XX Settimana tempo ordinario
Aforisma del giorno di G.K. Chesterton
Di questo abbiamo bisogno: tornare da dove siamo partiti! Questo è rivoluzione: andare, andare e girare in tondo, tornando da dove si è partiti! Ogni rivoluzione, come un pentimento, è un ritorno.
Preghiera del giorno
Tu che abiti al riparo del Signore e che dimori alla sua ombra, di’ al Signore: “Mio rifugio, mia roccia in cui confido”. E ti rialzerà, ti solleverà su ali d’aquila, ti reggerà sulla brezza dell’alba ti farà brillar come il sole, così nelle Sue mani vivrai. Dal laccio del cacciatore ti libererà e dalla carestia che distrugge, poi ti coprirà con le Sue ali e rifugio troverai. E ti rialzerà, ti solleverà…
Santo del giorno
Rocco sarebbe nato a Montpellier fra il 1345 e il 1350 e morto a Voghera fra il 1376 ed il 1379 molto giovane a non più di trentadue anni di età. Le fonti su di lui sono poco precise: in pellegrinaggio a Roma dopo aver donato i suoi beni ai poveri, si sarebbe dedicato all’assistenza dei malati di peste e facendo guarigioni che ne moltiplicarono e diffusero la fama.
Sarebbe morto in prigione, dopo essere stato arrestato ad Angera perché sospettato di spionaggio. Invocato nelle campagne contro le malattie del bestiame e le catastrofi naturali, il suo culto si diffuse nell’Italia del Nord, legato al suo ruolo di protettore contro la peste.
Papa Paolo IV nella bolla Cum a nobis fa di S. Rocco un membro del Terz’Ordine Francescano. Bastone, mantello, cappello, borraccia e conchiglia sono gli ornamenti; preghiera e carità la sua forza; Gesù il suo gaudio e santità.
Parola di Dio del giorno Matteo 19,23-30
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile». Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele.
Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».
Riflessione del giorno
Il sacerdote cattolico brasiliano P. Gabriel Vila Verde noto per le testimonianze che condivide sulle reti sociali, ha postato questo contributo: Viviamo in un’epoca in cui si vuole che i preti si sposino e che le persone sposate divorzino.
Vogliono che gli eterosessuali abbiano relazioni senza impegno, ma vogliono che i gay si sposino in chiesa. Vogliono che le donne si vestano da uomini e assumano ruoli maschili e che gli uomini diventino ‘fragili’ come le donne. Un bambino di soli 5 o 6 anni ha il diritto di decidere se sarà un uomo o una donna per il resto della sua vita, ma un bambino sotto i 18 anni non può rispondere dei suoi crimini. Non ci sono posti per i pazienti negli ospedali, ma ci sono incentivi e sponsorizzazioni per coloro che vogliono cambiare sesso.
C’è un sostegno psicologico gratuito per coloro che vogliono lasciare l’eterosessualità e vivere l’omosessualità, ma non c’è nessun sostegno per coloro che vogliono lasciare l’omosessualità e vivere la loro eterosessualità, e se cercano di farlo, è un crimine. Essere pro-famiglia e pro-religione è dittatura, ma deridere il crocifisso è libertà di parola. Se questa non è la fine dei tempi, deve essere la prova”
Intenzione di preghiera per il giorno
Perché i cristiani non si lascino assorbire dagli interessi economici e non siano sedotti dall’avidità.
Don’t forget! 1000 quadri più belli del mondo
THOMAS COLE: DISTRUZIONE (IL CORSO DELL’IMPERO)
1836 – olio su tela – 100 x 160 cm – New York Historical Society – New York USA
Il Corso dell’Impero è una serie di 5 dipinti realizzati tra il 1833 e il 1836 da THOMAS COLE (1801-1848), pittore americano fra i maggiori esponenti della Hudson River School. Quest’opera d’arte comprende i seguenti episodi: Stato Selvaggio; Stato Arcadico o Pastorale; Compimento dell’Impero; Distruzione (il nostro quadro); Desolazione.
Con la serie il pittore intende ripercorrere l’ascesa e il declino di un impero immaginario di cui la distruzione rappresenta la penultima tappa. La natura ciclica delle civiltà e la tensione tra il mondo della natura che sembra fuori del tempo e quello dell’uomo e del progresso che invece al tempo è sottomesso, fugace e passeggero com’è, preoccupava molti pensatori dell’epoca: la rivoluzione francese e quella americana erano ricordi recenti e quella industriale era in atto.
Cole del resto era emigrato da un’Inghilterra in piena industrializzazione agli spazi aperti e in gran parte selvaggi dell’America. Nel quadro l’enorme statua del conquistatore in primo piano che ironicamente sembra dirigere la distruzione della città, ci trascina dentro uno scenario dominato dalla sventura. Il cielo sconvolto, l’acqua che si gonfia, gli edifici che bruciano e i soldati belligeranti che fanno cadere il ponte…sono i segni della distruzione provocata sia dalla guerra, sia dalla natura che si ribella all’uomo.
Gli edifici in stile classico rimandano alla caduta dell’impero romano, ma alludono anche all’arroganza potenzialmente fatale della nascente superpotenza Usa. Si noti l’influenza dei dipinti di Turner soprattutto nel modo di trattare il cielo e l’ambiente naturale. Questa serie rappresentò il culmine della sua carriera e il successo di un’arte che si preoccupava di tradurre in immagini i principi universali e che contribuì a conferire alla nascente pittura americana una sua peculiare identità.
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