Martedì 17 giugno 2025

     

    11.a settimana del tempo ordinario

     

    Avvenne il 17 giugno…

    1579 – Francis Drake reclama la California in nome dell’Inghilterra.

    1885 – La Statua della Libertà arriva a New York dalla Francia.

    1940 – I paesi Baltici Estonia, Lettonia e Lituania vengono occupati dall’Unione Sovietica

    1944 – L’Islanda diventa indipendente dalla Danimarca e forma una repubblica.

    1953 – L’Armata Rossa, a Berlino Est, reprime nel sangue i moti operai.

    1970 – Viene disputata la semifinale fra Italia e Germania Ovest ai campionati del mondo di calcio, che passerà alla storia come la “partita del secolo”.

     

    Aforisma dalla 2.a lettera di S. Paolo ai Corinzi

    “Il Signore nostro Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà”.

     

    Preghiera Colletta

    Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Nato nel 1118 da Gandulfo Scacceri e Mingarda Buzzacherini, malgrado gli sforzi educativi dei genitori, visse la giovinezza all’insegna dello svago e del divertimento. Ma a 19 anni la sua vita cambiò. Fu decisivo l’incontro con Alberto, eremita che proveniva dalla Corsica e si era stabilito nel monastero pisano di S. Vito. Scelse quindi di abbracciare in pienezza la fede, tanto da partire per la Terra Santa. A 23 anni decise di vivere in povertà, liberandosi di tutte le ricchezze per darle ai poveri.

    Trascorse un lungo periodo presso gli eremiti di Terra Santa vivendo esclusivamente di elemosine. Mangiava due volte alla settimana sottoponendo il suo corpo a grandi sacrifici. Tornato a Pisa nel 1154, circondato dalla fama di santità, vi operò miracoli, così come aveva fatto in Terra Santa. Morì il 17-6-1161. Nel 1632 venne eletto patrono principale della diocesi e della città di Pisa..

     

    Parola di dio del giorno Matteo 5,43-48

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.

    Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani? Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».».

     

    Riflessione detti e fatti dei Padri del deserto

    C’era un monaco che viveva da parecchi anni in un monastero: giovane esuberante e facoltoso, aveva lasciato ogni cosa per diventare santo. Prima aveva le mani come l’avorio, ora incallite come le squame dei coccodrilli; prima il suo volto era liscio e rasato, la sua capigliatura lucida di unguenti, la sua toga adorna di fermagli d’argento: ora, tosato come una pecora, portava sotto la tonaca un duro cilicio. Aveva sì domato la carne, ma una passione ancora resisteva tenace: la tendenza ad adirarsi.

    Se un fratello nel mietere lasciava indietro una spiga, gli strappava di mano la falce con gesto irato. Se al vicino nel coro sfuggiva una nota falsa mentre cantava, gli allungava una gomitata. Un giorno si presentò all’Abate: “Padre – disse – io non sono fatto per vivere con i fratelli: trovo in loro continue occasioni di peccato. Credevo che i monaci fossero tutti perfetti, invece mi sono d’inciampo. Mi ritirerò nel deserto, al di là del fiume. Laggiù, solo con Dio, non avrò più occasione di adirarmi”. E trascurando gli ammonimenti dell’Abate, prese con sé una brocca per attingere acqua dal fiume e se ne partì.

    Sdraiato sulla tiepida sabbia, dormì il più bel sonno di vita sua. Poi cantò i suoi dodici salmi senza una nota stonata, e pregò con fervore. Com’era quieto e felice in quella solitudine, in quel silenzio! Ora doveva andare al fiume per attingere acqua. Andò e tornò, ma – che è che non è – la brocca si rovesciò, e giù tutta l’acqua a correre per l’arena. “Pazienza!” disse il monaco, e rifece la via andata e ritorno, quieto come l’olio. Posò a terra la brocca, e di nuovo quella gli sfuggì di mano. Vi rimase un po’ di umido, ma neppure una goccia. “Maledizione! Cos’è mai questo? Il diavolo mi vuole tentare. Orsù, pazienza!”.

    Trafelato, riprese la via, attinse e fece ritorno. E la brocca rotolò a terra una terza volta. “Maledetta! Vattene al diavolo!”. Una pedata e la brocca andò in cento pezzi. A quel punto il povero giovane capì e tornò piangendo al monastero. “Padre mio, mea culpa!” dice all’Abate. “Ho rotto la brocca a furia di calci: ecco qua i cocci. La causa delle mie collere non è la compagnia dei fratelli: il nemico (e si picchiava il petto) è qui dentro”.

     

    Intenzione di preghiera

    Perché impariamo la pazienza con noi stessi e ci sforziamo di compiere la volontà di Dio per così diventare veri discepoli di Cristo.  

     

    Don’t Forget! Storia Dei Martiri Cristiani

    1° MARTIRE DEL PARAGUAY 1594

    JUAN BERNARDO COLMÁN (1570-1594) giovane meticcio, novizio e francescano paraguaiano. Pur non essendone stato ancora riconosciuto canonicamente il martirio, è considerato il 1° martire paraguayano di cui vi siano documentazioni scritte. Nacque nel 1570 in Paraguay, nella regione del Guairá della Provincia Gigante de las Indias.

    Fu il primo francescano paraguayano dopo che nel 1585 entrò come aspirante nell’ordine sotto la direzione dei missionari Alonso de San Buenaventura e Luis de Bolaños che furono aiutati nell’apprendimento della lingua guaranì da lui. Diventato frate aiutò i missionari nella fondazione delle reducciones di Itá e Yaguarón, nella evangelizzazione e traduzione in lingua guaranì del Catechismo di Lima approvato dal 3° Concilio di Lima (1582-’83) voluto da S. Turibio de Mogrovejo.

    Juan Bernardo risiedeva a Itá quando Luis de Bolaños gli affidò il compito di correre in aiuto di un domenicano catturato dagli indios paranaes, che correva pericolo di vita. Arrivato a Caazapá gli indigeni, che avevano già ucciso il domenicano, lo catturarono, lo spogliarono e dopo averlo frustato lo uccisero appendendolo ad un albero il 2-6-1594 nella zona di Jahapety. Solo nel 1624, dopo che era stato a lungo ricercato, furono ritrovati i suoi resti mortali che furono portati a Caazapá e a Yuty.

     

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