24a Settimana del tempo ordinario
Aforisma del giorno (Sant’Agostino)
Nessuno può essere veramente amico dell’uomo se non è innanzi tutto amico della verità.
Preghiera del giorno (Kahlil Gibran)
Maestro delle nostre ore solitarie, ovunque, tra culla e sepolcro, incontro i tuoi fratelli silenziosi:
uomini liberi dai ceppi, figli della terra che ti fu madre e dello spazio.
Sono come gli uccelli del cielo e come i gigli del campo. Vivono la tua vita e pensano i tuoi pensieri, e fanno eco al tuo canto. Ma hanno vuote le mani, e non sono crocifissi nella grande crocifissione.
Ed è questo, il loro dolore. Li crocifigge ogni giorno il mondo, li crocifigge in mille modi, in mille piccoli modi. Vengono crocifissi, e nessuno assiste alla loro agonia.
Volgono il viso verso sinistra e verso destra, e non trovano nessuno che prometta l’ingresso in un regno. Ma un’altra volta e un’altra ancora si farebbero crocifiggere perché il tuo Dio fosse il loro Dio, e Padre loro il Padre tuo. Amen.
Santo del giorno
BEATA VERGINE MARIA ADDOLORATA
La memoria della Vergine Addolorata ci chiama a rivivere il momento decisivo della storia della salvezza e a venerare la Madre associata alla passione del figlio e vicina a lui innalzato sulla croce.
La sua maternità assume sul calvario dimensioni universali. Questa memoria di origine devozionale fu introdotta nel calendario dal papa Pio VII (1814).
Stabat Mater dolorósa iuxta crucem lacrimósa, dum pendébat Fílius.
Cuius ánimam geméntem, contristátam et doléntem pertransívit gládius. O quam tristis et afflícta fuit illa benedícta Mater Unigéniti!
La Parola di Dio del giorno Giovanni 19,25-27
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Cleopa e Maria di Magdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!».
Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Riflessione del giorno
A chi confessa con dispiacere di “pregare male, tra troppe distrazioni e con malavoglia, al punto che a volte preferisco lasciar perdere per non prendere in giro il Signore”, rispondo che piuttosto che non pregare, è meglio pregar male, anche perché non si prega mai da soli, ma uniti ai credenti di tutto il mondo e di tutti i tempi che lodano Dio con noi e per noi.
Ma soprattutto perché, non appena uno inizia a pregare, Gesù e lo Spirito Santo pregano il Padre in lui e con lui. “Così che –spiego- se anche tu, stanco e distratto, facessi solo l’1%, tutti gli altri aggiungerebbero alla tua preghiera il 99% che manca ed essa arriverebbe a Dio completa e perfetta”.
Ma rimane pur vero che piuttosto che pregar male, è meglio pregar bene! A chi poi vorrebbe aiutare poveri e bisognosi e si dispiace di poter fare poco “perché le mie possibilità economiche sono limitate e il tempo scarso” faccio notare che quando Gesù chiese ai 5.000 presenti se avessero del cibo, il risultato della “questua” furono 5 pani e due pesci, per di più offerti da uno solo, un ragazzino, visto che gli altri 4.999 fecero orecchie da mercante.
Eppure non solo Gesù gradì l’offerta, ma la moltiplicò per ognuno dei presenti, così che tutti furono saziati e ne avanzò anche. Nulla infatti è troppo piccolo o insignificante agli occhi di Dio; e se il poco a nostra disposizione lo diamo a lui, Lui lo fa bastare.
Intenzione di preghiera per il giorno
Preghiamo per le mamme e i papà che soffrono a causa della perdita del loro figlio, perché la Madonna Addolorata li aiuti e consoli.
Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani
L’ESPANSIONE ISLAMICA IN ETIOPIA
Sopra: cartina del Regno di Axum (Etiopia)
Sotto: Ahmad Bin Ibrahim e due immagini dello straordinario complesso delle chiese rupestri di Lalibela
Il REGNO DI AXUM (Etiopia) si sviluppò a partire dal IV sec. a.C. e crebbe sfruttando la posizione strategica sul Mar Rosso fino a rivaleggiare con Roma, Persia e Cina.
Al tempo del suo massimo splendore (metà del 3° sec. d.C.) i suoi territori comprendevano gli attuali Etiopia, Eritrea, nord Sudan, sud Egitto, Gibuti, parte della Somalia e persino Yemen e parte dell’Arabia Saudita.
Arrivò a controllare lo Stretto di Bab el-Mandeb (tra Yemen e Gibuti) e sfruttò la linea commerciale marittima che collegava il Mediterraneo con l’Oceano Indiano e le grandi potenze orientali.
Recenti scoperte avvalorano la tradizione che fa risalire l’arrivo del cristianesimo all’epoca apostolica e confermano come la nuova fede si fosse diffusa rapidamente attraverso le reti commerciali.
L’Etiopia fu sottoposta a vari assalti islamici in particolare dal 1523 quando l’emiro somalo Ahmad Bin Ibrahim fece incursione nella regione: a lui si deve il martirio di ASER di BALI ucciso in un pellegrinaggio a Gerusalemme e della principessa MAGDALAWIT (Maddalena) torturata e crocifissa.
L’Etiopia resistette all’invasione islamica, grazie all’intervento nel 1543 di una spedizione portoghese che insieme all’esercito etiope del re CLAUDIO ASNAF SAGAD, sconfisse le truppe islamiche in una battaglia presso il lago Tana e rese possibile la ricostruzione di chiese conventi.
Pochi anni dopo una seconda invasione condotta dall’emiro Nur detto Mujahid del confinante regno di Adal, inizialmente respinta da Claudio, ma nella quaresima del 1559 il re cristiano cadde in battaglia e un gran numero di monaci fu martirizzato.
Una straordinaria testimonianza del radicamento della fede cristiana in Etiopia è dato dal complesso di chiese rupestri monolitiche di Lalibela, località che prese il nome dal Re che volle costruire una nuova Gerusalemme come sua capitale in risposta alla conquista dell’antica Gerusalemme da parte dei musulmani nel 1187.
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