2.a Settimana di Quaresima
Aforisma del giorno di S. Tommaso Moro
“Il dovere è l’azione che può produrre più bene nel mondo di qualsiasi altra decisione.”
Preghiera del giorno di Sant’Ambrogio
Vieni, Signore, poiché anche se ho errato, tuttavia, non ho dimenticato i tuoi comandamenti, e conservo la speranza della medicina. Vieni, Signore, perché tu solo sei in grado di far tornare indietro la pecora errante. Vieni ad attuare la salvezza sulla terra, la gioia nel cielo. Portami sulla croce che dà la salvezza agli erranti, nella quale vivranno tutti quelli che muoiono. Amen.
Santo del giorno
S. Eriberto
Nato a Worms, Germania verso il 970, morì a Colonia nel 1021/22 Studiò nell’abbazia di Gorze e nella cattedrale di Worms, di cui divenne prevosto. Cancelliere di Ottone III divenne nel 999 arcivescovo di Colonia.
Al momento della nomina era in Italia insieme all’imperatore, che governava a pieno titolo e amava vivere a Roma, come i sovrani dell’antico Impero. Morto Ottone, cadde in disgrazia sotto Enrico II, vivendo nell’ombra fino alla morte.
Venne sepolto nella chiesa del monastero da lui fondato a Deutz, nell’attuale area urbana di Colonia. S. Eriberto è invocato per ottenere la pioggia. Nel suo ministero episcopale illuminò incessantemente il clero e il popolo con l’esempio delle virtù, alle quali esortava nella predicazione.
Parola di Dio del giorno Matteo 20,17-28
Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedeo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo».
Egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato». Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dominano su di esse e i capi le opprimono.
Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Riflessione del giorno di S. Ambrogio
Solo i cani che sanno latrare per i padroni, sanno difendere le loro case. Perciò impara anche tu a levare la tua voce per Cristo, quando feroci lupi ne assaltano l’ovile, impara a tener pronta nella tua bocca la parola, perché non sembri che tu, come un cane muto mantenendo un silenzio imputabile a tradimento, abbia abbandonato il posto di guardia affidato alla tua fedeltà.
Tale fu il cane viaggiatore e compagno dell’angelo, che Raffaele non inutilmente nel libro ispirato di Tobia, ritenne di prendere con sé e con il figlio di Tobi, quando si mise in cammino per mettere in fuga il demonio Asmodeo e per potere così sancire le nozze con Sara; infatti la riconoscenza d’un animo non immemore scaccia il demonio e consolida il matrimonio.
Perciò il santo angelo Raffaele con l’esempio di quel muto animale educava alla riconoscenza l’animo del giovane Tobia ch’era stato affidato alla sua protezione. Chi non arrossirebbe di non mostrarsi grato a coloro che gli hanno fatto del bene, vedendo che persino le bestie cercano di evitare la taccia d’ingratitudine?
Intenzione di preghiera per il giorno
Preghiamo per la pace in Ucraina e in tutti i paesi del mondo che sono in guerra.
Don’t forget! Storia dei martiri cristiani
Scene di martirio dei cristiani giapponesi
I Martiri del Giappone sec. XVII
Alla morte dello shogun HITEDATA (1632) gli successe IEMITSU (1632-1651), ritenuto dalla Chiesa di Roma un vero e proprio demone. Sotto il suo dominio, negli anni ’30 del secolo, era operativa un’Inquisizione contro i Cristiani, che dovevano essere sterminati senza distinzione di sesso, età o condizione sociale.
In particolare era molto usato un supplizio chiamato ana-tsurushi, la tortura del pozzo: il condannato era calato a testa in giù in un pozzo riempito da ogni sorta di sozzure i cui miasmi lo soffocavano, ma non lo facevano morire subito. Un piccolo taglio sulla fronte o dietro l’orecchio gli faceva perdere il sangue goccia a goccia.
I Domenicani, particolarmente numerosi in clandestinità, furono tutti intercettati e finirono uno dopo l’altro nei pozzi. Dei tanti che morirono per testimoniare la fede nel paese del Sol Levante ricordiamo P. Tommaso Jihioye, un prete agostiniano giapponese dalla vita avventurosa come quella di “Zorro”, ma per Cristo. Con il nome di battaglia di “Kintsuba” per 5 anni tenne in scacco i soldati dell’imperatore che lo cercavano per catturarlo.
Lo shogun IEMITSU, crudelissimo persecutore di cristiani
Corse di comunità in comunità, di casa in casa, nascondendosi di giorno, viaggiando di notte; amministrava i sacramenti, incoraggiava i cristiani, con zelo, audacia e astuzia. Catturato nel 1636, fu sottoposto a raffinate e crudeli torture; gli promisero vita e libertà in cambio della apostasia. Non accettò e morì da eroe, a 35 anni. E ancora Maddalena, fragile e graziosa ragazza di Nagasaki, i cui genitori vennero martirizzati per la fede.
Si consacrò a Dio come terziaria agostiniana, guidata dai missionari agostiniani Francesco Terrero e Vincenzo Simoens. Dopo il martirio dei due missionari, avvenuta nel 1632, continuò ad assistere i cristiani da catechista, nascondendosi sui monti. Nel settembre 1634, per dare coraggio ai vacillanti, si presentò alle autorità. Torturata, rimase inamovibile nella fede e fu appesa al patibolo del pozzo dove morì dopo 13 giorni di sofferenze. Aveva 23 anni.
Nessun commento
È possibile postare il commento di prima risposta.