Mercoledì 10 luglio 2024

     

    XIV settimana T. Ordinario (A. pari)

     

    Avvenne il 10 luglio…

    1212 – Grande incendio di Londra in cui brucia la maggior parte della città

    1821 – Gli Stati Uniti d’America prendono possesso della Florida, appena acquistata dalla Spagna

    1940 – 2.a guerra mondiale: nasce il governo di Vichy, cade la Terza Repubblica francese

    1979 – disastro della nube di diossina a Seveso

    2000 – Nigeria esplode la tubatura di un oleodotto: muoiono 250 persone che stavano derivandone fraudolentemente del gasolio.

     

    Aforisma di Emily Dickinson

    Abito la dimora del possibile che ha più porte e finestre della dimora della ragione.

     

    Preghiera antico papiro d’Egitto

    Dio onnipotente, che hai creato il cielo e la terra e tutto quello che è in essi, vieni in mio aiuto ed abbi pietà di me, perdona i miei peccati; salvami nell’ora presente e nell’avvenire per il Signore e Salvatore nostro Gesù Cristo. Per lui ti sia resa gloria e potenza nei secoli dei secoli. Amen.

     

    Sante del giorno

    SS. Rufina e Seconda

    Le informazioni sul martirio di Rufina e Seconda sono concordi. Condannate, sotto Valeriano e Gallieno, dal prefetto Giunio Donato, furono martirizzate a Roma al decimo miglio della via Cornelia. La tradizione le vuole sorelle che, fidanzate a due giovani cristiani divenuti apostati, si votarono alla verginità.

    Non essendo riusciti con ogni sforzo ad indurle all’ apostasia e al matrimonio, i due giovani le denunciarono. Quasi sicuramente, già ne IV secolo, sul loro sepolcro fu eretta una basilica, forse da papa Giulio I, di cui oggi è impossibile indicare l’ubicazione in maniera sicura.

    Rufina e Seconda, con il loro esempio ci ricordano che in una società multi religiosa come quella verso cui stiamo vivendo, le ragioni della fede sono superiori a quelle del cuore.

     

    Parola di Dio del giorno Matteo 10,1-7

    In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.

    Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

     

    Riflessione di FRANÇOIS-XAVIER NGUYỄN VĂN THUẬN

    “Ieri pomeriggio, festa di Maria Assunta sono stato arrestato. Trasportato durante la notte da Saigon fino a Nhatrang 450 km di distanza in mezzo a due poliziotti, ho cominciato l’esperienza di una vita di carcerato. Tanti sentimenti confusi nella mia testa: tristezza, paura, tensione, il mio cuore lacerato per essere allontanato dal mio popolo. Umiliato, ricordo le parole della Scrittura: ‘È stato annoverato tra i malfattori’ (Lc 22,37).  

    Ho attraversato in macchina le mie 3 diocesi, Saigon, Phanthiet, Nhatrang con tanto amore verso i miei fedeli; ma nessuno di loro sa che il loro Pastore sta passando la prima tappa della sua Via crucis. Ma in questo mare di estrema amarezza, mi sento più che mai libero. Non ho niente con me, neanche un soldo, eccetto il mio rosario e la compagnia di Gesù e Maria. Sulla strada della prigionia ho pregato: ‘Tu sei il mio Dio e il mio tutto.

    Gesù, ormai posso dire come S. Paolo: ‘Io a causa di Cristo, ora sono in prigione’ (Ef 3,1). Nel buio della notte in mezzo a questo oceano di ansietà, d’incubo, piano piano mi risveglio: ‘Devo affrontare la realtà’. ‘Sono in prigione: se aspetto il momento opportuno per fare qualcosa di grande, quante altre volte nella vita mi si presenteranno simili occasioni? No, afferro le occasioni che si presentano ogni giorno, per compiere azioni ordinarie in un modo straordinario’. Non aspetterò: vivo il momento presente, colmandolo di amore. La linea retta è fatta di milioni di piccoli punti uniti uno all’altro.

    Anche la mia vita è fatta di milioni di secondi e di minuti uniti uno all’altro. Dispongo perfettamente ogni singolo punto e la linea sarà retta. Vivo con perfezione ogni minuto e la vita sarà santa. Il cammino della speranza è lastricato di piccoli passi di speranza. La vita di speranza è fatta di brevi minuti di speranza. Come Gesù, che hai fatto sempre ciò che piace al Padre tuo, così anche io ogni minuto voglio dirti: Gesù, ti amo, la mia vita è sempre una ‘nuova ed eterna alleanza’ con te”.

     

    Intenzione di preghiera

    Per tutte le persone che ogni anno muoiono sul posto di lavoro e per le vittime degli incidenti stradali.

     

    Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani in Argentina 1976

     

    CONTESTO STORICO

    L’Argentina, negli anni ’70 del 1900, viveva una situazione politica molto instabile. La moglie del presidente Juan Domingo Perón, ISABEL MARTÍNEZ (vedi foto sotto), prese il potere come vice-presidente, per essere poi eletta a sua volta presidente della Repubblica. Il Governo federale, anche a causa del Segretario di Stato José Lopez Rega, avviò una pesante repressione contro la sinistra, che dal canto suo reagì con attentati e sequestri.

    Di fronte al caos creato dai gruppi estremisti dell’una e dell’altra fazione, nella notte del 24-3-1976 una Giunta militare, guidata dal gen. JORGE RAFAEL VIDELA (vedi foto sotto), destituì la presidentessa. Il regime impose la repressione, sequestrando, uccidendo o causando la scomparsa di ogni genere di oppositori, compresi quanti, per motivi religiosi, difendevano le istanze dei più poveri.

     

    L’AZIONE DEI PASTORI E DEI FEDELI IMPEGNATI

    Tra le voci che si alzarono contro quella che passò alla Storia come la “guerra sporca”, spiccò in particolare quella di monsignor Enrique Angelelli, dal 1968 vescovo di La Rioja, nel nord-est del Paese. Interpretando il Concilio Vaticano II alla luce dei documenti dell’episcopato latino-americano, invitò i fedeli a dare ascolto a Dio, riconoscendo in Gesù l’unico che poteva dare loro libertà autentica e duratura. Se i ricchi proprietari terrieri e i membri del Governo ascoltavano con preoccupazione la predicazione di Mons. Angelelli, molti sacerdoti e fedeli si sentivano incoraggiati da lui. Anche una dedizione come la sua, però, appariva agli occhi del regime come un’azione sovversiva.

     

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