Martedì 15 luglio 2025

     

    15.a settimana tempo ordinario

     

    Avvenne il 15 luglio…

    1099 – I cristiani, dopo un difficile assedio, conquistano la basilica del S. Sepolcro di Gerusalemme.

    1410 – Polacchi e lituani sconfiggono i cavalieri teutonici nella battaglia di Grunwald.

    1799 – Il capitano francese Pierre-François Bouchard trova la stele di Rosetta.

    1965 – Arrivano sulla Terra le prime foto di Marte scattate dalla sonda Mariner 4.

    1997 – Andrew Cunanan uccide Gianni Versace fuori dalla sua casa di Miami.

     

    Aforisma di S. Buonaventura

    “L’impegno costante nelle piccole cose è una virtù grande ed eroica.”

     

    Santo del giorno

    Giovanni Fidanza nacque a Bagnoregio (Viterbo) nel 1218. Bambino fu guarito da S. Francesco che avrebbe esclamato: «Oh bona ventura». Gli rimase per nome ed egli fu davvero una «buona ventura» per la Chiesa. Studiò a Parigi e durante il suo soggiorno in Francia, entrò nell’Ordine dei Frati Minori.

    Insegnò teologia all’università di Parigi e formò intorno a sé una prestigiosa scuola. Nel 1257 venne eletto generale dell’Ordine francescano, carica che mantenne per 17 anni con impegno al punto da essere definito secondo fondatore dell’Ordine. Scrisse numerose opere di carattere teologico e mistico ed importante fu la «Legenda maior», biografia ufficiale di S. Francesco, a cui si ispirò Giotto per il ciclo delle Storie di Assisi.

    Fu nominato vescovo di Albano e cardinale. Partecipò al II Concilio di Lione che, grazie anche al suo contributo, segnò un riavvicinamento fra Chiesa latina e Chiesa greca. Proprio durante il Concilio, morì a Lione, il 15 luglio 1274.

     

    Preghiera Colletta

    Dio onnipotente, concedi a noi, che celebriamo la nascita al cielo del santo vescovo Buonaventura, di essere illuminati dalla sua eminente sapienza e di imitare il suo serafico ardore. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

     

    Parola di dio Matteo 11,20-24

    Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite.

    Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafarnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sodoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sodoma sarà trattata meno duramente di te!».

     

    Riflessione del Teologo P. A. Sequeri

    È arrivato il momento di riscoprire che Dio, che pure essendo perfetto e al quale non manca niente, non è autoreferenziale. Questo concetto dell’individuo la cui perfezione è realizzata essenzialmente nella forma del godimento di sé non esiste, non è mai esistito, non c’è neppure nel fondamento del pensiero su Dio — non è mai stato per noi un principio, diversamente che nella metafisica greca.

    I ragazzi di oggi si stanno accorgendo che non è vero, si accorgono sulla loro pelle che l’autosufficienza è fonte di angoscia e di malinconia ma non sanno dargli i nomi perché appunto la cultura dice, in modo martellante: essere sé stessi, autonomi, indipendenti. La Trinità contiene questo anticorpo prodigioso rispetto all’idea greca che è racchiusa nella prima parola che definisce Dio, il quale non è sostanza, né assoluto, né identità, ma generazione (=Padre). Generazione è un vocabolo che è insieme dinamico e affettivo.

    I padri greci del concilio di Nicea si trovavano di fronte al problema di un Dio che non poteva essere generato, perché se è generato è un gradino inferiore. E i padri dissero no: qui il generato è nello stesso livello del generante, che è eterno come il generante, cioè c’è una generazione eterna. E siccome in greco non si può dire una cosa del genere, cambiarono la semantica della lingua greca.

    Aprirono così una voragine non da poco, ma che adesso potrebbe essere la nostra felicità, perché vorrebbe dire che il principio della creazione assoluta, che per noi è Dio, vive nella generazione, nella vita. Il principio di tutte le cose, la legge di tutte le cose è un Dio generato e generativo; quindi non solo nessuno si fa da sé, ma nessuno è destinato a godere di sé stesso.

    Dio per primo. Questa è la cosa bellissima: anche in Dio non c’è un godimento di sé, ma c’è un godimento della generazione, c’è amore che si fa spirito e unisce i due, ma non godimento di sé. L’inclinazione a concepire l’assolutezza, la perfezione in termini di “autoreferenzialità” può essere congedata perché è una strada mortifera. Nel caso di Dio perché ci consegna un’immagine di Dio alla quale di ciò che succede a noi non può importare veramente. Lo aveva detto anche Ratzinger, in un’intervista sull’«Osservatore Romano»: noi cristiani abbiamo una concezione di Dio che dal punto di vista della filosofia ha anche una sua perfezione, ma che per noi è desolante. In questa concezione aristotelica, dice Benedetto XVI, «Dio, l’Eterno, è in sé, non cambia. Sta in sé, non ha relazione ad extra.

    È una parola molto logica, ma è una parola che ci fa disperare. Con l’incarnazione, questo è cambiato radicalmente perché Dio ci ha attirato in sé stesso e Dio in sé stesso è relazione e ci fa partecipare nella sua relazione interiore». Prima dei grandi concili cristologici che dicevano che Gesù è figlio di Dio, il popolo è stato il primo a dire che Maria è la madre di Dio, e questo ci ha fatto capire che quello schema dell’autosufficienza non è il riflesso del principio. Penso che tutto questo sia strepitoso e vada sottolineato contro ogni forma di individualismo. Senza bisogno di mettere tra parentesi il dogma, bisogna parlarne come faceva Gesù, usando la lingua dell’esperienza.

    Se noi riuscissimo a educare le generazioni che vengono all’idea che essere generati e generare non solo è bello, ma è anche la forma della realizzazione della qualità personale di ogni identità — perché anche Dio è così — non sarebbe bellissimo? Dio si identifica generando, non rispecchiando sé stesso, ma generando si auto-genera, diventando Padre si identifica come Dio. Diventando Figlio si identifica come Dio. Se riusciamo a dire questo, noi cambieremo non solo la teologia, non solo la Chiesa, ma il mondo.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo per la gioventù di oggi che fa della realizzazione di sé lo scopo della vita e che invece non fa altro che costruire la propria infelicità: affinché si apra al prossimo, a Dio, alla vita al mondo e sperimenti la bellezza e la gioia di essere generativi e accoglienti.    

     

    Don’t forget! UNFORGETTABLE AFRICA! CONOSCIAMO L’AFRICA PIÙ DA VICINO

    Da oggi per i nostri lettori pubblicheremo ogni settimana nel blog un contributo a una conoscenza più approfondita dell’Africa: vuole essere insieme un omaggio ai tanti africani che vengono accolti nelle case del Patronato, alla loro storia e alla loro cultura. E insieme un modo per aiutare chi africano non è (cioè noi bergamaschi, italiani, europei) ad approfondire anche solo un po’ la conoscenza di questo continente che rimane ancora in gran arte misterioso. Buona lettura

     

    AFRICA

    Il termine Africa indicava in passato il nord del continente nero: l’Africa Sub -Sahariana era detta Etiopia, (parola greca Aithiops che significa: gente con la faccia bruciata dal sole). Quanto all’origine del termine: Africus in latino era detto il vento che soffia sulla regione di Cartagine, oggi Tunisi e Africa viene da una tribù berbera che i Romani chiamavano Afri e loro Banu Ifren. Dal Medioevo in poi il termine AFRICA si estese a tutto il continente.

     

    AFRICA: SUPERFICIE

    L’Africa si estende su una superficie di 30.221.532 km² (100 volte l’Italia) ed è il 3° continente per estensione:
    Asia: superficie 44.579.000 km²
    America: superficie 42.549.000 km²
    Europa: superficie 10.300.734 km²
    Oceania: superficie 8.525.989 km²

    PUNTI ESTREMI

    La distanza dal punto più a nord (Ras ben Sakka, in Tunisia, a 37°21′ N) al punto più a sud (Cape Agulhas in Sudafrica, a 34°51’15” S) è di circa 8.000 km; mentre la distanza dal punto più ovest (Capo Verde, a 17°33’22” O) a quello più a est (Ras Hafun in Somalia, 51°27’52” E) è pari a circa 7.400 km.

    OCEANI e MARI

    È bagnata da due Oceani, l’Atlantico a ovest e Indiano a est e da due mari: Mediterraneo che la separa dall’Europa e Mar Rosso che la separa dall’Asia. Una piccola striscia di terra divide l’Africa dall’Asia attraversata dal canale di Suez.

     

    CLIMA

    L’Africa è attraversata a metà dall’ Equatore ed è compresa fra i due tropici del Cancro e del Capricorno, così che tutto il continente è compreso nella zona più calda della terra, con l’unica eccezione della punta nord (Magreb) e sud (Sud-Africa). L’Africa cioè appartiene in gran parte al dominio dei climi tropicali, mentre solo le estremità nord e sud rientrano in quello dei climi temperati delle medie latitudini. Non esistono, tranne che in alcune limitatissime aree di alta montagna, aree dal clima temperato freddo o glaciale.

     

    Condividi questa!

    Informazioni sull'autore

    Potrebbe piacerti anche

    Nessun commento

    È possibile postare il commento di prima risposta.

    Lascia un commento

    Please enter your name. Please enter an valid email address. Please enter a message.

    WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com