IV .a Settimana di Quaresima
nella fotografia un quadro di Filli Levasti – (1883-1966)
Iniziamo la Giornata pregando (Inno di Quaresima)
Signore, i nostri egoismi e debolezze ci portano tutti i giorni ad avere tensioni e rancori verso chi ci sta vicino. Aiutaci, con la Tua Parola, a vivere la beatitudine del perdono verso i nostri fratelli, così come Tu hai perdonato noi. Insegnaci la gioia di perdonare gli altri, con un cuore puro e gentile. Cosi da poter anche noi godere del Tuo caritatevole perdono. Amen.
Perpetua e Felicita – Martiri
Chiusa in carcere, una giovane tiene un diario dei suoi ultimi giorni, descrivendo la prigione affollata, il tormento della calura; annota nomi di visitatori, racconta sogni e visioni. Siamo a Cartagine, Africa del Nord, anno 203: chi scrive è la gentildonna Tibia Perpetua, 22 anni, sposata e madre di un bimbo. Accanto a lei c’è la più giovane Felicita, figlia di suoi servi e in gravidanza avanzata e tre uomini: Saturnino, Revocato e Secondulo. Condannati a morte perché cristiani che stanno terminando il loro periodo di formazione; la «professione di fede» sarà il martirio nel nome di Cristo.
Parola di Dio del Giorno (Gv 4,43-54)
In quel tempo, Gesù andò di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafarnao. Costui…si recò da lui e lo pregò di scendere a guarire suo figlio poiché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Ma il funzionario del re insistette: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli risponde: «Và, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che gli aveva detto Gesù e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». S’informò poi a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio in quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive» e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo miracolo che Gesù fece tornando dalla Giudea in Galilea.
Riflessione Per Il Giorno (dal Mattutino di Mons. Ravasi)
“Dire la cosa giusta al momento giusto, ma anche tacere la cosa sbagliata quando si è tentati di dirla”. La frase appartiene alla scrittrice inglese, Dorothy Nevill (1826-1913). Anche s. Giacomo osserva che «se uno non manca nel parlare, è un uomo perfetto, capace di tenere a freno anche il corpo” La lingua, infatti, è un piccolo membro ma può vantarsi di grandi cose» (Giac. 3, 2.5). Certo, «dire la cosa giusta al momento giusto» è importante ed è una vera e propria arte, oltre che essere talvolta un’opera di carità. Ma frenare la lingua quando sta impazzando e si abbandona alla frenesia del dire, alla superficialità, alla vanagloria è forse ancor più rilevante. Perché, una volta detta, la parola sbagliata non è che muoia. No, comincia proprio allora a vivere e a fare danni. Il salmista fa questo proposito: «Veglierò sulla mia condotta per non peccare con la lingua; porrò un freno alla mia bocca» (39, 2). Questo autocontrollo ci salverebbe da esiti infausti che creano odi, fanno crollare relazioni, riescono a ledere la nostra immagine, anche ingiustamente. L’ascoltare dovrebbe sempre essere superiore al parlare, «lasciandoci anche insegnare cose che già si sanno», come diceva il politico francese Talleyrand.
Intenzione del giorno
Preghiamo per tutte le vittime della tratta e delle nuove schiavitù
Don’t forget! …Ricorda!
Nel 1785 come oggi nasceva Alessandro Manzoni
E nel 322 a. C. moriva Aristotele
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