19.a settimana tempo ordinario
Avvenne il 13 agosto…
1521 – Tenochtitlán (Città del Mes
sico) conquistata dallo spagnolo Hernán Cortés.
1920 – Guerra sovietico-polacca: inizia la battaglia di Varsavia e l’Armata Rossa viene sconfitta
1920 – Muore Florence Nightingale fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna
1940 – La Luftwaffe lancia una serie di attacchi contro basi aeree e installazioni radar britanniche
1943 – Seconda guerra mondiale: Roma nuovamente bombardata dagli Alleati.
1961 – Berlino (Germania): il governo della Germania Est fa erigere il Muro di Berlino
2022 – Muore Piero Angela divulgatore scientifico, giornalista, conduttore televisivo e saggista
Aforisma di Paulo Coelho
“Non ti arrendere mai. Di solito è l’ultima chiave del mazzo quella che apre la porta.”
Preghiera Colletta
Dio onnipotente ed eterno, guidati dallo Spirito Santo, osiamo invocarti con il nome di Padre: fai crescere nei nostri cuori lo spirito di figli adottivi, perché possiamo entrare nell’eredità che ci hai promesso. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno

Nato a Diest in Belgio il 12-3-1599, primo dei 5 figli di un calzolaio, a causa di una grave malattia della madre venne affidato alle cure di due zie e poi di un sacerdote. Lavorando come domestico da un canonico della cattedrale di Malines riuscì a permettersi di studiare nel collegio gesuita di quella città.
Completati gli studi, il 24-9-1618 fece la professione come novizio gesuita e nel 1619 si trasferì a Roma per completare gli studi al Collegio romano (l’attuale Università Gregoriana) ma, ammalatosi, morì due anni dopo, il 13-8-1621 e fu sepolto nella chiesa romana di S. Ignazio.
Il processo di beatificazione iniziò subito dopo la morte ma fu interrotto a causa dei problemi del suo ordine soppresso da Clemente XIV nel 1773; riprese dopo il 1814, quando Pio VII restaurò la Compagnia di Gesù. Fu beatificato da papa Pio IX il 9 maggio 1865 e canonizzato da papa Leone XIII il 15 gennaio 1888.
Parola di dio Matteo 18,15-20
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni.
Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano. In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».
Riflessione Don Arturo Bellini commenta don Bepo
«Come si sta in Chiesa. Quello che dobbiamo imparare in Chiesa: “Mettersi in contatto con Dio”. Le Chiese erano il luogo indicato per questo contatto: tutti i nostri padri hanno eretto ovunque una Chiesa. Quando io vado in Chiesa, ho un contatto con Dio». Don Bepo Vavassori (Diario 1964-1969).
La chiesa è luogo che accoglie e raccoglie. L’altare, il tabernacolo, il Crocifisso dicono la prossimità di Gesù. È la traccia per il contatto con Dio che rimane segnato nella memoria e non si scorda mai più. Stare in contatto con Lui e lascia che imprima nella tua anima l’immagine di una prossimità misericordiosa. Sta in contatto con Lui, cerca il contatto con Lui – suggerisce il Fondatore del Patronato – e capirai che il tesoro nel campo è il Signore.
Lui è la perla preziosa, Lui il vero tesoro della vita. Una favola orientale racconta di un re che viaggiava nel deserto, seguito da una lunga carovana di cammelli che trasportava il suo favoloso tesoro d’oro e pietre preziose. Ma a metà strada, sfinito dall’infuocato riverbero della sabbia, un cammello crollò sulla sabbia e non si rialzò più. Il sacco che conteneva perle e cose preziose si ruppe.
Il re però non volle rallentare la marcia, anche perché gli altri cammelli erano già sovraccarichi. Così invitò i suoi paggi e i suoi scudieri a tenersi le pietre preziose che riuscivano a raccogliere e portare con sé. Mentre questi si buttavano avidamente sul ricco bottino e frugavano affannosamente nella sabbia, il principe continuò il suo viaggio nel deserto.
Si accorse però che qualcuno continuava a camminare dietro di lui. Si voltò e vide che era uno dei suoi paggi, che lo seguiva ansimante e sudato. «E tu» gli chiese il principe, «non ti sei fermato a raccogliere niente?». Il giovane diede una risposta piena di dignità e di fierezza: «Io seguo il mio Re». Là dov’è il tuo tesoro, là corre felice il tuo cuore.
Il paggio non si è perso nelle cose materiali. Aveva capito che il vero tesoro non sta nelle cose materiali, ma nelle relazioni, nei sentimenti e nei valori e soprattutto in un volto: quello del suo Re.
Intenzione di preghiera
Preghiamo per don Alessandro Fiorina che ha dedicato tutta la vita ai poveri e agli ultimi, ha vissuto da povero e da povero è morto, affinché il Signore lo accolga nel suo Regno e gli doni la pace.
Don’t Forget! 1000 quadri più belli del mondo
GEORGE BELLOWS: STAG AT SHARKLEY’S
1909 – olio su tela – 92 × 122,6 cm – Cleveland Museum of Art – Usa
GEORGE BELLOWS fu un pittore americano nato il 12-8-1882 a Columbus, nell’Ohio, e che è morto prematuramente il 8-01-1925 a New York. È stato uno dei pittori più significativi e influenti della prima metà del XX secolo negli Stati Uniti, noto soprattutto per i suoi ritratti urbani, scene di boxe e paesaggi. “Stag Night at Sharkey’s” è uno dei dipinti più celebri di Bellows e rappresenta un incontro di boxe nel famoso club Sharkey’s, situato nel Lower East Side di New York.
È un’opera assolutamente originale e di grande dinamismo, che coglie i due pugili seminudi nell’attimo in cui si lanciano uno contro l’altro, mentre l’arbitro perde quasi l’equilibrio. Le due figure centrali sono illuminate, circondate da figure losche nella penombra del locale. Non a caso Bellows disse che “l’atmosfera intorno ai pugili è molto più immorale dei pugili stessi.” Bellows infatti ha reso l’atmosfera del locale notturno con una luce soffusa e una composizione che enfatizza il movimento e la tensione dell’incontro.
I pugili sono rappresentati con una dinamicità straordinaria, con dettagli che evidenziano la fisicità e l’energia dei combattenti. Il dipinto è noto per la sua rappresentazione realistica e cruda del pugilato, senza romanticizzare né edulcorare la violenza dell’incontro. “Stag Night at Sharkey’s” (che tradotto alla lettera significa: “addio al celibato a Sharkley” ma che in realtà rappresenta un incontro di boxe) è significativo non solo per la sua maestria tecnica e visiva, ma anche perché rappresenta una delle prime esplorazioni artistiche di Bellows nel tema della boxe, che sarebbe diventato centrale nella sua produzione artistica.
Un’opera questa che ha contribuito a consolidare la reputazione di Bellows come maestro del realismo americano, in grado di catturare la vita urbana e le sue dinamiche con una intensità e sensibilità straordinarie.
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