Martedì 1° agosto 2023

     

    XVII settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma di S. Alfonso Maria de’ Liguori

    “Tutta la nostra ricchezza sta nel pregare. Chi prega ottiene quanto vuole”.

     

    Preghiera colletta

    O Dio, nostra forza e nostra speranza, senza di te nulla esiste di valido e di santo; effondi su di noi la tua misericordia perché, da te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    Santo del giorno

    Nasce a Napoli il 27-9-1696 da genitori della nobiltà cittadina. Studia filosofia e diritto e dopo alcuni anni di avvocatura, decide di dedicarsi al Signore. Ordinato prete nel 1726, dedica il suo tempo e ministero ai più poveri della Napoli settecentesca.

    Mentre si prepara a un impegno missionario in Oriente, prosegue l’attività di predicatore e confessore e prende parte alle missioni nei paesi all’interno del regno. Nel maggio del 1730 incontra i pastori delle montagne di Amalfi e, constatando il loro abbandono umano e religioso, sente la necessità di rimediare ad una situazione che lo scandalizza sia come pastore che come uomo colto del secolo dei lumi.

    Lascia Napoli e con alcuni compagni e fonda la Congregazione del SS. Salvatore. Nel 1760 è nominato vescovo di S. Agata dei Goti, e governa la diocesi fino alla morte il 1-8-1787.

     

    Parola di dio del giorno Matteo 13,36-43

    Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo». Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno.

    La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.

    Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».».

     

    Riflessione Aneddoti della vita di S. Alfonso Maria

    I rioni più popolari di Napoli ebbero Alfonso Maria de Liguori come missionario instancabile. I centri della malavita napoletana subirono l’influenza risanatrice della sua opera. C’era sempre molta gente intorno al suo confessionale, da dove molti ritornavano convertiti. Erano frequenti i casi di delinquenti che si ravvedevano, anzi divenivano i suoi migliori discepoli e collaboratori.

    Pietro Barbarese e Luca Nardone ne furono i casi più clamorosi. Alfonso aveva cominciato ad adunare di sera presso alcune cappelle della città ogni sorta di gente del popolo: scugnizzi, saponari, muratori, barbieri, falegnami ed altri che istruiva e animava alla vita cristiana ed alla penitenza. Quei poveri erano felici di essere oggetto di tanta attenzione, il fervore di queste adunanze era salito alle stelle e molti si erano dati a vita penitente, forse troppo, tanto che Alfonso dovette riprenderli per alcuni eccessi rigorosi.

    In quei tempi difficili con le ventate rivoluzionarie che arrivavano ovunque, il governo aveva sguinzagliato per le strade sbirri e spie ai quali queste adunanze apparvero assai sospette: tanto da denunciarle alla polizia. Anche alcuni preti della città osservavano di nascosto questo miscuglio di gente per cogliervi “eresie” da condannare. La conclusione fu che Napoli vide sia la corte ecclesiastica che quella civile intervenire contro queste “sette”.

    Ma Alfonso chiarì subito ogni equivoco col cardinale e col re. Anzi, capita la cosa, il cardinale diede impulso a quest’opera. Ebbero così inizio le “Cappelle Serotine”, che divennero vere scuole popolari di dottrina cattolica e di apostolato familiare.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Preghiamo per coloro che soffrono per la presenza operante del male nel mondo: incontrino fratelli che li illuminino e li incoraggino. 

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    WINSLOW HOMER: BREEZING UP (Un bel vento)

    1873-’76 – Olio su tela – 61,5 x 97 cm – National Gallery of Art – Washington USA

    Winslow Homer (24-2-1836 – 29-9-1910) è un pittore americano noto soprattutto per i suoi soggetti marini. È considerato uno dei pittori più importanti dell’America del XIX secolo e figura preminente nell’arte USA. Per molti il suo supremo capolavoro è la tela che oggi presentiamo dal titolo «Breezing Up» (titolo originale, «A Fair Wind» = un bel vento) in cui un adulto con tre ragazzi, godono di una giornata sull’acqua.

    La scritta «Gloucester» sulla poppa del «catboat» indica la provenienza della barca dall’omonima città del Massachusetts e rivela quindi il fatto che Homer l’ha dipinto…a casa: abitava infatti davanti all’Oceano a Prouts Neck nel Massachusetts. A guardare questo meraviglioso quadro si avverte tutto il caldo del sole e il sale sulle labbra.

    Se nella maturità Homer aveva trascorso un anno e mezzo in Inghilterra dove il mare è sempre grigio e pericoloso, al contrario, quando viaggia in Florida e nelle Antille tra il 1884 e il 1909 raffigura un altro mondo e riesce a farci sentire il caldo dei Tropici, in parte grazie al suo utilizzo geniale del bianco della tela per rappresentare il candore della vela in primo piano e delle nuvole sullo sfondo.

    Il messaggio del dipinto è positivo; nonostante le onde mosse, i diportisti sono rilassati: il ragazzo al timone che guarda verso l’orizzonte, l’ancora rovesciata vicina al ragazzo sdraiato a sinistra, la pesca abbondante che si intravede sul fondo della barca, l’unico adulto (il papà?) fra i tre ragazzi, tutti i personaggi rappresentano una vera e propria dichiarazione di ottimismo sul futuro non solo della famigliola, ma anche su quello dei giovani Stati Uniti d’America.

    Questo e altri dipinti di Homer avranno grande influenza sui pittori tipicamente americani come Edward Hopper, Robert Henry e Rockwell Kent. La National Gallery of Art acquistò nel 1943 l’opera che viene descritta dal sito web dell’istituzione come “una delle immagini artistiche più conosciute e amate della vita nell’America del diciannovesimo secolo”.

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