XXVII settimana del tempo ordinario

     

    nelle immagini alcune fotografie di Pepi Merisio

     

    Frase del giorno (P. Giovanni XXIII)

    “Nulla di quello che accade all’uomo deve risultarci estraneo.”

     

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera di P. Giovanni XXIII)

    Spirito Santo perfeziona in noi l’opera di Gesù; rendi forte la nostra preghiera in nome del mondo intero; accelera in noi i tempi di una profonda vita interiore; dà slancio al nostro apostolato. Mortifica in noi la presunzione e donaci umiltà, timore di Dio e coraggio. Nessun legame terreno ci impedisca di far onore alla nostra vocazione: nessun interesse mortifichi le esigenze della giustizia; nessun calcolo riduca gli spazi della carità. Tutto sia grande in noi: la ricerca della verità, la prontezza al sacrificio e tutto corrisponda alla volontà del Padre celeste. Amen.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio del Giorno Luca 11,1-4

    Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli». Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite: Padre, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno; dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano, e perdonaci i nostri peccati, perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore, e non ci indurre in tentazione». 

     

    La riflessione del giorno

    (Così il Patriarca Angelo G. Roncalli si presenta ai veneziani il 15 marzo 1953)

     

    “Vi voglio parlare con la massima schiettezza di cuore e di parola…Come ogni altro uomo che vive quaggiù, provengo da una famiglia e da un punto ben determinato: con la grazia ed una buona salute fisica con un po’ di buon senso da farmi vedere presto chiaro nelle cose; con una disposizione all’amore degli uomini che mi tiene fedele alla legge del Vangelo, rispettoso del diritto mio ed altrui, che mi impedisce di fare del male a chicchessia, anzi, che mi incoraggia a fare del bene a tutti. Vengo dall’umiltà e fui educato ad una povertà contenta e benedetta che ha poche esigenze, che protegge il fiorire delle virtù più nobili e più alte e prepara alle elevate ascensioni della vita.

    La Provvidenza mi trasse dal mio villaggio nativo e mi fece percorrere le vie del mondo in Oriente ed in Occidente, accostandomi a genti di religioni e di ideologie diverse, in contatto coi problemi sociali acuti e minacciosi e conservandomi la calma e l’equilibrio dell’indagine e dell’apprezzamento, sempre preoccupato, salva la fermezza ai principi del Credo cattolico e della morale, più di quello che unisce, che di quello che separa e suscita contrasti…”.

     

     

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo perché la testimonianza di Papa Giovanni XXIII faccia rifiorire la fede e la carità in terra bergamasca e nella chiesa cattolica

     

    Don’t Forget! Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro.

     

    Oggi si ricorda S. GIOVANNI XXIII Papa. Angelo Roncalli nacque a Sotto il Monte (BG) il 25-11-1881 da poveri mezzadri. Divenuto prete, rimase per 15 anni a Bergamo, segretario del vescovo e docente in seminario. Allo scoppio della 1.a guerra mondiale fu cappellano militare. Inviato in Bulgaria e Turchia come visitatore apostolico, nel 1944 è Nunzio a Parigi, per divenire nel 1953 Patriarca di Venezia. Il 28-10-1958 salì al soglio pontificio col nome di Papa Giovanni XXIII. Avviò il Concilio Vaticano II. Morì nel 1963. Breve ma intenso papato in cui si fece amare dal mondo intero.

     

     

    188° quadro della serie: “1.000 quadri più belli del mondo”

     

    Il quadro rappresenta l’episodio del sogno di Giacobbe: il patriarca dorme disteso sul mantello che gli serve anche da coperta. L’episodio è tolto dal libro della Genesi (Genesi 28,12-17) e rappresenta Giacobbe che sogna una scala che unisce la terra al cielo con gli angeli che ascendono fino a Dio. Al risveglio, il patriarca esclama: “Questa è la casa di Dio, la porta del cielo!” e consacra con olio la pietra su cui ha dormito: “questa pietra che io ho eretta come stele, sarà una casa di Dio”. È la prima volta nella Bibbia che Dio ha una casa. Gli angeli che salgono a Dio Padre benedicente, comunicano il messaggio che nel percorso verso la salvezza prima bisogna salire spiritualmente verso il cielo e ottenere la Grazia divina, per poi discendere e trasformare detta Grazia in opere di carità, solidarietà e fratellanza. La forma della roccia che sovrasta il patriarca richiama il salmo 18: “Signore mia roccia, mia rupe e baluardo di difesa”.

    In particolare nel dipinto di Dipre la diagonale del bastone e del corpo disteso del patriarca formano con la diagonale della scala un tau rovesciato, immagine della croce a T o “commissa”. I colori sobri e luminosi dei personaggi contrastano con le ombre che avvolgono Giacobbe: un modo semplice, ma efficace di tradurre in immagini l’esperienza mistica della visione mistica che S. Giovanni della Croce definisce “notte oscura” e fa pervenire il fedele all’illuminazione interiore. Il linguaggio pittorico è semplice ed essenziale, ma molto suggestivo e riesce persino a comunicarci l’ambientazione orientale dell’episodio biblico.    

     

     

     

    Nicolas Dipre (1460 – 1532) fu un pittore francese attivo alla corte papale di Avignone, il cui stile si caratterizzò per una certa sommarietà del disegno, tipica dei pittori provenzali dell’epoca, e i cui temi religiosi si ispirano al senso popolare della fede e descrivono i gesti semplici ma intensi della vita dei personaggi biblici.

    NICOLAS DIPRE, IL SOGNO DI GIACOBBE, 1500 circa, olio su tavola Petit Palais Avignone

     

     

     

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