Ottava di Natale
Avvenne il 31 dicembre…
406 – Vandali, alani e suebi attraversano il Reno e danno inizio all’invasione della Gallia.
1946 – Il presidente USA Harry Truman proclama la fine delle ostilità della 2.a guerra mondiale.
1955 – La General Motors è la prima compagnia a fatturare oltre un miliardo di dollari in un anno.
1999 – Il canale di Panama finisce completamente sotto la giurisdizione di Panama.
Aforisma sul tempo
“L’unica cosa che ci appartiene davvero è il tempo. Anche chi non ha nulla, lo possiede.”
Preghiera
Dio onnipotente ed eterno, che nella nascita del tuo Figlio hai stabilito l’inizio e la pienezza della vera fede, accogli anche noi come membra del Cristo, che compendia in sé la salvezza del mondo. Egli è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
S. SILVESTRO Papa dal 31/01/314 al 31/12/335
Silvestro è il primo Papa di una Chiesa non più minacciata dalle terribili persecuzioni dei primi secoli. Nell’anno 313, infatti, gli imperatori Costantino e Licinio avevano dato piena libertà di culto ai cristiani, essendo papa l’africano Milziade, che era morto l’anno dopo.
Gli succede il prete romano Silvestro. A lui Costantino donò come residenza il palazzo del Laterano, affiancato più tardi dalla basilica di S. Giovanni, e costruì la prima basilica di San Pietro. Il lungo pontificato di Silvestro (21 anni) fu però lacerato dalle controversie disciplinari e teologiche, e l’autorità della Chiesa di Roma su tutte le altre Chiese, diffuse intorno all’intero Mediterraneo, non si era ancora affermata.
Nel Concilio di Arles (314) e di Nicea (325) papa Silvestro non ebbe in alcun modo la possibilità di intervenire: gli vennero solo comunicate, con solennità e rispetto, le decisioni prese. Fu il primo a ricevere il titolo di «Confessore della fede».
Parola di Dio del giorno Giovanni 20,2-8
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.
Riflessione D Bonhoeffer: meditazione di fine anno
Io credo che Dio può e vuole far nascere il bene da ogni cosa, anche dalla più malvagia. Per questo egli ha bisogno di uomini che sappiano servirsi di ogni cosa per il fine migliore. Io credo che in ogni situazione critica Dio vuole darci tanta capacità di resistenza quanta ci è necessaria.
Ma non ce la dà in anticipo, affinché non facciamo affidamento su noi stessi, ma su di Lui soltanto. In questa fede dovrebbe esser vinta ogni paura del futuro. Io credo che neppure i nostri errori e i nostri sbagli sono inutili, e che a Dio non è più difficile venirne a capo, di quanto non lo sia con le nostre supposte buone azioni.
Sono certo che Dio non è un Fato atemporale, anzi credo che Egli attende preghiere sincere e azioni responsabili e che ad esse risponde.
Don’t Forget!
Ore 18,00: S. Messa nell’auditorium della Casa del Giovane con canto del TE DEUM
Ore 20,30: Veglia di preghiera nella chiesa del Conventino per la fine dell’anno
Cari auguri di una lieta conclusione del 2024 e di un 2025 – Anno Santo- ricco di speranza per ognuno e per la sua famiglia, per la Chiesa, il mondo e il Patronato S. Vincenzo
Le più belle natività della storia dell’arte
SEGUACE DI JAN JOEST, DETTO VON KALKAR / CALCAR (1460-1519)
L’ADORAZIONE DI CRISTO BAMBINO
1515 – Olio su tavola di legno – 104.1 x 71.8 cm, Metropolitan Museum New York.
L’autore della natività che presentiamo è un ignoto seguace di Jan Joest, detto anche von Kalkar / Calcar (1460 circa – 1519) pittore tedesco naturalizzato olandese. Questa rappresentazione notturna si ispira a una visione che S. Brigida di Svezia avrebbe avuto durante un pellegrinaggio a Betlemme nel 1372, quando dichiarò di aver visto la Natività in modo mistico.
Fra gli elementi del suo racconto c’è la giovane Madonna con i capelli sciolti, china sul neonato con le mani aperte come a volerlo accogliere fra le braccia; il Bambino Gesù, senza vestiti è deposto nella mangiatoia e attorno a lui sei angeli contemplano inginocchiati in preghiera il Figlio di Dio, mentre altri due, leggermente discosti e sovrapposti l’uno all’altro, hanno il compito di collegare il gruppo in preghiera con quello degli angioletti che, volteggiando in alto. cantano di gioia.
L’aspetto centrale della visione di Santa Brigida è la “grande e indescrivibile luce” che scaturisce dal Bambino, avvolgendo l’ambiente circostante e oscurando completamente la luce della candela tenuta da Giuseppe. Tale straordinario effetto di luce ha offerto al pittore l’opportunità di simboleggiare la sacralità dell’evento ed esplorare effetti luminosi spettacolari.
Ma quest’opera ha provocato la curiosità di molti e l’interesse degli studiosi per un particolare inedito nella storia dell’arte fino a quel momento: due figure (l’angelo vicino a Maria e il pastore “incorniciato” dalle ali dell’angelo di centro) presentano indiscutibilmente i caratteri della sindrome di down.
Non sappiamo chi siano…forse i figli del pittore…Comunque sia è una bella sorpresa che già cinque secoli fa un ignoto artista abbia voluto mettere vicino a Gesù due persone che per la loro sindrome sono stati fino a pochi decenni fa emarginati, nascosti o addirittura eliminati prima di nascere, in tante parti del mondo.
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