Martedì 25 luglio 2023

     

    XVI settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma di Paul Valéry

    “La politica è l’arte di impedire alla gente di impicciarsi di ciò che la riguarda”.

     

    Preghiera Colletta

    Dio onnipotente ed eterno, tu hai voluto che S. Giacomo, primo tra gli apostoli, sacrificasse la vita per il Vangelo; per il suo martirio conferma nella fede la tua Chiesa e sostienila con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Giacomo e il fratello Giovanni sono figli di Zebedeo pescatore di Betsaida, sul lago di Tiberiade. Chiamati da Gesù, lo seguono e ai due fratelli Gesù dà il nome di Boanerghes, cioè figli del tuono” (Marco 3). Con Pietro saranno testimoni della Trasfigurazione, della risurrezione della figlia di Giairo e della notte al Getsemani.

    Conosciamo anche la loro madre Salome che chiede a Gesù posti speciali nel regno per i suoi figli, ma Giacomo berrà il calice di cui Gesù gli parla: sarà infatti il primo apostolo martire, nell’anno 42. “Il re Erode Agrippa cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni” (Atti cap. 12).

    Secoli dopo, nascono su di lui tradizioni e leggende: si dice che avrebbe predicato il Vangelo in Spagna e il suo corpo sarebbe stato portato nel nord-ovest spagnolo e seppellito nel luogo poi noto come Santiago de Compostela meta del cammino percorso ogni anno da migliaia di persone da tutto il mondo.

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 20,20-28

    Si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?».

    Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono.

    Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

     

    Riflessione la Tradizione su Santiago

    Dopo la morte e resurrezione di Gesù, secondo una tradizione non supportata da documenti storici, Giacomo si trasferì in Spagna dove svolse una grande opera di evangelizzazione. Tornato in Palestina, fu ucciso tra il 42 e il 44 d.C. per ordine del re Agrippa I chiamato Erode perché nipote di Erode il Grande.

    Nell’anno 813 un eremita spagnolo affermò di aver assistito a uno spettacolo: dal cielo, sopra un colle della Galizia, per giorni, vide cadere una stella e sognò S. Giacomo che gli rivelò di essere sepolto proprio su quel colle dove cadde la stella. Il monaco, scavando sul colle indicato dal sogno, trovò la presunta tomba del santo di cui da secoli si erano perse le tracce.

    Su quel luogo, nel 1075, fu costruita la Cattedrale dedicata a Sancti Jacobi, divenuta meta di pellegrinaggio dei cristiani da ogni parte d’Europa. Attorno alla chiesa sorse la città di Santiago de Compostela, denominazione nata da Sancti Jacobi (in spagnolo Sant-Yago) e Campus Stellae (dal latino “Campo della Stella”). Ogni anno, migliaia di persone intraprendono il famoso Cammino di Santiago per raggiungere a piedi il santuario. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità – Unesco, il percorso è lungo 800 km.

    S. Giacomo è raffigurato col bastone e la bisaccia del viandante, il cappello del pellegrino per ripararsi dal sole e dalla pioggia e la conchiglia (simbolo del pellegrino di Santiago de Compostela) utilizzata per bere dalle fonti. Proclamato patrono della Spagna, Giacomo protegge pellegrini, viaggiatori, farmacisti, droghieri, cappellai ecc. e viene invocato per guarire dai reumatismi e per ottenere il bel tempo.

     

    Intenzione di preghiera

    Per i pellegrini nei luoghi della fede perché il loro cammino sia protetto da Dio, dai Santi e dalla Vergine e dal loro camminare traggano ispirazione per una vita di fede e di carità.

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    JOHN SINGER SARGENT: EL JALEO  

    1882 – olio su tela – 232 x 348 cm – Museo Isabella Stewart Gardner – Boston USA

    Il pittore John Singer Sargent (nato nel 1856 a Firenze e morto il 1925 a Londra) si considerava americano, ma trascorse gran parte della vita in G. Bretagna. Nell’infanzia e adolescenza, viaggiò molto coi genitori, che incoraggiarono la sua passione per la pittura. Visse a Parigi per 12 anni e lì ricevette la sua educazione artistica di base.

    Divenne famoso ritrattista ma dopo lo scandalo del suo Ritratto di Madame X, dovette lasciare Londra, ottenendo però fama mondiale come ritrattista. Con quasi 3,7 metri di larghezza, El jaleo è un dipinto nel quale il tono quasi monocromatico è rotto dai tocchi rossi negli scialli delle ballerine e dall’arancia poggiata sulla sedia.

    Sargent drammatizza così il contrasto tra i neri ricchi e la gonna bianca della ballerina, catturata con la luce forte che brilla ai suoi piedi ed è dipinta con energia allo scopo di suggerire il movimento. La penombra all’interno del café chantant crea ombre larghe sulla parete imbiancata che occupa quasi la metà del quadro.

    La ballerina, inclinata asimmetricamente, suggerisce un moto in avanti, da sinistra a destra attraverso la tela e porta uno scialle ricamato avvolto attorno alle spalle secondo il vestiario tipico del flamenco: il jaleo che dà il titolo al quadro indica appunto il ballo andaluso e la giovane donna ha la posa tipica dei ballerini del flamenco.

    In questa che è la più teatrale delle prime opere di Sargent, la mancanza di barriera tra lo spettatore e i musici crea l’illusione di essere dentro la vicenda reale; la manipolazione dello spazio e la luce comunicano i ritmi del ballo, del suono e del movimento.

    El jaleo è un esempio di ispanismo, il fenomeno del fascino per la cultura spagnola in tutta l’Europa e in America nel XIX secolo e agli inizi del XX. Il dipinto è stato indicato tanto come un esempio dell’impressionismo di John Singer Sargent, quanto come uno della sua affinità con il movimento realista.

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