Mercoledì 21 giugno 2022

     

    Undicesima settimana tempo ordinario

     

    Aforisma di Nicolás Gómez Dávila

    L’umanità crede di rimediare ai propri errori ripetendoli.

     

    Preghiera del giorno

    Ho detto a Dio: senza di te alcun bene non ho, custodiscimi. Magnifica è la mia eredità, benedetto sei tu sempre sei con me.

    Custodiscimi, mia forza sei tu, custodiscimi mia gioia Gesù! Ti pongo sempre innanzi a me, al sicuro sarò, mai vacillerò. Via, verità e vita sei, mio Dio credo che tu mi guiderai. 

     

    Santo del giorno

    S. Tommaso Moro

    Tommaso Moro è il nome italiano di Thomas More, avvocato, scrittore e uomo politico inglese. More con il termine «utopia», ha indicato la società ideale, di cui descrisse il sistema politico nella sua opera più famosa, «L’Utopia», del 1516.

    È ricordato per il suo rifiuto alla rivendicazione di Enrico VIII di farsi capo supremo della Chiesa d’Inghilterra, decisione che mise fine alla sua carriera politica e gli causò la pena capitale con l’accusa di tradimento.

    Nel 1935, è proclamato santo da Papa Pio XI; dal 1980 è commemorato anche nel calendario dei santi della chiesa anglicana, assieme all’amico John Fisher, vescovo di Rochester, decapitato 15 giorni prima. Nel 2000 è stato dichiarato patrono degli statisti e dei politici da Papa Giovanni Paolo II.

     

    La Parola di Dio del giorno Matteo 7,15-20

    In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi?

    Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

     

    Riflessione del giorno di don Bepo (a cura di don Arturo Bellini)

    «Devo e voglio essere come una piccola pietra dell’opera che Dio vuole edificare sulla terra e per l’eternità».  In un’epoca in cui si ama l’eccesso, l’ostentazione, la scelta di don Bepo di essere “una piccola pietra” è provocatoria: celebra la piccolezza, il nascondimento, il senso della realtà e delle proporzioni del fondatore del Patronato.

    A commento offriamo questo scritto del cardinal Ballestrero, in sintonia col sentire di don Bepo: «Quale sarà il mio posto nella casa di Dio? Lo so, non mi farai fare brutta figura, non mi farai sentire creatura che non serve a niente, perché tu sei fatto così: quando serve una pietra per la tua costruzione, prendi il primo ciottolo che incontri, lo guardi con infinita tenerezza e lo rendi quella pietra di cui hai bisogno: ora splendente come un diamante, ora opaca e ferma come una roccia, ma sempre adatta al tuo scopo.

    Cosa farai di questo ciottolo che sono io, di questo piccolo sasso che tu hai creato e che lavori ogni giorno con la potenza della tua pazienza, con la forza invincibile del tuo amore trasfigurante? Tu fai cose inaspettate, gloriose. Getti là le cianfrusaglie e ti metti a cesellare la mia vita.

    Se mi metti sotto un pavimento che nessuno vede ma che sostiene lo splendore dello zaffiro o in cima a una cupola che tutti guardano e ne restano abbagliati, ha poca importanza. Importante è trovarmi là dove tu mi metti, senza ritardi. E io, per quanto pietra, sento di avere una voce: voglio gridarti, o Dio, la mia felicità di trovarmi nelle tue mani malleabile, per renderti servizio, per essere tempio della tua gloria».

     

    Intenzione di preghiera del giorno

    Per tutti i bambini che oggi, nascendo, entreranno in questo mondo e per tutte le persone che oggi, morendo, lo abbandoneranno.

     

    Don’t Forget! Storia dei Martiri Cristiani

    Santi Martiri del Vietnam S. ANDREA DŨNG LẠC

    Tran An Dung nasce a Bac Ninh nel 1795 in una famiglia così povera che fu costretta ad affidarlo alle cure di un catechista cattolico. Cresciuto nella fede, quindi, e battezzato con il nome di Andrea, il futuro martire viene ordinato sacerdote nel 1823. Diventato viceparroco a Dong-Chuoi, si fa notare per lo stile semplice, per l’attiva assistenza ai poveri e per la sua sobrietà in ogni cosa.

    Nel 1833 aveva appena terminato di celebrare l’Eucaristia quando le guardie imperiali lo arrestarono la prima volta. Riscattato dietro il pagamento di una somma di denaro raccolta dai fedeli, decise di cambiare il nome da Dung a Lac per dare meno nell’occhio e si avventurò nelle province più pericolose di Hanoi e Nam-Dihn per evangelizzare quelle popolazioni.

    Alla fine del 1839 Andrea venne arrestato per la terza volta assieme al confratello Pietro. Cominciò allora a capire che la sua vocazione era il martirio: il Signore voleva che bagnasse quella terra martoriata con il suo sangue, così chiese al suo vescovo di non pagare per la sua liberazione. Durante il trasferimento verso il carcere di Hanoi furono molti i fedeli che accorsero a piangere e lui li rincuorava tutti, ricordando loro di continuare a vivere secondo gli insegnamenti della Chiesa.

    Nella prigione, ai due sacerdoti fu chiesto di abiurare e calpestare la croce. Per tutta risposta, essi s’inginocchiarono e la baciarono. Per loro, dunque, la sentenza non poteva che essere di condanna a morte, che venne eseguita per decapitazione il 21 dicembre appena fuori città, presso la porta di Cau-Giay.

     

    Buon compleanno don Davide!

    Compiere gli anni seminandoli, con la generosità un po’ dispersiva del contadino.

    Compiere gli anni cogliendone semi e luce come gli uccelli del cielo e i gigli del campo: compiere gli anni serbandoli nel ritmo di silenzi e preghiere, di incontri e parole.

    Compiere gli anni con fiducia e gratitudine sia nel tempo di aridità che in quello della fioritura.
     
    Auguri don Davide
    Lode al Signore 

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