoelet 9,11

    Ho visto che non è degli agili la corsa, né dei forti la guerra né dei sapienti il pane e degli accorti la ricchezza e nemmeno degli intelligenti il favore, perché il tempo e il caso raggiungono tutti.

     

    Preghiera

    O Dio, che nella tua provvidenza tutto disponi secondo il tuo disegno di salvezza, ascolta la nostra umile preghiera: allontana da noi ogni male e dona ciò che giova al nostro vero bene. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    La Chiesa cattolica venera come Santi Martiri Ugandesi un gruppo di 22 servitori, paggi e funzionari del re di Buganda, oggi Uganda, convertiti al cattolicesimo dai missionari d’Africa di Charles Lavigerie, i cosiddetti “padri bianchi”: i 22 vennero fatti uccidere in quanto cristiani sotto il regno di Mwanga II (1884-1903) tra il 15-11-1885 ed il 27-1-1887.

    Inizialmente l’opera dei missionari, avviata nel 1879, fu ben accolta dal re Mutesa e dal successore Muanga, che però si fece influenzare dal cancelliere del regno e dal capotribù, decidendo la soppressione fisica dei cristiani, alcuni dei quali uccise addirittura con le sue mani. La violenta persecuzione vide in totale un centinaio di vittime. in Uganda i cristiani subirono una violenta persecuzione.

    Tra loro Carlo Lwanga, capo dei paggi di re Muanga, bruciato vivo con 12 compagni il 3-6-1886. Canonizzati nel 1964 da papa Paolo VI che nel viaggio in Africa del 1969, intitolò loro il grande santuario di Namugongo, eretto sul luogo del martirio.

     

    Parola di Dio del giorno Marco12,1-12

    Gesù si mise a parlare con parabole ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani: «Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano. Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote.

    Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero. Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna. Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri.

    Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?». E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.».

     

    Riflessione frammenti di vita

    La straordinaria festa di popolo di venerdì sera per la storica vittoria dell’Atalanta in Europa League, mi ha fatto venire in mente -per una strana associazione di idee- il fiume Po che, anche grazie ai suoi affluenti (ben 141) ha il “record” di primo corso d’acqua d’Italia per lunghezza e importanza.

    Infatti quel pullman scoperto che trasportava gli eroi atalantini tra due ali di folla in delirio, faceva capire che un risultato del genere è stato possibile non solo grazie al formidabile gruppo di atleti, alla magica regia del Gasp e alla gestione illuminata del presidente Percassi, ma anche grazie al percorso di ben 117 anni (1907-2024) dove tutto -anche la serie B e, per un anno, persino la C- e tutti hanno dato il loro contributo, fino a realizzare un’impresa che appariva impensabile, anzi impossibile.

    Siamo felici che fra gli…affluenti del grande fiume che ormai è diventata “l’Atalanta Bergamasca calcio” ci sia anche la Casa del Giovane del Patronato S. Vincenzo che dal 1973 ospita e indirizza i suoi ragazzi. Oltre ai risultati sportivi, crediamo che qualcosa dello spirito di società seria e affidabile che è riconosciuto all’Atalanta, sia frutto anche del contributo di preti (don Minelli e don Fausto in primis) e di formatori che in questo grande successo vedono coronato il loro impegno.    

                  

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    ITŌ JAKUCHŪ: GALLO E GALLINA CON ORTENSIE

    1800 – dipinto a inchiostro e colori su seta – Museo Arte Orientale – Torino

    Itō Jakuchū (1716–1800) fu un pittore giapponese attivo durante la metà del periodo Edo, quando il Giappone aveva chiuso le porte al mondo esterno. Molti suoi dipinti riguardano soggetti tradizionali giapponesi, in particolare polli e altri uccelli e sebbene sembrino tradizionali, in realtà mostrano un grande grado di sperimentazione facendo ricorso alla prospettiva e ad altri elementi stilistici moderni.

    Il risultato sono opere di straordinaria qualità, come questo dipinto che rappresenta il corteggiamento di due animali. Su uno sfondo di ortensie blu e di rocce in stile cinese, il gallo si pavoneggia di fronte a una gallina che, falsamente timida, nasconde il muso tra le piume mentre gli volge lo sguardo.

    Mentre la relazione tra i due animali è chiara, lo spazio è suggerito dalle forme che si sovrappongono l’una con l’altra. Jakuchū ha reso animali, fiori e sassi in modo piatto, ma l’effetto decorativo rimane straordinario. I petali delle ortensie sono stati disegnati uno per uno con estrema cura e l’artista contagiato dal fascino esercitato su di lui dalle scienze naturali, è mosso dal desiderio di esaminare la natura minuziosamente e per esperienza diretta.  

     

     

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