martedì 4 settembre ’18

    XXII Settimana del tempo ordinario

     

    nell’immagine un dipinto di Grant Wood

     

     

    Proverbio del giorno

    L’amicizia è una strada che scompare nella sabbia se non la si percorre con continuità. (Congo)

     

    Iniziamo la Giornata Pregando

    Padre nostro, per mezzo di tuo figlio Gesù Cristo hai dato la salvezza al mondo. Fa’ che riconosca il bene che si trova davanti a me come compito da portare a termine. La luce dello Spirito Santo mi permetta di essere vigile, al servizio del tuo amore, tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen

     

    Guala Vescovo

    Nato verso il 1180 da nobile famiglia, Guala era già prete quando incontrò S. Domenico che cercava nuovi membri per l’ordine da lui fondato: Guala diventò suo collaboratore. Eletto Vescovo di Brescia nel 1242 si ritirò nel monastero di Astino fino alla sua morte nel 1244.

    Oggi si ricordano anche S. MOSÈ profeta del XIV-XIII sec. a.C. e S. ROSALIA vergine, eremita e patrona di Palermo.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio del giorno Lc 4,31-37

    Gesù discese a Cafarnao, una città della Galilea, e il sabato ammaestrava la gente. Rimanevano colpiti dal suo insegnamento, perché parlava con autorità. Nella sinagoga c’era un uomo con un demonio immondo e cominciò a gridare forte: «Basta! Che abbiamo a che fare con te, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? So bene chi sei: il Santo di Dio!». Gesù gli intimò: «Taci, esci da costui!». E il demonio, gettatolo a terra in mezzo alla gente, uscì da lui, senza fargli alcun male.  Tutti furono presi da paura e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti immondi ed essi se ne vanno?». E si diffondeva la fama di lui in tutta la regione. 

     

    BREVE COMMENTO AL VANGELO

    Gesù è venuto a liberare l’uomo da tutte le forme di male. Questa liberazione è prodotta dalla potenza della sua parola. Ogni giorno possiamo fare esperienza anche noi di questa potenza di salvezza, se ascoltiamo con fede umile e sincera la parola del Dio vivente.

     

    La riflessione del giorno (Mons. Ravasi: Sole 24 ore)

    E’ difficile vivere con gli uomini perché è assai difficile farli stare in silenzio. Dopo un viaggio in treno di qualche ora è difficile dare torto al pessimismo che vena questa considerazione di Nietzsche. Il vaniloquio filtrato dai cellulari s’intreccia con la chiacchiera dei passeggeri. E che dire, poi, degli schiamazzi nelle strade, i baccani notturni, lo strepito delle discoteche? Qualche volta viene il desiderio che si compia l’annuncio del libro dell’Apocalisse: «Si fece silenzio nel cielo per circa mezz’ora» (8,1). È come se risuonasse sul pianeta un poderoso «Zitti!», così da reprimere ogni sproloquio e trambusto e stendere un velo bianco di silenzio per almeno mezz’ora. Stupenda è la descrizione biblica dell’incontro del profeta Elia col suo Signore sul Sinai. Tre sole parole ebraiche per la teofania: qol demamah daqqah, Dio era «una voce di silenzio sottile» (1Re 19,12). Anche Amleto diceva: The rest is silence.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché sappiamo coltivare la grande virtù del silenzio interiore ed esteriore.

     

    4-09-1965: muore ALBERT SCHWEITZER, grande benefattore dell’umanità, premio Nobel per la pace, oltre che medico, musicista, filantropo, filosofo, biblista, missionario e teologo luterano…una personalità ancora attuale nonostante siano passati più di 50 anni.

    E Don’t forget…

    Compleanno di don JAN HEEFFER nato a Tilburg (Olanda) il 04-09-1948. A lui i nostri più cari auguri!

     

     

    232° quadro de: 1.000 quadri più belli del mondo”

    PAULUS POTTER: IL GIOVANE TORO 1647 – Olio su tela – 235,5 X 339 cm – MAURITSHUIS L’AJA – OLANDA

     

    Paulus Potter (1625-1654) è un pittore e incisore olandese specializzato in animali e paesaggi, attivo a Delft, L’Aia e Amsterdam. Quel che oggi presentiamo è il suo quadro più noto e uno dei più celebri del Mauritshuis: Potter aveva solo 22 anni quando lo dipinse e fu molto ammirato nel XVIII e XIX secolo. A rendere Il Toro così speciale è il fatto che Paulus Potter ritrasse un soggetto ordinario come un toro, su scala molto grande: allora i quadri di grandi dimensioni erano destinati di solito alle scene bibliche o mitologiche. Nonostante le dimensioni, l’artista riesce a prestare attenzione anche ai più piccoli dettagli, come l’allodola nel cielo, la luce del sole sul prato, le mosche sulla parte posteriore del toro, i baffi della mucca ecc. Il villaggio che si trova sullo sfondo è Rijswijk, tra Delft e L’Aia: lì Potter abitava ed ebbe modo di osservare il mondo della natura che poi traspose con tanta perfezione nei suoi quadri. In questo quadro Potter all’inizio voleva rappresentare la mucca sdraiata e il toro in piedi, solo in un secondo momento aggiunse il contadino, le pecore, la capra e i due alberi, ma protagonista resta sempre l’animale che non è stato ritratto dal vero, ma è il risultato composito di una serie di disegni preparatori riguardanti tori di varie età. Ciò rese il dipinto un simbolo della pittura naturalistica olandese.

     

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