2.a settimana tempo di Avvento
Avvenne il 9 dicembre…
1531 – La Vergine di Guadalupe appare per la prima volta a Juan Diego Cuauhtlatoatzin
1738 – Gli ebrei vengono espulsi da Breslavia
1824 – Battaglia di Ayacucho – Il Perù sconfigge la Spagna
1941 – La Cina dichiara guerra all’Impero giapponese, alla Germania nazista, e all’Italia fascista
1979 – L’Organizzazione mondiale della sanità annuncia la scomparsa del vaiolo
1987 – Inizia la prima intifada nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania
1990 – Lech Wałęsa diventa il primo presidente eletto direttamente della Polonia
Aforisma di Madre Teresa di Calcutta
“Il frutto del silenzio è la preghiera, il frutto della preghiera è la fede, il frutto della fede è l’amore, il frutto dell’amore è il servizio, il frutto del servizio è la pace”.
Santo del giorno

Nel dicembre 1531 la Madonna apparve a Guadalupe, in Messico, scegliendo come suo interlocutore un povero indio, Juan Diego, nato verso il 1474 e morto nel 1548, che prima di convertirsi al cattolicesimo portava un affascinante nome azteco, Cuauhtlotatzin, che sta a significare “colui che parla come un’aquila”.
Cuauhtlotatzin fu tra i primi a ricevere il battesimo, nel 1524, all’età di cinquant’anni, con il quale gli fu imposto il nuovo nome cristiano di Juan Diego, e con lui venne battezzata anche la moglie Malintzin, che prese a sua volta il nome di Maria Lucia. Rimasto vedovo dopo solo quattro anni di matrimonio, orientò tutta la sua vita a Dio. Dopo le apparizioni della S. Vergine sulla collina del Tepeyac visse santamente per 17 anni in una casetta che il vescovo Zumàrraga gli aveva fatto costruire a fianco della cappella eretta in onore della Vergine.
Giovanni Paolo II nel 1990 lo ha dichiarato beato, per proclamarlo infine santo nel 2002. Oggi il santuario di Guadalupe è il principale luogo di culto cattolico del Messico e dell’America Latina e il più visitato al mondo, con 20 milioni di pellegrini all’anno.
Preghiera Colletta
O Dio, che hai fatto giungere ai confini della terra il lieto annuncio del Salvatore, fa’ che tutti gli uomini accolgano con sincera esultanza la gloria del suo Natale. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen
Parola di dio Matteo 18,12-14
Gesù disse ai suoi discepoli: «Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».
Riflessione da “Piccole storie di vita” di don Davide Rota
Nella coppia discussioni e battibecchi sono all’ordine del giorno, ma prima di fare certe affermazioni sarebbe bene pensarci su. Vediamo le sei più comuni e le risposte che aiutano a smorzare le tensioni.
1) “Non sento più niente per te” fa lei. E lui: “Anch’io durante il Covid19 non sentivo né i sapori né gli odori, ma era il segno che il malato ero io”.
2) “Mi hai profondamente deluso” fa lui e la moglie, insegnante di lettere, risponde: “Deluso è il contrario di illuso e illudere significa “cominciare a giocare”: finora hai giocato; se ora smetti, possiamo finalmente cominciare a fare le cose sul serio”.
3) La sposina: “Aveva ragione mia mamma a mettermi in guardia nei tuoi confronti”. Lui: “Prima di sposarmi non hai ascoltato tua madre; dopo sposata non hai ascoltato me. Il tuo problema è che tu ascolti solo te stessa”.
4) “Se non cambi, ti lascio” grida alla compagna che risponde: “Quando ti ho detto la stessa cosa, mi hai risposto: io sono fatto così: prendere o lasciare. Decidi: io dovrei cambiare, ma tu no? Non sarà che tu vuoi che io “lasci” perché vuoi “prenderne” un’altra?”.
5) Lui: “Non sei più la donna di cui mi sono innamorato”. Lei: “Hai ragione: la donna di cui ti sei innamorato non c’è più; al suo posto c’è una donna sposata e con due figli che ti dicono quel che tu sei adesso”.
6) Infine la frase top: “Dopo 20 anni di matrimonio ho bisogno di riprendermi la mia vita”. Risposta “Quale? La vita che hai in mente non c’è e l’unica che c’è, non la vuoi. Altro che riprenderti la vita: tu sei a rischio di perdere tutto”.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché viviamo il tempo di Avvento in spirito di preghiera e intensificando la carità verso il prossimo e la pratica della vita buona.
Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo
ROBERT DELAUNAY: CAMPANILI DI LAON
1912, Olio su tela, 162 x 139 cm, Musée National D’Art Moderne, Parigi – Francia

Il pittore francese Robert Delaunay (1885-1941) iniziò a dipingere nel 1903 e l’anno dopo espose le opere al Salone di Parigi. Inizialmente seguì le teorie post-impressioniste, ma nel 1911 colpito dalle invenzioni formali di Braque e di Picasso (cubismo) espose le sue prime opere post-cubiste.
Il quadro “I campanili di Laon” è stato realizzato in base a queste nuove esperienze pittoriche e mostra le guglie gotiche di una chiesa gotica del XIV secolo che si innalzano al di sopra della città dove il pittore aveva svolto il servizio militare nel 1907. Le strutture grigie di Braque e Picasso, simili a ragnatele, avevano fortemente impressionato Delaunay che decise di arricchire i loro scheletri scuri con colori vivaci applicati delicatamente.
Le forme romboidali di Delaunay destabilizzano lo sguardo dello spettatore che si trova di fronte e una “simultaneità di effetti” pro-vocata dalla visione soggettiva dell’artista. Nel 1913 gli esperimenti sul colore, portano Dalaunay ad avvicinarsi a un linguaggio sempre più astratto in cui le forme architettoniche si appiattiscono in un caleidoscopio di rettangoli, triangoli e cerchi intrecciati e variopinti che diventeranno la sua cifra stilistica immediatamente riconoscibile.








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