29.a settimana tempo ordinario
Avvenne il 22 ottobre…
1797 – Parigi, André-Jacques Garnerin esegue il primo lancio col paracadute di cui si abbia notizia
1895 – Parigi: un treno SNCF entra nella stazione di Montparnasse senza frenare causando uno dei più spettacolari incidenti ferroviari della storia.
1953 – Il Laos ottiene l’indipendenza dalla Francia
1968 – L’Apollo 7 ammara nell’Oceano Atlantico dopo aver orbitato attorno alla Terra 163 volte.
1978 – Inizia il pontificato di Papa Giovanni Paolo II.
2022 – Giorgia Meloni è la prima donna Presidente del Consiglio nella storia d’Italia.
Aforisma di Ennio Flaiano
“I nomi collettivi servono a far confusione “Popolo, pubblico”. Un bel giorno ti accorgi che siamo noi. Invece credevi che fossero gli altri.”
Santo del Giorno

Nato a Wadovice, in Polonia nel 1920, è il 1° papa slavo e il 1° non italiano dai tempi di Adriano VI. Nel suo discorso di apertura ha ribadito di voler portare avanti l’eredità del Concilio Vaticano II. Il 13-5-1981, in P.za S. Pietro, fu ferito gravemente dal turco Alì Agca. Al centro del suo annuncio il Vangelo, senza sconti. Molto importanti sono le sue encicliche, tra le quali “Redemptor hominis”, “Dives in misericordia”, “Laborem exercens”, “Veritatis splendor” “Evangelium vitae”. Dialogo interreligioso ed ecumenico, difesa della pace, e della dignità dell’uomo sono impegni quotidiani del suo ministero.
Dai tanti viaggi in tutto il mondo emerge la sua passione per il Vangelo e per la libertà dei popoli. Ovunque gesti indimenticabili: dall’incontro di Assisi coi leader religiosi di tutto il mondo alla preghiera al Muro del pianto di Gerusalemme. Così Karol Wojtyla traghetta l’umanità nel 3° millennio. Morto il 18-5-2005, è stato beatificato da Papa Benedetto il 1-5-2011 e canonizzato da Papa Francesco il 27-4-2014.
Preghiera Colletta
Dio onnipotente ed eterno, donaci di orientare sempre a te la nostra volontà e di servirti con cuore sincero. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Parola di dio Luca 12,39-48
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo». Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?». Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli. Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
Riflessione di Gilbert K. Chesterton
Più di un mese fa, mentre stavo lasciando Londra per andare in vacanza, un amico è entrato nel mio appartamento a Battersea e mi ha trovato circondato da valigie mezze fatte. “Sembra che tu stia partendo per un viaggio”, mi ha detto. “Dove vai?” Con una cinghia tra i denti ho risposto: “A Battersea”. “L’arguzia della tua osservazione”, disse, “mi sfugge completamente”. “Sto andando a Battersea”, ripetei, “a Battersea passando per Parigi, Belfort, Heidelberg e Francoforte”. La mia osservazione non conteneva alcuna arguzia. Conteneva semplicemente la verità.
Ho intenzione di vagare per il mondo intero fino a quando non ritroverò Battersea. Da qualche parte nei mari del tramonto o dell’alba, da qualche parte nell’arcipelago più remoto della terra, c’è una piccola isola che desidero trovare: un’isola con basse colline verdi e grandi scogliere bianche. I viaggiatori mi dicono che si chiama Inghilterra (i viaggiatori scozzesi mi dicono che si chiama Gran Bretagna), e si dice che da qualche parte nel suo cuore ci sia un posto bellissimo chiamato Battersea». «Immagino sia inutile dirti», disse il mio amico con aria di confronto intellettuale, «che questo è Battersea?». «È perfettamente inutile», risposi, «e spiritualmente falso.
Qui non vedo Battersea, non vedo Londra né l’Inghilterra. Non vedo quella porta, non vedo quella sedia, perché una nuvola di sonno e abitudine mi offusca la vista. L’unico modo per ritrovarle è andare altrove, ed è questo il vero scopo del viaggio e il vero piacere delle vacanze. Pensate che io vada in Francia per vedere la Francia? Pensate che io vada in Germania per vedere la Germania? Mi piaceranno entrambe, ma non sono loro che sto cercando. Sto cercando Battersea. Lo scopo del viaggio non è mettere piede in terra straniera, ma è infine mettere piede nel proprio paese come se fosse terra straniera.
Intenzione di preghiera
Preghiamo perché non consideriamo nulla come troppo infimo perché Dio non se ne possa occupare e ci aiuti a risolverlo.
Don’t Forget! Santi e Beati della carità
BEATA MARIA LORENZA LONGO
FONDATRICE DELL’OSPEDALE DEGLI INCURABILI DI NAPOLI E DELLE MONACHE CAPPUCCINE


Originaria di Lerida in Catalogna (Spagna), Maria nacque nel 1463 e sposò Joan Llonc (Giovanni Longo), valenziano di S. Mateu, Reggente di cancelleria del regno di Aragona e stimato dal re Ferdinando il Cattolico che sposò Isabella di Castiglia. L’unico episodio ricordato di questo primo periodo della sua vita è il tentativo di avvelenamento da parte di una serva, in seguito al quale Maria rimase paralizzata, alle mani e ai piedi. Nel 1506, nonostante la paralisi, seguì con la famiglia il marito, nominato Reggente nel Vicereame di Napoli. Tre anni dopo, rimasta vedova con tre figli, si recò in pellegrinaggio a Loreto, dove fu prodigiosamente risanata. Per questo scelse di chiamarsi Maria Lorenza e vestì l’abito da terziaria francescana.
Prese quindi a dedicarsi alle opere di carità, così necessarie alla popolazione napoletana. Grazie ai suoi beni fece edificare nel 1519, su ispirazione del notaio genovese Ettore Vernazza, l’Ospedale di S. Maria del Popolo, detto degli Incurabili, ancora oggi funzionante nel centro antico di Napoli, di cui assunse la direzione. Accolse nell’ospedale anche molte prostitute, alcune delle quali, manifestando il desiderio di cambiare vita, rimanevano come fantesche. Nel 1526 costruì una casa per loro, un vero e proprio monastero, accanto al complesso ospedaliero, affidata alla guida della duchessa di Termoli, Maria Ayerbo. In questa città della carità ricevette, nel 1530, i frati Cappuccini: per loro costruì il convento di S. Eframo Vecchio. Nel 1533 accolse a Napoli san Gaetano da Thiene, che divenne il suo direttore spirituale. Quindi fondò la comunità religiosa delle “Suore del Terz’Ordine di S. Francesco secondo la regola di santa Chiara”.
Nel 1538 papa Paolo III confermò l’erezione della nuova sororità sotto la regola di santa Chiara di stretta osservanza. Maria e le sue compagne emisero i voti religiosi e il numero delle monache fu fissato a 33, in onore degli anni della vita terrena di Gesù, motivo per cui il monastero è da sempre detto “delle Trentatré”. Il nuovo ordine si diffuse rapidamente in Europa e nel resto del mondo. Maria Lorenza Longo morì nell’ottobre 1539, dopo aver rinunciato alla carica di badessa e dopo aver avuto tutte le garanzie papali che il monastero fosse di stretta povertà e osservante clausura, ma adattato alla situazione monastica del ‘500 in una città come Napoli.
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