Mercoledì 18 giugno 2025

     

    11.a settimana tempo ordinario

     

    Avvenne il 18 giugno…

    1155 – Federico Barbarossa viene incoronato sacro romano imperatore.

    1815 – Napoleone Bonaparte viene sconfitto nella battaglia di Waterloo.

    1836 – Il generale Alessandro La Marmora istituisce il corpo militare dei Bersaglieri

    1940 – Charles de Gaulle, da Radio Londres (BBC), lancia un famoso appello al popolo francese, invitandolo a resistere all’invasore nazi-fascista.

    1979 – Stati Uniti e Unione Sovietica firmano l’accordo SALT II.

     

    Aforisma dalla 2.a lettera di S. Paolo ai Corinzi

    “Fratelli, ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia.”.

     

    Preghiera Colletta

    Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    Gregorio Barbarigo nato a Venezia, il 16-9-1625 nel 1656 venne incaricato da Alessandro VII di coordinare i soccorsi agli appestati dell’Urbe. Il Papa aveva grande fiducia in questo 31enne sacerdote veneziano, conosciuto anni prima in Germania. Nel 1667 lo nominò vescovo di Bergamo, poi lo creò cardinale. Gregorio agì secondo lo stile del suo modello: Carlo Borromeo.

    Passò poi a Padova dove diede grande slancio al seminario (come aveva fatto già nella diocesi bergamasca), puntando molto sul sapere teologico, biblico, ma anche delle lingue orientali. Si fece anche riformatore dei costumi del clero. «Mangiava con la servitù e non lasciava mai d’insegnare la dottrina cristiana, di fare missioni e assistenza ai moribondi», narra un testimone. Morì nel 1697. Beato dal 1761 verrà proclamato santo da Giovanni XXIII nel 1960.

     

    Parola di dio del giorno Matteo 5,43-48

    Gesù disse ai suoi discepoli: «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli. Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa.

    Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

    E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

     

    Riflessione di Padre Maurizio Botta C.O.

    La Paix du Christ, la Pace di Cristo, così si dice in Francia al momento dello scambio del segno di pace. Ci si scambia la Sua di Pace. Ma dov’è questa Pace? Si può vedere? Chi ce l’ha? L’inquietudine in troppi occhi. Troppi occhi di vecchi senza pace. Occhi di adulti senza certezza sulla bontà della vita. Cosa vede un ragazzo che cresce? Anche negli occhi dei credenti, di quelli che vanno a Messa, a volte (ed è un dramma) negli stessi occhi dei consacrati, dei sacerdoti? Sperimenta l’esistenza di questa Pace donata da Cristo? S. Cirillo d’Antiochia ci mette davanti l’unica cosa che un mondo materialista implora da noi: “È assolutamente necessario che anche noi ci riteniamo vivi della Sua Stessa Vita, superiore alla vita naturale della persona umana”.

    Il rischio è dimenticare le parole immense e audaci di Gesù, noi prenderemo dimora presso di lui, riferendosi a sé stesso e al Padre che vengono ad abitare nella vita biologica concreta del credente. Questo è il nuovo cuore, è la vera novità della nostra carne cristiana. La novità morale nelle scelte non sgorga dalla coerenza con la quale eseguiamo una legge affidataci, ma da una Presenza reale e forte e vivente di Dio nel vero discepolo, in noi. Accogliamo la provocazione di chi si definisce ateo e agnostico. Ha il diritto a voler toccare con mano l’Eterna Verità di queste parole. La Pace di Dio che emana dalle persone dei veri discepoli e che quasi per contatto passa anche a chi non crede, se non è ideologicamente chiuso ad accoglierci.

    Ma la Pace donataci da Cristo non piove dall’alto come beneficio di una capricciosa dea bendata, ma implica pesantemente la nostra libertà di discepoli. E questo vince una visione caricaturale della fede in cui una sorta di Grazia Magica escluderebbe la libertà dell’uomo. Noi non siamo burattini che aspettano Super-Gesù che ci salva e ci conduce verso luoghi meravigliosi. Custodire in noi la Fede nel cielo, nella Vita Eterna di Dio in noi uniti a Cristo già ora e poi dopo la morte, è la battaglia spirituale su cui si gioca ogni possibile trasmissione della fede. Senza fede nel paradiso, il vuoto si impadronirà anche dei nostri occhi facendo cadere nella disperazione i nostri giovani. Combattiamo per loro la buona battaglia, conserviamo la fede.”.

     

    Intenzione di preghiera

    Perché la preghiera e l’ascolto costante della Parola di Dio custodiscano in noi la pace di Gesù.  

     

    Patronato News

    IL DOVERE DELLA MEMORIA NEL MESE DI MAGGIO

    Invitiamo i nostri lettori a recitare una preghiera per questi nostri Vescovi, preti, ex-allievi, collaboratori, benefattori e amici del Patronato S. Vincenzo

     

     

    VESCOVI E SACERDOTI DEFUNTI

    82° Anniversario: 23-6-1953 + Mons. ADRIANO BERNAREGGI Vescovo di Bergamo

    9° Anniversario: 1-6-2016 + Mons. ANGELO GELMI ex-allievo di don Bepo; missionario in Bolivia e Vescovo ausiliare di Cochabamba.

    20° Anniversario: 13-6-2005 + Mons. BERTO NICOLI missionario in Bolivia e superiore PSV

    64° Anniversario: 4-6-1961 + don GIOVANNI MARIA MORANDI collaboratore di don Bepo

    54° Anniversario: 20-6-1971 + don PIETRO COLOMBO prete collaboratore PSV

    54° Anniversario: 20-6-1971 + don BARNABA SONZOGNI prete collaboratore PSV

    18° Anniversario: 26-6-2007 + don ARTURO USUBELLI prete collaboratore PSV

     

    EX ALLIEVI DEFUNTI

    5° Anniversario: 1-6-2019 + G. CARLO BRIGENI ex allievo di don Bepo

    5° Anniversario: 3 giugno 2020 + FRANCESCO (CISCO) NICOTI ex allievo di don Bepo

    2° Anniversario: 9-6-2023: ALAMI ABDELKHALEK ospite e collaboratore del PSV

     

    PARENTI, AMICI, BENEFATTORI

    63° Anniversario: 4-6-1962 + BETTY AMBIVERI imprenditrice e filantropa amica di don Bepo

    11° Anniversario: 12-6-2014 + MARIA OBERTI e MARITO: benefattori

    78° Anniversario: 17-6-1957: TRANQUILLA VAVASSORI sorella e collaboratrice di don Bepo

    4° Anniversario: 4-6-1921: GOTTI VIRGINIA benefattrice P.S.V.

     

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