10.a settimana tempo ordinario
Avvenne l’11 giugno…
1289 – Si svolge la battaglia di Campaldino, alla quale prende parte Dante Alighieri.
1509 – Matrimonio di Enrico VIII d’Inghilterra con Caterina d’Aragona.
1594 – Nelle Filippine, Filippo II di Spagna riconosce il diritto di governare di nobili e capi locali convertiti al Cattolicesimo.
1775 – Luigi XVI viene incoronato re di Francia.
1901 – La Nuova Zelanda si annette le Isole Cook.
2002 – Il Congresso USA riconosce il fiorentino Antonio Meucci primo inventore del telefono
Aforisma dal Vangelo di Matteo cap. 28
“Andate e fate discepoli tutti i popoli, dice il Signore. ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.”
Preghiera Colletta
O Dio, che hai voluto riservare san Barnaba, pieno di fede e di Spirito Santo, per la conversione dei popoli pagani, fa’ che sia annunciato fedelmente con la parola e con le opere il Vangelo di Cristo che egli predicò con indomito coraggio. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen.
Santo del giorno

Oggi si celebra la memoria di S. Barnaba, Apostolo, che visse nel 1° secolo e uomo mite e colmo di Spirito Santo e di fede, fu annoverato tra i primi fedeli di Gerusalemme. Predicò il Vangelo ad Antiochia e introdusse Saulo di Tarso da poco convertito nel novero dei fratelli, accompagnandolo pure nel suo primo viaggio missionario per l’annuncio del Vangelo in Asia; partecipò poi al Concilio di Gerusalemme e, fatto ritorno all’isola di Cipro, sua patria di origine, vi diffuse il Vangelo.
Secondo la tradizione è morto martire a Salamina. Oggi a Salamina la tomba di Barnaba esiste ancora e sarebbe stata indicata da lui stesso apparso in sogno al vescovo di Salamina, Anthemios, alla fine del V secolo. Questi, dunque, avrebbe fatto trasportare le spoglie dell’apostolo nella basilica che gli volle dedicare.
Parola di dio del giorno Matteo 10,7-13
Disse Gesù ai suoi apostoli: «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date.
Non procuratevi oro né argento né denaro nelle vostre cinture, né sacca da viaggio, né due tuniche, né sandali, né bastone, perché chi lavora ha diritto al suo nutrimento. In qualunque città o villaggio entriate, domandate chi là sia degno e rimanetevi finché non sarete partiti.
Entrando nella casa, rivolgetele il saluto. Se quella casa ne è degna, la vostra pace scenda su di essa; ma se non ne è degna, la vostra pace ritorni a voi».
Riflessione di Mario Rigoni Stern “Il lavoro ben fatto”
Non c’è maggiore soddisfazione di un lavoro ben fatto. Un lavoro ben fatto, qualsiasi lavoro, fatto dall’uomo che non si prefigge solo il guadagno, ma anche un arricchimento, un lavoro manuale, un lavoro intellettuale che sia, un lavoro ben fatto è quello che appaga l’uomo. Io coltivo l’orto, e qualche volta, quando vedo le aiuole ben tirate con il letame ben sotto, con la terra ben spianata, provo soddisfazione uguale a quella che faccio quando ho finito un buon racconto.
E allora dico anche questo, no: una catasta di legna ben fatta, ben allineata, ben in squadra, che non cade, è bella; un lavoro manuale, quando non è ripetitivo (ricordo ‘Tempi moderni’ di Charlot) è sempre un lavoro che va bene, perché è anche creativo. Un bravo falegname, un bravo artigiano, un bravo scalpellino, un bravo contadino; e oggi dico sempre quando mi incontro con i ragazzi: voi magari aspirate ad avere un impiego in banca, ma ricordatevi che fare il contadino per bene è più intellettuale che non fare il cassiere di banca.
Perché un contadino deve sapere di genetica, di meteorologia, di chimica, di astronomia persino. E allora tutti questi lavori che noi consideriamo magari lavori così, magari con un certo disprezzo, sono lavori invece intellettuali.
Intenzione di preghiera
Per i lavoratori perché non facciano consistere la loro dignità solo in uno stipendio adeguato, ma anche nella volontà e nell’impegno a compiere un lavoro ben fatto.
Don’t Forget! Patronato S. Vincenzo News

È disponibile e sarà distribuito in questi giorni il numero unico de “Il bollettino del Patronato S. Vincenzo” dedicato a don Martino Campagnoni.
In una cinquantina di pagine vengono ripercorsi la vita e il ministero sacerdotale di don Martino nel segno della sua appartenenza al Patronato di don Bepo che nacque nel 1927 cioè il suo stesso anno di nascita.
Tutti ci auguravamo che il decano dei preti del PSV potesse celebrare il traguardo dei 100 anni di vita insieme a quello del secolo di esistenza dell’opera nata dalla santità e carità di don Giuseppe Vavassori.
Gli eventi della storia e il buon Dio hanno disposto altrimenti, ma siamo certi che da lassù insieme al suo maestro e ai tanti ex-allievi continuerà a vegliare sul Patronato e sui tanti ospiti, collaboratori, benefattori che vi sono stati accolti e si sono sentiti amati e aiutati.
Chi volesse avere copia del numero unico si rivolga al Patronato di Bergamo o a quello di Clusone.
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