Martedì 12 dicembre 2023

     

    2a Domenica di Avvento anno b

     

    Avvenne il 12 -12 -…

    1531 – Apparizione di Nostra Signora di Guadalupe a Città del Messico

    1913 – La Gioconda, due anni dopo essere stata rubata dal Louvre, è recuperata a Firenze.

    1963 – Il Kenya ottiene l’indipendenza dal Regno Unito.

    1969 – Strage di piazza Fontana: una bomba esplode nella sede milanese della Banca Nazionale dell’Agricoltura causando 17 morti e 88 feriti. È l’inizio degli “anni di piombo”

    2000 – La Corte suprema degli USA emette il suo verdetto nel caso di George W. Bush contro Al Gore, decidendo le elezioni presidenziali del 2000.

     

    Aforismi d’africa sulla “pazienza”

    “La pentola non cuoce grazie alla brace, cuoce invece grazie al tempo”.

     

    Preghiera salmo

    O Dio, che hai fatto giungere ai confini della terra il lieto annuncio del Salvatore, fa’ che tutti gli uomini accolgano con sincera esultanza la gloria del suo Natale.

    Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna con Te nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Una madre per tutti i popoli, che sa parlare a ogni cultura: è così che ancora oggi si presenta la Vergine di Guadalupe, vero cardine spirituale del Centro e Sud America. Apparve tra il 9 e il 12 dicembre 1531 a un indio messicano forse già sessantenne, Juan Diego Cuauhtlatoatzin, che è santo dal 2002.

    A quel tempo il Messico era terra di conquista ma anche di sfregio alla dignità umana, perché spesso i conquistatori non avevano né rispetto né pietà per gli indios. Anche per questo l’apparizione di Maria è un segno di cura nei confronti degli oppressi e dei sofferenti di tutto il mondo.

    Al veggente Maria affidò il compito di fare costruire una basilica dedicata a lei ma non fu facile convincere il vescovo: ci volle un prodigio, con l’immagine della Madonna che miracolosamente apparve sul mantello del contadino e da allora continua a ispirare la devozione popolare.

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 18,12-14

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita?

    In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».

     

    Riflessione detti e fatti dei padri del deserto

    Vi era un anziano così austero che non beveva mai vino. Quando lo vidi, ci sedemmo per mangiare. Vi erano dei datteri ed egli li mangiò; prese dell’acqua e la bevve. Allora gli dissi scherzando: «Mi disseccherò dunque a causa della tua severità, Abba! Tu hai mangiato datteri e bevuto acqua, perché non dovresti bere un po’ di vino?».

    Mi rispose: «Se prendi un pugno di polvere e la getti addosso a qualcuno, gli farà del male?». Gli dissi: «No». «Se prendi un bicchiere d’acqua e la getti su qualcuno, ne soffrirà?». Gli dissi: «No». «E se, ancora, getti un pugno di paglia su qualcuno, gli farà male?». Dissi: «No». Allora mi fece capire: «Ma se mescoli insieme la polvere, l’acqua e la paglia, le impasti e le fai seccare e poi le getti in testa a qualcuno, gli farai male o no?». Gli risposi: «Sì, Abba».

    Mi disse: «I monaci non si astengono da certe cose senza ragione, e non devi prestare attenzione a quelli che sono nel mondo e dicono: “Perché non dovrei mangiare questo e bere quello? È forse peccato?”. Chi ragiona così non sa. Noi ci asteniamo dunque da certe cose, non perché siano cattive in se stesse, ma perché nutrono le passioni e quando queste sono cresciute ci uccidono».

     

    Intenzione di preghiera

    Perché impariamo a praticare il digiuno non solo del cibo, ma anche della vita, dell’udito e delle passioni che possono poco a poco distruggere la nostra vita.

     

    Don’t forget! 1000 quadri più belli…

    PITTORI IMPRESSIONISTI

    ÉDOUARD MANET: DÉJEUNER SUR L’HERBE PRANZO SULL’ERBA

    1863 olio su tela – 208 x 264 cm, Museo d’Orsay – Parigi

    Edouard Manet, nato a Parigi nel 1832, è considerato l’iniziatore della pittura impressionista, che si sviluppò in una Parigi trasformata dalla 2.a Rivoluzione Industriale. Nonostante sia considerato dalla critica un realista, Manet non si considerò mai tale, anche se la sua poetica e il suo stile rappresentano frammenti di vita della società del Secondo Impero, come se fossero fatti di cronaca.

    Ebbe contatti con letterati come Charles Baudelaire e pittori come Courbet. Morì a Parigi nel 1883. Il suo quadro Le Déjeuner sur l’herbe raffigura due uomini e una donna adagiati su un prato per consumare una merenda (vedi i resti del picnic a sinistra del quadro, straordinario esempio di natura morta). I due uomini, vestiti di tutto punto secondo il gusto dandy dell’epoca, sono lo scultore Ferdinand Karel Leenhoff, cognato dell’artista e uno dei fratelli di Manet (Eugène o Gustave) che sdraiato sul manto erboso, allunga il braccio verso l’amica, il soggetto principale del quadro.

    La donna (Victorine-Louise Meurent) è completamente nuda, ma appare priva di inibizioni: sostiene infatti con la mano il volto e fissa provocatoriamente lo spettatore, non si capisce bene se per rimproverarlo di ciò che sta pensando di lei o per cercare di instaurare un dialogo. Sul fondo è presente un altro soggetto femminile, vestito con una tunica bianca, intento a bagnarsi i piedi nel ruscello. Non fu tanto il nudo a provocare lo scandalo, ma il fatto che la nudità non fosse giustificata da motivi mitologici, storici, letterari o accademici, il che fece pensare a una gratuita provocazione dell’artista e fu fonte di enorme indignazione nella società del tempo.

    Manet, che forse aveva solo l’intenzione di rappresentare una realtà filtrata attraverso i suoi occhi, fu accusato di aver ritratto una prostituta fra quelli che sembrano due studenti in vacanza, insultando così la morale borghese. Oggi invece Le Déjeuner sur l’herbe è considerato un capolavoro a cavallo tra realismo e impressionismo e segna effettivamente il momento del passaggio graduale tra le due correnti.

    Non solo i personaggi ritratti, ma anche il modo con il qual Manet ha dipinto la natura e il paesaggio con ampie zone di colore e pennellate rade e frettolose che sembrano suggerire un’impressione più che una descrizione, non furono capite, ma l’artista stava semplicemente anticipando la pittura impressionista.

     

    Condividi questa!

    Informazioni sull'autore

    Potrebbe piacerti anche

    Nessun commento

    È possibile postare il commento di prima risposta.

    Lascia un commento

    Please enter your name. Please enter an valid email address. Please enter a message.

    WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com