mercoledì 14 dicembre ’16

    III Settimana di Avvento

     

     

    Cominciamo La Giornata Pregando

    Gesù, tu sei la luce che brilla nella notte del mondo. Noi ti attendiamo nella speranza e desideriamo incontrarti presto faccia a faccia, perché tu sei il Dio misericordioso e fedele che viene a giudicare sull’amore, per instaurare il tuo regno d’amore ineffabile. Vieni Signore Gesù, sposo dell’umanità e rendi le nostre famiglie sempre vigili e in attesa della tua venuta. Amen.

     

    GIOVANNI DELLA CROCE

    Nato nel 1540 ad Avila, rimase orfano di padre e dovette trasferirsi con la mamma da un luogo all’altro, mentre completava gli studi. Vestito l’abito dei Carmelitani e ordinato prete, nel 1567 si incontrò con S. Teresa che aveva ottenuto il permesso per la fondazione di due conventi di Carmelitani contemplativi (poi detti Scalzi). Nel 1568 fece parte del primo nucleo di riformati e gli furono affidati vari incarichi. Erroneamente incolpato e incarcerato per un incidente in monastero, fu in carcere che scrisse molte delle sue poesie. Morì a 49 anni nel 1591 a Ubeda

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Matteo 21,23-27)

    Giovanni Battista mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: Sei tu colui che viene o dobbiamo aspettare un altro?». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi.  Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi vengono sanati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunziata la buona novella. E beato è chiunque non sarà scandalizzato di me!». 

     

    Riflessione del giorno (Mons. Ravasi)

    Nella società del benessere non si fa più distinzione tra lusso e necessità. All’aeroporto di Fiumicino ci sono famiglie che vi trascorrono l’intera domenica, perché la varietà delle offerte è tale da coprire tutte le esigenze. Ecco, è la parola «esigenze» al centro della nostra riflessione odierna. Mi aiuta a svilupparla la frase di un economista americano, John K. Galbraith (1908-2006). La società opulenta, ha travolto il tradizionale concetto di «esigenze». Esso rimandava alle nostre necessità primarie che, certo, variavano secondo i diversi contesti culturali e ambientali, ma si basavano sui fondamentali dell’esistenza. Il superfluo era considerato un «lusso», un di più non necessario: è significativo che in inglese «lusso» si dica luxury! Ora si è compiuta una svolta: nella società dei consumi il concetto di «necessario» si è dilatato fino ad abbracciare l’opulenza, la sovrabbondanza, il superfluo, l’accessorio. Si pretende tutto, fino all’eccesso, e l’idea di felicità è nel poter comperare tutto quello che brilla e che è piacevole. Invano Marco Aurelio ammonisce: «La maggioranza delle cose che diciamo e facciamo non sono necessarie: chi le elimina dalla sua vita sarà più tranquillo e sereno». 

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti i dipendenti e i volontari del Patronato S. Vincenzo

     

    Don’t Forget!

    In diretta su Fox News, è stata fatta una dichiarazione insolita per i canoni della tv Usa: “Un giorno ringrazieremo la Chiesa cattolica per la sua ferma posizione contro l’aborto”. Chi l’ha pronunciata è Charles Krauthammer laureato in Scienze politiche ed Economia a Oxford in medicina ad Harvard. Ha lavorato come medico prima di dedicarsi alla politica. Ha lavorato al fianco di personalità del Partito Democratico, come Carter e Mondale. A proposito della decisione di Papa Francesco di estendere a tutti i sacerdoti la facoltà di perdonare l’aborto ha commentato: “Penso sia un atto di misericordia, e ci fa capire che non esiste un ‘desiderio di vendetta’ nella Chiesa. Ma nonostante ciò, la volontà della Chiesa resta inalterata. Penso che, fra qualche decennio, le persone guarderanno indietro a questo problema ringraziando la Chiesa cattolica per aver mantenuto la propria posizione – molto impopolare – di fronte all’ondata di tentativi di normalizzare l’aborto come se fosse una banale operazione all’appendicite. Credo che il nostro paese arriverà ad un punto in cui dovrà ringraziare la Chiesa per aver contenuto la prassi dell’aborto” che è vantaggiosa per l’industria della morte, ma ha costi incalcolabili per l’umanità.

     

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