Martedì 8 febbraio 2022

     

    5.a settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma del giorno di Seneca

    L’uomo più potente è quello che è padrone di sé stesso.

     

    Preghiera del giorno di Efrem il Siro

    Porta a compimento la promessa che mi hai fatto, Signore, conservami la vita per mezzo della croce e al risveglio ti renderò grazie, per l’amore che hai manifestato alla mia debolezza.

    Donami, Signore, di ascoltare e compiere la tua volontà; concedimi una giornata serena e una notte santa. Cristo, nostro salvatore e vera luce, a te la gloria, e su di noi le tue misericordie, in questo e nell’ altro mondo. Amen.

     

    Santo di oggi

    S. Gerolamo Emiliani

    Fondatore dei Padri Somaschi, Girolamo dopo una giovinezza violenta e lussuriosa, gettato in carcere dai nemici, si convertì a Dio e decise di dedicarsi ai malati, ai giovani abbandonati e al riscatto delle prostitute.

    Nato a Venezia nel 1486, intraprese la carriera militare. Nel 1511, in prigionia, maturò la vocazione, un po’ come capitò a Sant’Ignazio ferito a Pamplona.

    Consacratosi a Dio nel 1518, si prodigò in una carestia e in un’epidemia di peste a Verona, Brescia, Como e Bergamo.

    Qui, nel paesino di Somasca, nacque l’ordine di chierici regolari. Essi intuirono il ruolo di promozione sociale delle scuole e ne aprirono di gratuite con un metodo pedagogico innovativo.

    Il fondatore morì di peste nel 1537, mentre assisteva dei malati. Santo dal 1767, dal 1928 è patrono della gioventù abbandonata.

     

    La Parola di Dio del giorno Marco 7,1-13

    Si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i Giudei non mangiano se non si sono lavati accuratamente le mani, attenendosi alla tradizione degli antichi e, tornando dal mercato, non mangiano senza aver fatto le abluzioni, e osservano molte altre cose per tradizione, come lavature di bicchieri, di stoviglie, di oggetti di rame e di letti –, quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?».

    Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”. Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini».

    E diceva loro: «Siete veramente abili nel rifiutare il comandamento di Dio per osservare la vostra tradizione. Mosè infatti disse: “Onora tuo padre e tua madre”, e: “Chi maledice il padre o la madre sia messo a morte”. Voi invece dite: “Se uno dichiara al padre o alla madre: Ciò con cui dovrei aiutarti è korbàn, cioè offerta a Dio”, non gli consentite di fare più nulla per il padre o la madre. Così annullate la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte».

     

    Riflessione del giorno

    Gli occhi dei figli memorizzano per la vita intera. Ecco la confessione di una figlia che ci fa riflettere e porta a concludere che in ogni figlio vi è l’imprinting dei genitori.

    Nel bene e nel male. “Mamma, quando pensavi che non ti stessi guardando, hai appeso il mio primo disegno sul frigorifero e ho avuto voglia di stare a casa per dipingere. Quando pensavi che non ti stessi guardando, hai dato da mangiare a un gatto randagio e allora ho capito che è bene prendersi cura degli animali. 

    Quando pensavi che non ti stessi guardando, hai cucinato apposta per me la torta del compleanno, e ho compreso che le piccole cose possono essere molto speciali. Quando pensavi che non ti stessi guardando hai recitato una preghiera e ho incominciato a credere nell’esistenza di Dio con cui si può sempre parlare. 

    Quando pensavi che non ti stessi guardando, mi hai dato il bacio della buona notte e ho capito che mi volevi bene. Quando pensavi che non ti stessi guardando, mi hai sorriso e ho avuto voglia d’essere gentile con te. Quando pensavi che io non ti stessi guardando, io guardavo ed ora ho voluto dire grazie per tutte le cose che hai fatto quando pensavi che non ti stessi guardando!”.

     

    Intenzione di preghiera per il giorno

    Perché il Signore non permetta mai che nel nostro cuore si annidino l’ipocrisia e l’arroganza.

     

    1000 quadri più belli del mondo FRANCESCO HAYEZ: IL BACIO

    1859 – olio su tela – 110 x 88 cm – Brera Milano

    Il pittore F. Hayez (1791–1882) nel corso della sua carriera artistica passò dallo stile neoclassico al romantico (di cui fu il massimo esponente in Italia) e fu innovatore e poliedrico, lasciando un segno indelebile nella storia dell’arte italiana per opere come il “Bacio” che gli fu privatamente commissionato dal conte Alfonso M. Visconti di Saliceto. Hayez era infatti noto nella Milano dei circoli patriottici ed era ritenuto da Mazzini «capo pittura storica, che il pensiero nazionale reclamava in Italia».

    Stando così le cose, non sorprende che il Visconti gli avesse incaricato di trasportare in pittura le speranze associate all’alleanza tra la Francia ed il regno di Sardegna. Ma analizziamo il quadro: la scena si svolge all’interno di un salone medioevale con i muri costituiti da grandi blocchi di pietra e decorazioni scolpite (si intuiscono ai margini del quadro).

    In quest’interno due giovani in piedi, si abbracciano e si baciano. Il giovane è coperto da un ampio mantello con un cappello che gli nasconde il viso; la giovane invece indossa un semplice abito azzurro e ha i lunghi capelli sciolti. A sinistra nel buio si proietta sul muro l’ombra di una sagoma umana.

    Si è detto che Hayez era pittore romantico e in Italia il Romanticismo si declinò nell’amore nazionalista e nell’odio allo straniero, che in Lombardia era rappresentato dalla dominazione austriaca. Il giovane porta un pugnale e si appresta a salire il primo gradino della scala: il messaggio politico del dipinto è racchiuso proprio in questi particolari appena percepibili.

    Si tratta, forse, di un giovane patriota che saluta l’amata prima di andare a combattere. Nell’ombra che si intravede sulla sinistra, alcuni hanno visto la presenza di una spia austriaca che sorveglia i due giovani. I colori delle vesti dei due (azzurro, bianco, rosso, verde) sono quelli tradizionali di Francia e Italia, unite nelle guerre di indipendenza, e costituiscono un augurio per la nascente nazione.

    La tela è stata subito interpretata dalla borghesia milanese in senso politico, elevando simbolicamente un gesto semplice, quotidiano, tra i due giovani, a commiato di un patriota in partenza per un’impresa militare. Memore della lezione carbonara, repressa nel sangue, Hayez decise di mascherare gli ideali di cospirazione e lotta contro lo straniero sotto la rappresentazione di eventi del passato: adottando schemi di comunicazione ambigui, opachi, l’artista riuscì così a sfuggire agli interventi di censura messi in atto dalle autorità. Oggi il messaggio patriottico del quadro è stato soppiantato dall’interpretazione sentimentale a tal punto che il quadro è stato adottato come veicolo pubblicitario per i “baci perugina” …

     

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