Martedì 9 gennaio 2024

     

    I Settimana del Tempo Ordinario

     

    Avvenne il 9 gennaio…

    475 – Basilisco approfitta della fuga dell’imperatore Zenone da Costantinopoli e si fa riconoscere imperatore romano d’Oriente.

    1878 – Umberto I sale al trono dopo la morte del padre Vittorio Emanuele II.

    1912 – I marines degli Stati Uniti invadono l’Honduras.

    1951 – A New York viene inaugurata la sede delle Nazioni Unite.

    1992 – Bosnia / Erzegovina dichiara l’indipendenza dalla Repubblica Socialista Federale Jugoslava.

     

    Aforisma di C.S. LEWIS

    Le difficoltà spesso preparano le persone normali a un destino straordinario.

     

    Preghiera

    Ispira nella tua paterna bontà, Signore, i pensieri e i propositi del tuo popolo in preghiera, perché veda ciò che deve fare e abbia la forza di compiere ciò che ha veduto. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Marcellino vissuto nel VI secolo, nacque da una famiglia di Boccamajore e fu il sesto vescovo di Ancona, tra il 550 ed il 568, anno della sua morte. Era considerato «uomo santo e pieno di zelo per la santificazione del popolo».

    Il martirologio romano riporta la leggenda, tramandata per iscritto dal papa Gregorio I, secondo cui il vescovo di Ancona, nel VI secolo, salvò la propria città da un incendio: Marcellino aveva la gotta ed era obbligato a farsi trasportare dagli servitori.

    Il giorno che divampò il fuoco, gli abitanti non riuscivano più a soffocarlo e la città era ormai minacciata di distruzione completa. Il santo vescovo si fece trasportare di fronte al fuoco, che subito arretrò e si spense.». Aveva in mani, dicono, il santo Vangelo.

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 1,21-28

    In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!».

    E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

     

    Riflessione

    Saputo che Abba Gregorio si dedicava con amore alla preghiera, un uomo corse a cercarlo nel deserto. Trovatolo, gli confidò: “Abba, io desidero pregare e adorare Dio. Ma quando comincio un’ora di adorazione, subito le distrazioni mi assalgono. In una sola ora arrivano anche cinquanta distrazioni, tanto che ho pensato di abbandonare questo modo di pregare”. E l’abba: “Figliolo, questo pensiero viene dal diavolo.

    Che cosa facevi finora quando t’accorgevi di essere distratto?”. Disse quell’uomo: “Appena mi accorgevo, dicevo: Gesù, perdonami. Padre, abbi pietà di me, che sono peccatore”. Con occhi lucidi di commozione l’abba sentenziò: “Continua così.

    Nella tua ora di preghiera, più distrazioni verranno, più crescerai nell’amore del Signore. Quelle distrazioni per te sono dono di Dio, che gradisce molto quello che gli dici. Egli accoglie la tua umiltà, e la premierà”. Da quel giorno la città ebbe un adoratore assiduo, e, per di più, umile.

     

    Intenzione di preghiera

    Perché lo Spirito Santo sia nostra guida e maestro nella preghiera e ispiri le nostre parole, intenzioni e azioni.

     

    Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo

    ÉDOUARD MANET: IL BAR DELLE FOLIES BERGÈRE

    1882 – olio su tela – 96 x 130 cm – Courtauld Institute of Art Gallery – Londra UK

    Il bar delle Folies-Bergère, l’ultimo grande quadro realizzato da Manet prima della morte, può essere considerato il suo testamento artistico e spirituale. Esso, infatti, riunisce con grande coerenza e integrazione i vari dati stilistici che hanno caratterizzato il suo universo artistico: l’utilizzo del nero, l’amore per i temi quotidiani, la composizione calibrata che ricorda i grandi maestri del passato, l’utilizzo di colori piatti e omogenei, il gusto per le nature morte.

    Il quadro segna il ritorno del pittore al suo soggetto preferito: la celebrazione della vita parigina. Gli impressionisti amavano ritrarre gente che si divertiva e molte delle loro scene erano ambientate in bar, caffè e sale da ballo. Le Folies Bergère era la più famosa sala parigina per concerti e dispensava divertimento e rinfreschi. La ragazza al centro era una vera barista e non una modella, anche se i vestiti, i gioielli, l’ampio decolté coperto dal mazzolino di fiori ecc. farebbero pensare a una dama del bel mondo parigino.

    Sebbene nel riflesso dello specchio alle sue spalle la si veda intenta a parlare all’uomo col cilindro, in realtà il suo sguardo sembra assente e Manet indaga il caleidoscopio di emozioni che scaturisce dai suoi occhi mesti con grande sottigliezza psicologica e con disincantata semplicità. Davanti a lei gli oggetti (bottiglie di vino e birra, fiori, l’alzata con la frutta ecc.) sul piano di marmo del bancone sono ritratti con cura del dettaglio (Manet appone la firma addirittura sull’etichetta della bottiglia a sinistra) e sono splendidi esempi di nature morte.

    Dietro di lei un grande specchio riflette ciò che la giovane vede davanti a sé in un gioco illusionistico di rimandi di grande efficacia, con la folla di persone che riempiono il salone più sommariamente abbozzate a riprodurre la sensazione della distanza.   

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