III settimana di Avvento
Aforisma Antifone dell’Avvento – Novena di Natale
“O Adonai, e condottiero di Israele, che sei apparso a Mosè tra le fiamme, e sul Sinai gli donasti la legge: redimici col tuo braccio potente.”
Preghiera
Oppressi a lungo sotto il giogo del peccato, aspettiamo, o Padre, la nostra redenzione; la nuova nascita del tuo Figlio unigenito ci liberi dalla schiavitù antica. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Santo del giorno
Poche sono le informazioni sui dati biografici del profeta Malachia che sembra essere appartenuto alla tribù di Zabulon ed essere nato a Sofa. Sarebbe vissuto dopo la ricostruzione del tempio di Gerusalemme nel 520 a.C., quindi al ritorno dall’esilio babilonese del 538 a.C. Erano da poco scomparsi i profeti Aggeo e Zaccaria.
In questo libro infatti si accusa quanto si sia svuotato di significato religioso la celebrazione dei riti del tempio. In tal senso la voce del profeta Malachia denuncia l’esteriorità di un colto e di una preghiera a cui manca l’interesse reale.
Egli invita i fedeli a saper attendere l’incontro con il Signore. Infatti il libro termina con una visione escatologica che annuncia la venuta di un messaggero del Signore che discernerà gli empi dai fedeli; in questa si vede una profezia della venuta di Giovanni Battista.
Parola di Dio del giorno Matteo 1,18-24
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa «Dio con noi». Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Riflessione da “Guerra e pace” di Tolstoj
Il romanzo “Guerra e pace” di Tolstoj, per come è costruito, parte dal presupposto che non esistano più valori assoluti evidenti a tutti. Il mondo, il mondo sociale, la vita sono fatti di piccoli universi di valori che si trovano a vivere insieme e che sono sorretti, e nello stesso tempo portati via, dalle grandi strutture collettive che danno forma al nostro esistere.
La nostra forma di vita è frammentata in tanti piccoli microcosmi: se cerchiamo un valore, dobbiamo cercarlo a partire dalla consapevolezza di questa frammentazione. Dobbiamo cercare di ricostruirlo, non possiamo più presupporlo. (prof. Guido Mazzoni, docente di Letteratura italiana presso l’Università degli studi di Siena).
Volevo anche riflettere sul legame tra piccole vite e grandi storie. Non è una vera corrispondenza reciproca, perché alle piccole vite interessa in primo luogo la propria felicità più che le grandi sorti collettive. Le grandi sorti collettive interessano a pochi individui dipinti come ambiziosi, come Napoleone o il principe Andrej nei momenti della sua esaltazione napoleonica.
Alle piccole vite interessa in primo luogo essere felici. Essere felici il giorno del primo ballo, essere felice in una cosa concreta, essere felici in un momento determinato. «In prigionia, dentro la baracca, Pierre aveva imparato, non con l’intelligenza ma con tutto il suo essere, che l’uomo è creato per la felicità, che la felicità è il soddisfacimento dei naturali bisogni umani e che tutta l’infelicità non deriva dalla mancanza, ma dalla troppa abbondanza.
Ma ora in quelle ultime tre settimane di marcia aveva appreso una nuova confortante verità: aveva scoperto che nella vita non c’è nulla di terribile, aveva scoperto che non esiste nel mondo una situazione in cui l’uomo sia felice e completamente libero così come non esiste una situazione nella quale sia infelice e del tutto privo della libertà.
Aveva scoperto che l’uomo nel suo letto di rose soffriva perché un petalo si era gualcito, soffriva esattamente come soffriva lui ora, addormentandosi sulla terra nuda ed umida, gelando un lato del corpo e scaldando l’altro».
Intenzione di preghiera per la settimana
Preghiamo perché ci prepariamo al Natale attraverso la preghiera, la meditazione, la confessione, la carità e una vita segnata dalla speranza.
Don’t Forget! Avvenne il 18 dicembre…
1642 – Abel Tasman sbarca a Mohua Golden Bay 1° europeo a mettere piede nella Nuova Zelanda
1865 – Negli Stati Uniti viene abolito lo schiavismo.
1899 – Viene fondato il Milan Football and cricket club.
1941 – Sei incursori della Xª Flottiglia MAS della Regia Marina forzano la base navale britannica di Alessandria d’Egitto, danneggiando le navi da battaglia Queen Elizabeth e Valiant.
2007 – L’Assemblea generale dell’ONU approva la moratoria universale della pena di morte con 104 voti favorevoli, 54 contrari e 29 astenuti.
Foto del giorno
VENERDÌ 13 DICEMBRE – DAMASCO, SIRIA
Le auto nella grande piazza centrale degli Omayyadi, per festeggiare la fine del regime di Assad (ALI HAJ SULEIMAN/GETTY IMAGES)
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