12.a settimana tempo ordinario
Avvenne il 24 giugno…
1497 – Amerigo Vespucci raggiunge il Nuovo Mondo insieme allo spagnolo Juan de la Cosa.
1509 – Enrico VIII viene incoronato re d’Inghilterra
1793 – La Francia adotta la prima costituzione repubblicana.
1859 – 2.a guerra d’indipendenza italiana: battaglia di Solferino e S. Martino sconfitta l’Austria
1910 – Il Giappone invade la Corea.
1932 – Un colpo di Stato militare pone fine al potere assoluto del re del Siam.
1948 – Blocco di Berlino: l’Urss rende impossibili i collegamenti via terra fra Berlino Ovest e Germania Ovest.
1981 – Prima dichiarata apparizione della Vergine Maria a Međugorje.
Aforisma da Isaia 49
“l Signore dal seno materno mi ha chiamato, fino dal grembo di mia madre ha pronunciato il mio nome. Ha reso la mia bocca come spada affilata, mi ha nascosto all’ombra della sua mano, mi ha reso freccia appuntita, mi ha riposto nella sua faretra. Mi ha detto: «Mio servo tu sei, Israele, sul quale manifesterò la mia gloria».
Preghiera Colletta
O Dio, che hai suscitato San Giovanni Battista per preparare a Cristo Signore un popolo ben disposto, concedi alla tua Chiesa la gioia dello Spirito, e guida tutti i credenti sulla via della salvezza e della pace. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Parola di dio del giorno Lc 1,57-66.80
24 GIUGNO NASCITA DI GIOVANNI BATTISTA

Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei. Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui. Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
Riflessione
Grande festa è quella della nascita del precursore di Gesù: Giovanni infatti è il ponte tra l’Antico e il Nuovo Testamento. Ma questa grandezza si manifesta in un’impressionante semplicità, pur nella straordinarietà dell’evento. Le parole dedicate al Battista dai Vangeli sono essenziali. Si pensi all’inserto nel prologo del Quarto Vangelo: «Venne un uomo mandato da Dio; il suo nome Giovanni» (Giovanni 1,6). Ecco la semplicità e radicalità della chiamata che Giovanni riceve nel venire al mondo: essere uomo, coltivando la relazione con il Signore. Ovvero, facendo ciò che il Signore chiede a lui. Cosa? «Si chiamerà Giovanni, Giovanni è il suo nome».
Con fede salda Elisabetta e Zaccaria gli impongono il nome che egli ha ricevuto dal Signore: Jochanan, «il Signore fa grazia, misericordia», per lui fin dalla sua nascita da genitori anziani. Per tutta la vita darà carne al suo nome e acconsentirà a questo amore. Temperamento così forte, dovrà comprendere che «il Signore fa grazia e misericordia». È stato «il più grande tra i nati di donna» (Luca 7,28)? Certo. Ha attirato le folle, grazie alla sua vita audace e franca? Certo.
Ha corretto i potenti, fino a pagarla con il martirio? Certo. Ma tutta la sua vita va colta sotto il segno della grazia. All’inizio, con il nome ricevuto e l’esultare di gioia, ancora nel grembo della madre, all’udire la voce di Maria che porta in grembo Gesù (cfr. Luca 1,44). Alla fine, quando ormai vicino alla morte lascia che sia Gesù a dire l’ultima parola su di lui: «Beato chi non si scandalizza di me» (Luca 7,23), e gli affida la sua vita.
Intenzione di preghiera
Per i perseguitati a causa della giustizia: con la medesima forza che animò il Battista, proclamino coraggiosamente Gesù via, verità e vita.
Don’t Forget! Storia dei Martiri Cristiani
1628: I PRIMI MARTIRI delle REDUCCIONES GESUITICHE
Gli inizi della fondazione di «reducciones» in Paraguay non furono per niente facili: alcuni gesuiti pagarono con il sangue la loro testimonianza di fede e di amore:
1) ROQUE GONZÁLEZ DE SANTA CRUZ, nato in Paraguay da genitori spagnoli, fu ordinato prete il 25-3- 1599. Dopo dieci anni come parroco della cattedrale di Asunción, entrò nella Compagnia di Gesù, il 9-5-1609 e si dedicò alle “reducciones” dimostrando grande spirito di sacrificio e disponibilità. A lui si unì 2) ALONSO RODRIGUEZ nato a Zamora, Spagna, il 10-3-1598 che entrò nella Compagnia nel 1614 e nel 1616, fu inviato alle missioni sudamericane. Arrivato a Buenos Aires, si trasferì col compagno 3) JUAN DEL CASTILLO a Córdoba per studiare filosofia e teologia. Ordinato prete nel 1624, fu inviato alle riduzioni del Río del Plata. La loro azione missionaria però, era malvista dagli stregoni indigeni, soprattutto un tal Nezù che convinse anche gli altri ad eliminarli. Il 15-11-1628, nella località di Caaró (oggi Brasile), padre Roque fu ucciso mentre dirigeva i lavori di costruzione del nuovo villaggio. Con lui morì Alonso Rodríguez, seguito, due giorni dopo, da p. Juan del Castillo. Gli stregoni lo sorpresero in preghiera e dopo averlo colpito a morte, diedero fuoco al suo corpo e rubarono tutto, compresi paramenti e oggetti di culto. I “primi martiri del Paraguay” sono stati beatificati da Pio XI nel1934 e canonizzati da Giovanni Paolo II nel 1988.
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