XI Settimana del tempo Ordinario

    S. GIULITTA MARTIRE

    Durante la persecuzione di Diocleziano a Iconio (oggi in Turchia) Giulitta, donna ricca, vedova con il figlio in tenera età, Quirico, lascia la città, per sfuggire alla persecuzione, e scende con le ancelle in Cilicia, dove è arrestata con l’accusa di essere cristiana. La leggenda narra che il persecutore teneva il fanciullo sulle ginocchia: Quirico, vista la madre sofferente, si disse anch’egli cristiano e morì scaraventato a terra dal governatore. La madre, impietrita dal dolore, restò ferma nella fede e dopo strazianti torture, fu consegnata al boia per essere giustiziata intorno al 304

    La Parola di Dio del giorno (Matteo 5,43-48)

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,  perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste. »

    Il quadro della settimana – 19° quadro della serie “i 1.000 quadri più belli del mondo”
     
    01043 Monreale - Duomo

    Cristo Pantocratore – mosaico absidale – Monreale

    La splendida CATTEDRALE DI S. MARIA NUOVA di Monreale (Palermo), costruita a partire dal 1174 per volere di Guglielmo d’Altavilla, re di Napoli e di Sicilia dal 1166 al 1189, è famosa per i ricchi mosaici bizantini che ne decorano l’interno. L’edificio ha una pianta a croce latina lunga 102 metri e larga 40, tre navate separate da due file di nove colonne ciascuna che provengono da edifici romani. Le tre navate e le absidi sono interamente coperte da cicli musivi di inestimabile pregio e fattura: si tratta di di 6340 mq realizzati fra il XII e il XIII secolo da maestranze locali e veneziane imbevute di cultura greca. La navata centrale, tre volte più ampia delle due laterali, culmina nella grande abside maggiore dominata dal Cristo Pantocratore. Il Pantocratore (dal greco pan=tutto + krateo=dominare con forza, avere in pugno) è una raffigurazione di Gesù tipica dell’arte bizantina e in genere paleocristiana e medoevale, soprattutto presente nei mosaici e affreschi absidali. Il Cristo  è ritratto in atteggiamento maestoso e severo, seduto in trono, nell’atto di benedire con le tre dita della mano destra, secondo l’uso ortodosso e con nella sinistra il libro aperto delle scritture. Il Cristo Pantocratore nel V sec. era considerato principio organizzatore del cosmo, chiave di comprensione della realtà e risposta al mistero dell’esistenza. Il desiderio umano di ordine e di sapienza aveva trovato il compimento in Gesù, Logos incarnato, ragione e struttura del cosmo. Il Pantocratore di Monreale è rappresentato di fronte all’osservatore e si manifesta come  re dei re, Dio, l’Onnipotente, l’Altissimo.

    Il volto è gigantesco, immenso: tutto converge negli occhi che osservano il fedele in ogni punto della cattedrale. Il fedele non incontra più nell’edificio sacro la presenza anonima del cielo stellato, come nei templi pagani, ma un volto. Se la “chiesa” rappresenta simbolicamente il percorso della vita dell’uomo verso la salvezza, il volto suggerisce che in ogni momento della vita  Dio lo segue, passo dopo passo. Anche una volta usciti dalla Cattedrale, quello sguardo continuerà a rimanere impresso nella memoria del fedele. La sua figura si staglia su di un fondo dorato, simbolo della sua presenza che illumina ogni realtà, della sua grazia che avvolge la storia umana. In lui tutto parla di luce, perché Cristo è la luce da cui scaturisce ogni altra luce: «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita» (Gv 8, 12). E nella luce l’uomo compie le sue scelte, prende le sue decisioni, può riconoscere l’orizzonte di senso in cui muoversi, accompagnato dalla benedizione di Cristo e guidato dalla parola dei Vangeli.

    La Preghiera del giorno – Salmo 19

    I cieli narrano la gloria di Dio e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia. Non è linguaggio e non sono parole
    di cui non si oda il suono. Per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola. Là pose una tenda per il sole che esce come sposo dalla stanza nuziale, esulta come prode che percorre la via. Egli sorge da un estremo del cielo e la sua corsa raggiunge l’altro estremo: nulla si sottrae al suo calore.

    L’intenzione del giorno

    Preghiamo per chi ha perduto il lavoro, la casa, gli affetti, la salute, la speranza…

    Don’t forget! …Ricorda!

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    Giornata mondiale per LA LOTTA A DESERTIFICAZIONE E SICCITÀ

    17/06/1978:  36° anniversario dell’Ordinazione Sacerdotale di DON FAUSTO RESMINI

     

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