mercoledì 12 agosto ’20

     

    XIXA Settimana tempo Ordinario

     

    Proverbio del Giorno

    Il fulmine lampeggia prima del tuono e la modestia è preceduta dalla grazia (Bibbia)

     

    Iniziamo la giornata Pregando

    Dio onnipotente ed eterno, che ci dai il privilegio di chiamarti Padre, fai crescere in noi lo spirito di figli adottivi, perché possiamo entrare nell’eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore…Amen

     

    Giovanna Francesca di Chantal

    La vita di Giovanna Frémiot è legata a Francesco di Sales, suo direttore e guida spirituale e di cui fu seguace, ispiratrice e collaboratrice. Nata a Digione nel 1572, a vent’anni sposò il barone de Chantal, da cui ebbe numerosi figli. Rimasta vedova, avvertì il desiderio di ritirarsi dal mondo e di consacrarsi a Dio. Sotto la guida di Francesco, diede vita a una fondazione intitolata alla Visitazione e destinata all’assistenza dei malati. L’Istituto si diffuse in Savoia e Francia. Presto seguirono suor Francesca, numerose ragazze, le Visitandine. Prima della morte il 13-12-1641, le case della Visitazione erano 75, quasi tutte fondate da lei

     

    La Parola di Dio del giorno Matteo 18,15-20

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».».

    Riflessione Per Il Giorno (Frammenti di vita)

    Che ci facevano da sei anni 2.750 tonnellate di nitrato d’ammonio nei depositi del porto di Beirut? Se lo son chiesti in tanti dopo la catastrofica esplosione che ha seminato morte e distruzione, compresi alcuni ospiti del Patronato parlando con i quali si è capito che la tragedia conferma la regola che chi fa le cose “ü tat al toc”, è più pericoloso di chi le fa con cattiveria. O, detto in altro modo: che gli stupidi e i superficiali sono più pericolosi dei delinquenti. I nigeriani hanno portato a conferma il fatto che i furti di greggio dagli oleodotti del loro paese, hanno provocato molti più morti del terrorismo di Boko Haram. Ne abbiamo approfittato per ricordare che gesti normali come pulire la stanza, ordinare le proprie cose, non sovraccaricare le prese di corrente, non cucinare in camera, rispettare regole e orari…non costano molto e in compenso evitano che si creino situazioni pericolose, come quelle di Beirut. Questi argomenti non convincono più di tanto, è vero, ma a noi sono bastate le parole di un africano che, a un tale che giustificava la sua sciatteria col pretesto che la struttura era vecchia, rispose: “Se qualcuno ti accoglie a casa sua, quella diventa anche tua e tu non puoi mettere condizioni, ma solo fare le cose bene, per non procurare guai a né te stesso né soprattutto a chi ti aiuta”.          

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per le vittime dell’esplosione di Beirut, i morti, i feriti, i dispersi e chi ha perduto tutto

     

    Don’t forget! Santi e beati della carità

    S. Lorenzo martire

    III° secolo dopo Cristo

    Lorenzo era nato in Spagna nel 230 e dalla Spagna era arrivato a Roma dove il Papa gli aveva affidato l’assistenza di tutti i poveri della comunità cristiana. Dopo il martirio del Papa, intuendo ciò che stava per accadere contro di lui, aveva distribuito ai poveri tutti gli averi della Chiesa che l’imperatore Valeriano esigeva come tributi. L’imperatore pensava che la Chiesa fosse molto ricca perché vedeva che i cristiani in tempi di crisi alimentare non soffrivano; in realtà questo avveniva perché tra i primi cristiani esisteva piena condivisione e reciproca assistenza. Lorenzo era il tesoriere della comunità e quando venne catturato, il prefetto Cornelio gli intimò di consegnargli i “tesori” della chiesa. Lorenzo chiese al prefetto di concedergli qualche giorno per fare l’inventario e consegnargli tutto. Giorni dopo, Lorenzo si presentò al prefetto accompagnato da una schiera di mendicanti che indicò come i veri “tesori” della Chiesa, ai quali erano finiti i denari. Consegnato ai suoi aguzzini nella notte tra il nove ed il dieci agosto venne bruciato vivo! Occorre riconoscere che il dialogo tra mondo e Chiesa assomiglia spesso al colloquio che opponeva Lorenzo al suo giudice Cornelio. “Noi non parliamo la stessa lingua”, diceva un finanziere a un collega fedele al Vangelo. La povertà è una situazione da cui si allontana spesso l’uomo senza fede. La povertà è oggetto di disprezzo per il mondano che cerca solo i beni del mondo. Quello che il Vangelo richiede è che il danaro sia sempre considerato come un servitore dell’uomo e non come il suo padrone, è che i più perfetti, anche nella ricchezza materiale custodiscono al fondo di se stessi “un’anima da povero”, capace di misurare al loro giusto e reale valore i beni di questo mondo e le ricchezze eterne imperiture.

     

     

     

     

     

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