XVI Settimana tempo Ordinario
colonne sonore famose – dal film “Platoon” di Oliver Stone
musica di Samuel Barber
S. BRIGIDA DI SVEZIA
Compatrona d’Europa, venerata per le sue «Rivelazioni», nacque nel 1303 nel castello di Finsta (Svezia), dove visse con i genitori fino a 12 anni. Sposò Ulf, governatore dell’Östergötland, dal quale ebbe otto figli. Cristo le avrebbe affidato il compito di fondare un nuovo ordine monastico, perciò nel 1349 lasciò la Svezia per recarsi a Roma e ottenere un anno giubilare e l’approvazione per il suo ordine. Rimase a Roma fino alla sua morte avvenuta nel 1373.
La Parola di Dio del giorno Gv 15,1-8
“Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli”
Il quadro della settimana – 22° quadro della serie: 1000 quadri più belli del mondo
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Giotto: incontro di Gioacchino e Anna – 1304-‘06 – affresco – 200×185 cm –
cappella degli Srovegni – Padova
Questo splendido affresco di Giotto fa parte del ciclo pittorico da lui realizzato nella cappella degli Scrovegni ed è l’ultimo episodio del registro superiore della parete meridionale, a destra guardando l’altare. Vi è rappresentato l’incontro di Gioacchino e Anna, genitori della Vergine Maria, presso la porta d’Oro a Gerusalemme secondo i racconti dell’apocrifo Protoevangelo di Giacomo rielaborati nel medioevo da Jacopo da Varagine (Varazze) nella Leggenda aurea. Cacciato dal Tempio perché ritenuto sterile (e quindi non benedetto da Dio), Gioacchino si rifugiò in ritiro presso i pastori delle montagne. Anna intanto, convinta di essere rimasta vedova, ricevette da un angelo l’annuncio che presto avrebbe avuto un bambino. Nel frattempo anche Gioacchino aveva sognato l’angelo, che lo confortava e lo esortava a tornare a casa dalla moglie.
La scena mostra l’incontro tra Gioacchino seguito da un pastore e Anna seguita da amiche e parenti presso la porta della città di Gerusalemme che richiama l’arco di Augusto di Rimini dove Giotto aveva soggiornato e lavorato. L’artista riesce a infondere alla scena un senso profondo di intimità e di verità: celebre è la naturalezza della scena, col pastore per metà tagliato fuori dalla scena (a sottintendere uno spazio più grande di quello dipinto) e col bacio e l’abbraccio reciproco della coppia, sicuramente il più realistico dipinto fino ad allora e che rimarrà tale per quasi due secoli. Molto lodata dalla critica è stata la scelta di disegnare la coppia come “piramide plastica” di grande forza espressiva. Emblematica poi è la figura vestita di nero, colore raro in Giotto, che si copre metà del volto col mantello: forse allude alla vedovanza tenuta fino ad allora da Anna.
L’uso di colori accesi, l’importanza della luce che definisce i volumi dei personaggi e la profondità spaziale, la cura dei dettagli soprattutto nell’abbigliamento delle donne e il sapiente rapporto fra le figure e l’architettura che non è uno sfondo, ma il palcoscenico dell’azione, rendono quest’affresco uno straordinario capolavoro.
Preghiera del giorno – preghiera di S. Brigida di Svezia
“O Signore mio Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, accetta questa preghiera con lo stesso immenso amore col quale sopportasti tutte le piaghe del tuo Santissimo Corpo; abbi di me misericordia e a tutti i fedeli vivi e defunti, concedi la tua misericordia, la tua grazia, la remissione di tutte le colpe e pene e la vita eterna. Amen”
Intenzione del giorno
Preghiamo per chi non ha più casa, lavoro, affetti, salute, prospettive di futuro…
Don’t Forget…Ricorda!
23 luglio 1954: muore Giuseppe Tomasi di Lampedusa autore di un solo -ma straordinario- romanzo: il Gattopardo.
“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”
Appartengo a una generazione disgraziata a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non avrà potuto fare a meno di accorgersi, sono privo d’illusioni…
Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra”
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