lunedì 6 luglio ’20

     

     

    nell’immagine un dipinto di Tsuguharu Foujita

     

     

    XIVa Settimana del Tempo Ordinario

     

    Proverbio del Giorno

    Spesso si stracciano le vesti – proprio i più disonesti (Italia)

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera della carità)

    Signore, l’Amore si compiace della verità, guida i nostri passi verso di te che sei Via, Verità e Vita.  Signore, l’Amore tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.  Aiutaci a coprire d’Amore i giorni che vivremo insieme. Aiutaci a credere che l’Amore sposta le montagne. Aiutaci a sperare nell’Amore oltre ogni speranza. Amen.

     

    Maria Goretti

    Nacque a Corinaldo (Ancona) nel 1890, figlia di contadini e seconda di 6 figli. I Goretti si trasferirono in Agro Pontino, dove nel 1900 il padre morì e la madre dovendo lavorare, lasciò a Maria l’incarico di badare a casa e fratelli. A 11 anni Maria fece la 1.a Comunione e maturò il proposito di morire prima di commettere dei peccati. Ma un giovane di 18 anni, Alessandro Serenelli, s’ innamorò di lei, la aggredì e alle sue resistenze la accoltellò. Maria prima di spirare perdonò Serenelli che si pentì e si convertì dopo aver sognato Maria che gli prometteva il paradiso.

     

    La Parola di Dio del giorno (Matteo 9,18-26)

    In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli. Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata. Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.». 

     

    Riflessione Per Il Giorno (Il Blog di Luigi Accattoli)

    “A mio padre che stava morendo, in un momento che mi pareva più difficile di altri, ho chiesto: che posso fare? Mi ha risposto: “GUARDA E IMPARA”: parla così Beatrice Toboga, una dei due malati terminali intervistati da Francesca Catarci nel documentario “Intorno alle cose ultime”, trasmesso da Raitre il 12 giugno 2008. “Per poter morire bene – dice ancora Beatrice nell’intervista – è necessario che le persone non abbiano rimpianti, che abbiano perdonato quelli che dovevano perdonare e chiuso tutti i conti. Vicino a una persona che sta morendo non vorrei dire nulla ma semplicemente esserci. Spero che in quel momento ci sia qualcuno, qualcuno che mi tiene la mano. La difficoltà maggiore è lasciare i figli. Ora che mia figlia ha avuto un bambino e che è tutta presa da questo fatto – lei è una brava mamma – ecco: ho capito che ora sarà più facile per me lasciarmi andare”.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché i giovani ritornino ad onorare la virtù della purezza.

     

    Don’t forget!100 immagini che hanno cambiato il mondo

    L’Invasione di Praga

    All’alba del 21-8-1968 la Cecoslovacchia trema al rombo dei carri armati URSS e dei Paesi «fratelli» che a macchia d’olio la invadono e la occupano: 220 mila uomini e 5 mila carri armati. Nel 1968 era sbocciata la «primavera di Praga»: il 5 gennaio era salito al potere il riformista slovacco Alexander Dubcek. Segretario del Partito comunista cecoslovacco, aveva promosso il «socialismo dal volto umano». I giovani hanno fretta. L’inattesa libertà li ubriaca, ma le «mummie» del Cremlino non sono affatto contente e il 3 agosto 1968 a Bratislava si consuma il tradimento: Dubcek incontra Breznev e Suslov e pensa di aver allontanato il pericolo. Invece quegli uomini hanno già deciso di dar la parola ai carri armati e Dubcek non lo sa. I russi incontrano una resistenza non violenta, più tenace del previsto. Simbolo di resistenza è il ventenne Jan Palach, studente di filosofia all’Università di Praga: il 16-1-1969, per protesta, si brucia in piazza S. Venceslao. Tutto il mondo libero protesta e in Italia il Pci si dissocia dall’invasione.

     

    IL RICORDO E IL GRAZIE

    dott. Valentino Quarenghi

    Morto il 7-3-2020

    Per VALENTINO QUARENGHI quella di medico non era solo un’eredità, ma una vera missione: difficile pensarlo fuori dalla cornice della sua clinica di S. Pellegrino Terme. Dei suoi 99 anni infatti, la gran parte sono trascorsi proprio tra le corsie, al servizio del prossimo, vicino ai malati. Un impegno instancabile dalla laurea in medicina a Pavia nel 1947, seguita dalla successione al padre, venuto a mancare quando Valentino era solo un ragazzo, nella clinica familiare fondata nel 1925. Un’attività in cui Valentino ha profuso competenze, energie, tempo e una vocazione che oggi continua a tramandarsi attraverso il nipote, a sua volta medico. Ma se chiedete ai familiari, Valentino era anche fratello, padre e punto di riferimento insostituibile. Lo ricordano la sorella Maria Clara, i tre figli Antonella, Francesco e Laura e i nipoti, dai cui racconti spiccano la ricerca ostinata, la curiosità e una gentilezza mai servile, di un uomo profondamente votato all’ascolto e alla costruzione del bene comune. Il dott. Quarenghi si è spento il 7 marzo 2020 per coronavirus.

     

     

     

     

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