Mercoledì 20 settembre 2023

     

    XXIV Settimana T. Ordinario

     

    Accadde il 20-9…

    1519 – Ferdinando Magellano inizia il primo viaggio attorno al mondo

    1850 – La tratta degli schiavi è abolita nel Distretto di Columbia- Washington USA

    1870 – Le truppe del Regno d’Italia entrano a Roma attraverso la breccia di Porta Pia, sancendo così l’unificazione del Lazio con l’Italia e la fine del potere temporale dei Papi.

    1958 – In Italia entra in vigore la legge Merlin con cui, decretando la chiusura delle case di tolleranza, si intendeva porre termine al fenomeno dello sfruttamento della prostituzione

    1976 – Boeing 727 turco si schianta contro una montagna a Isparta con 155 vittime, di cui 85 italiane

     

    Aforisma di S. Francesco di Sales

    “Abbi pazienza in tutte le cose, ma principalmente abbi pazienza con te stesso.”

     

    Preghiera salmo 110

    Renderò grazie al Signore con tutto il cuore, tra gli uomini retti riuniti in assemblea. Grandi sono le opere del Signore: le ricerchino coloro che le amano. Il suo agire è splendido e maestoso, la sua giustizia rimane per sempre.

    Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie: misericordioso e pietoso è il Signore. Egli dà il cibo a chi lo teme, si ricorda sempre della sua alleanza. Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere, gli diede l’eredità delle genti. Amen

     

    Santo del giorno

    SS. MARTIRI COREANI

    Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e 101 compagni.

    Il primo germe della fede cattolica, portato da un laico coreano nel 1784 al ritorno in Patria da Pechino, fu fecondato sulla metà del secolo XIX dal martirio di 103 membri della giovane comunità. Fra essi si segnalano Andrea Kim Taegon, il primo prete coreano e l’apostolo laico Paolo Chong Hasang.

    Le persecuzioni che infuriarono in ondate successive dal 1839 al 1867, anziché soffocare la fede dei neofiti, suscitarono una primavera dello Spirito. L’impronta apostolica di questa comunità fu resa, con linguaggio semplice ed efficace, ispirato alla parabola del buon seminatore, dal presbitero Andrea Kim alla vigilia del suo martirio. Nel suo viaggio pastorale in Corea Giovanni Paolo II, il 6-5-1984 iscrisse i martiri coreani nel calendario dei santi.

     

    Parola di Dio di oggi Luca 7,31-35

    Il Signore disse: «A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così: “Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.

    È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”. Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».

     

    Riflessione dal blog di Costanza Miriano

    Curiosando tra le pagine di un annuario inglese del 1913, un dato colpisce: quello degli incidenti stradali. Recita l’articolo: “Durante il (…) 1911, non meno di 1557 persone sono rimaste uccise da veicoli di ogni specie nel Regno Unito. Di queste, 684 da veicoli con cavalli (…), 873 da veicoli a propulsione meccanica”. In Italia, nel 2022, sono morti in 3159 per incidenti stradali.

    Considerando la differenza di popolazione tra allora e ora e il numero di vetture circolanti è chiaro che a quel tempo, nonostante le basse velocità, era molto più pericoloso avventurarsi per strada. Il perché lo si può capire guardando i filmati dei primi anni del 1900 dove quello che colpisce è il caos. Ci sono veicoli che vanno a zig zag, che sterzano improvvisamente, che si incrociano mancandosi per pochissimo.

    I pedoni si gettano tra le vetture; in alcuni casi scroccano passaggi salendo sul retro di carri e automobili senza che i proprietari trovino da ridire. E risulta quasi miracoloso che il tasso di sopravvivenza fosse così alto. L’articolo citato termina invocando limiti di velocità, patenti, marciapiedi, assicurazioni e vigili in borghese con autovelox. Non aveva torto.

    La storia ha dimostrato che man mano la società diventa più complessa occorrono maggiore ordine e nuove protezioni dove prima erano sufficienti attenzione e riflessi. Probabilmente tra qualche decennio non saremo neanche più noi a guidare. Chissà se diminuiranno gli incidenti…

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo per le vittime degli incidenti stradali e perché chi guida sia prudente e rispetti le regole

     

    Don’t Forget! MARTIRI CRISTIANI della CAMBOGIA VITTIME dei KHMER ROSSI (1.a parte)

    IL REGIME DEI KHMER ROSSI

    Cambogia 17-4-1975. I guerriglieri Khmer arrivano nella capitale Phnom Penh senza trovare resistenza. La popolazione scende in strada per dare il benvenuto ai “liberatori” che avevano abbattuto l’odiato regime filo–USA del gen. Lon Nol: non potevano certo immaginare che quei rivoluzionari comunisti e nazionalisti avrebbero trasformato il Paese in un’apocalisse. Poche ore dopo infatti, i khmer rossi iniziano l’evacuazione forzata degli abitanti di Phnom Penh: chi si rifiuta, è fucilato sul posto. Nessuno è autorizzato a restare in città: anche gli ospedali vengono svuotati e 2 milioni di persone sono costrette a marciare verso le campagne sotto un caldo infernale.

    L’esodo fu talmente repentino e violento che provocò molte vittime, soprattutto tra disabili e infermi e in pochi giorni Phnom Penh si trasformò in una città fantasma. Era appena iniziata una delle più feroci dittature del XX secolo, che si rese responsabile di un genocidio senza precedenti nella storia dell’umanità. I khmer rossi erano nati alcuni anni prima come costola dell’esercito popolare del Vietnam del Nord. Loro obiettivo era di creare una repubblica socialista agraria autosufficiente, in cui i vertici del partito controllavano ogni aspetto della vita dei cambogiani. Sotto la guida del leader, Pol Pot (cioè “Fratello n. 1”), avviarono un programma di ingegneria sociale di stampo maoista che prevedeva l’azzeramento di famiglia, denaro e religione per creare “l’uomo nuovo”, un rivoluzionario ateo, etnicamente “puro”, privo di inclinazioni borghesi e dedito al lavoro dei campi, alla patria e alla rivoluzione.

    A inizio 1976 i khmer rossi costrinsero centinaia di migliaia di cambogiani a trasferirsi nei campi di lavoro dove iniziarono gli abusi fisici, la malnutrizione, le malattie e le esecuzioni di massa. I più colpiti furono i ceti istruiti, perseguitati perché ritenuti controrivoluzionari e parassiti. Bastava avere libri o conoscere una lingua straniera o portare gli occhiali, per essere etichettati come insegnanti. Nei campi si era costretti a lavorare 12 ore al giorno, e si ricevevano solo due ciotole di riso e chi veniva trovato a rubare il cibo era ucciso all’istante. Le persone venivano imprigionate e torturate solo perché sospettate di essere contro il regime o perché altri prigionieri avevano dato i loro nomi sotto tortura.

    Intere famiglie –inclusi i neonati– finirono in prigione e uccisi barbaramente. Molti non sapevano neanche per quale motivo fossero stati imprigionati. Fu un periodo di terrore assoluto che si concluse solo a inizio 1979, con l’invasione della Cambogia da parte dell’esercito vietnamita e la fuga del governo khmer e degli uomini di Pol Pot. In quei 4 terribili anni 2 milioni di cambogiani (un quarto della popolazione) furono sterminati o morirono per le carestie e l’assenza di cure mediche. Nelle prossime settimane parleremo delle vittime cristiane di un genocidio rimasto per lo più impunito.

     

     

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