23.a settimana tempo ordinario
Avvenne l’8 settembre…
70 – Tito, incaricato dal padre Vespasiano di concludere la guerra giudaica, conquista Gerusalemme
1565 – I Cavalieri di Malta fermano l’assedio turco a Malta
1694 – Un terremoto in Irpinia e Basilicata causa circa 6000 vittime
1870 – Presa di Roma: 60.000 soldati al comando del generale Cadorna convergono sulla città
2022 – La Regina Elisabetta II muore dopo 70 anni di regno. Le succede il figlio Carlo III.
Aforisma di G. K. Chesterton
“Nessuno è più pericoloso di un uomo privo di idee; il giorno che ne avrà una gli darà alla testa come il vino a un astemio.”
Preghiera Colletta
Dio onnipotente, unica fonte di ogni dono perfetto, infondi nei nostri cuori l’amore per il tuo nome, accresci la nostra dedizione a te, fa’ maturare ogni germe di bene e custodiscilo con vigile cura. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno

Oggi le chiese d’Oriente e d’Occidente celebrano la nascita della Beata Vergine Maria, madre di Gesù. Secondo il Proto vangelo di Giacomo, Maria nacque a Gerusalemme da Gioacchino e Anna; qui nel IV secolo fu costruita la basilica di S. Anna, e la festa della sua nascita si diffuse poi a Costantinopoli e in Occidente.
Dante e i Padri della Chiesa vedono in Maria la realizzazione del piano eterno di Dio: la sua nascita prepara il grembo umano per l’incarnazione del Verbo. Maria, fin da bambina, rappresenta l’umanità nuova, pronta ad accogliere Dio.
La sua nascita viene celebrata non solo come quella di un santo, ma come l’inizio della salvezza, il compimento dell’amore divino. Come il tempio di Salomone accolse la gloria di Dio, Maria diventa il tempio vivente del Verbo incarnato, luce per le genti e simbolo della redenzione.
Parola di dio Luca 6,6-11
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Alzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo.
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù.
Riflessione di don Arturo Bellini su don Bepo
«Si stimano fortunati quelli che videro il Re quando venne a Bergamo [probabilmente si riferisce alla visita di Vittorio Emanuele il 4 giugno 1922]. Perché non vi stimate più fortunati di incontrare un Re più grande che ci invita alla sua mensa e Lui ci vuole vicino, anzi è Lui che entra nelle anime nostre? Egli ci vuole al suo banchetto. Lo disse il giovedì Santo quando uscì con quelle parole: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione» E ne avrà a male se non corrispondiamo. «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita». Don Giuseppe Vavassori.
Don Bepo mette al centro il desiderio del Signore verso ciascuno: vivere un’esperienza profonda che connette i fedeli al cuore ardente di Gesù che li trasforma con il suo amore, li spinge a imitare la sua vita e a testimoniare il Vangelo attraverso l’amore e il servizio. Il testo di don Bepo non ha bisogno di commenti. Condivido un racconto che ho raccontato in passato ai ragazzi. Un uomo buono di nome Dimitri, un giorno, mentre pregava, udì la voce di Gesù che gli disse: «Caro Dimitri, oggi voglio incontrarmi con te. Troviamoci al piccolo santuario della Santissima Trinità, sulla via per Kiev, a mezzogiorno. Felice come una pasqua Dimitri partì di corsa. Il cuore gli batteva forte perché aveva un appuntamento con Dio.
La strada era sconnessa e tormentata e non gli era mai sembrata così lunga. Improvvisamente, in un tratto in discesa, si imbatté in un carrettiere che si affannava a riportare sulla strada il suo carro che si era semi rovesciato nel torrente a lato della strada. Da solo, il pover’uomo non ci sarebbe certamente riuscito. Dimitri non sapeva proprio che cosa fare: «Fermarsi o far finta di niente e proseguire per arrivare all’imperdibile appuntamento con Dio? Non sapeva che fare. Fu il suo cuore a decidere. Dimitri si fermò e si affiancò al carrettiere, appoggiò anche lui le spalle al carro, finito di traverso nel fosso, e unì i suoi sforzi a quelli dell’uomo che lo ringraziò con gli occhi. Sbuffando e sudando, i due riuscirono a riportare sulla strada le ruote del carro. Dimitri non sentì neppure i ringraziamenti del carrettiere.
Appena il carro fu sulla strada ripartì di corsa verso il suo appuntamento, con Dio, ma quando, stanco e ansimante, arrivò nel posto convenuto, Dio non c’era. Forse stanco di aspettare se n’era andato. Con il cuore spezzato per la delusione, Dimitri si accasciò piangendo sul ciglio della strada. Dopo un po’ passò di là il carrettiere che, vedendolo così abbattuto, si fermò, si sedette sull’erba accanto a lui, lo guardò con occhi pieni di comprensione, trasse dalla bisaccia una pagnotta, la divise in due e gliene porse metà, mormorando: «Dimitri». Con l’animo in subbuglio, davanti a quel pane spezzato, Dimitri capì. Abbracciò quell’uomo piangendo di felicità: «Gesù mio, eri tu! Eri tu il carrettiere! Mi eri venuto incontro…».
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché in questo giorno che ricorda la nascita della Vergine Maria riceviamo da lei la protezione e l’aiuto necessario a vivere bene noi e a fa vivere bene il nostro prossimo.
Don’t Forget! PAUL CÉZANNE: LE BAGNANTI
1900-1906 – Olio su tela – 127 x 196 cm -National Gallery Londra UK
Paul Cézanne (1839-1906) fu l’esponente più di spicco della cosiddetta pittura postimpressionista. Non fu una persona facile: schivo, tormentato, ipersensibile, tutti lo considerarono strano e persino paranoide. «Cézanne ha rinunciato ad avere una vita per fare la sua opera o, piuttosto, ha fatto dell’opera la sua vita» (Carlo Argan). Nel corso della sua carriera ha più volte raffigurato gli stessi soggetti come ad es. il monte Sainte Victoire e tre versioni delle bagnanti di cui noi oggi offriamo la quella che si conserva alla National Gallery di Londra: Questi quadri di nudo rappresentano il punto più alto del percorso artistico del pittore impressionista francese.
In questo dipinto strutturato attorno a un gruppo di dodici bagnanti il pittore ritrae le figure in modo tale da farle apparire come se fossero intrecciate l’una con l’altra. L’opera può essere letta come “continuum visivo” da sinistra a destra (e viceversa) attraverso il piano dell’immagine. Il pittore tratta i corpi umani, evidentemente lontani dal naturalismo di stampo classico, come composizioni di linee, superfici e volumi al pari dei tronchi d’albero, dei cespugli e delle nubi.
Stende i colori in molti strati successivi e conferisce alle immagini un marcato senso di compattezza; nella sua tavolozza predominano i blu e i viola, che nella tradizione artistica sono identificati con la spiritualità. In questi quadri di nudo femminile, Cézanne ha cercato di raffigurare la “verginità del mondo”, quella totale fusione delle origini tra elemento umano ed elemento naturale; così come le figure che animano queste tele non possono che simboleggiare il principio femminile, la potenza creatrice primigenia.
Questa modo di dipingere influenzerà molti artisti dopo Cézanne, come ad esempio Picasso e Matisse, e tramite loro gran parte dei pittori del Novecento che, pur mediante tecniche e percorsi diversi, gli saranno debitori di nuove possibilità espressive del linguaggio pittorico.
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