Mercoledì 26 gennaio 2022

     

    3.a settimana Tempo Ordinario

     

    Aforisma del giorno di Meister Eckhart

    “Nel silenzio l’uomo può più facilmente preservare la sua onestà”.

    Preghiera del giorno di S. Anselmo

    Ti ho cercato, o Signore della vita, e tu mi hai fatto il dono di trovarti:  te io voglio amare, mio Dio.
    Perde la vita, chi non ama te: chi non vive per te, Signore, è niente e vive per il nulla.

    Accresci in me, ti prego, il desiderio di conoscerti e di amarti, Dio mio: dammi, Signore, ciò che ti domando; anche se tu mi dessi il mondo intero, ma non mi donassi te stesso, non saprei cosa farmene, Signore.

    Dammi te stesso, Dio mio! Ecco, ti amo, Signore: aiutami ad amarti di più. Amen.

     

    Santi del giorno

    Timoteo nacque a Listra da madre giudea e padre pagano. Si avvicinò alla comunità cristiana e, poiché aveva una buona conoscenza delle Scritture, godeva di grande stima presso i fratelli.

    Paolo lo fece circoncidere per rispetto ai giudei e lo scelse come compagno di viaggio. Tito era di famiglia greca pagana: fu convertito dall’apostolo e venne inviato alla comunità di Corinto per riconciliare i cristiani di quella città con l’apostolo.

    Quando si recò a Gerusalemme per l’incontro con gli apostoli, Paolo portò con sé sia Timoteo il circonciso sia Tito l’incirconciso: nei due volle riunire simbolicamente gli uomini della legge e gli uomini dalle genti.

    Secondo la tradizione Paolo scrisse due lettere a Timoteo e una a Tito quando erano rispettivamente vescovi di Efeso e di Creta.

    L’apostolo, ormai anziano, si lascia finalmente andare ad annotazioni ricche di affetto verso i suoi due discepoli nella fiducia di aver messo nelle giuste mani l’annuncio del Vangelo del Signore.

     

    La Parola di Dio del giorno Luca 10,1-9

    In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!

    Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

    In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.

    Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

     

    Riflessione del giorno di S. Agostino Disc. 169, 14, 17 – 15, 18.

    Fratelli, considerate che siamo viandanti. Voi dite: Che significato ha «camminare»? Lo dico in breve: «Progredire». Non vi capiti di non intendere e di camminare con maggior pigrizia.

    Fate progressi, fratelli miei, esaminatevi sempre, senza inganno, senza adulazione, senza accarezzarvi. Nel tuo intimo infatti non c’è con te uno alla cui presenza ti debba vergognare e ti possa vantare.

    Vi è colui al quale piace l’umiltà: sia lui a provarti. E anche tu metti a prova te stesso. Ti dispiaccia sempre ciò che sei, se vuoi guadagnare ciò che non sei. In realtà, dove ti sei compiaciuto di te, là sei rimasto.

    Se poi hai detto: Basta! Sei addirittura perito. Aggiungi sempre, avanza sempre, progredisci sempre. Non fermarti lungo la via, non indietreggiare, non deviare.

    Chi non va avanti, si ferma; torna indietro chi si volge di nuovo alle cose da cui si era allontanato; chi apostata, abbandona la via giusta. Uno zoppo sulla via va avanti meglio di chi corre fuori strada. Rivolgiti al Signore…

     

    Intenzione di Preghiera per il giorno

    Per i candidati al diaconato e presbiterato: ricevano da Dio uno spirito di forza, coraggio e saggezza.

     

    Don’t Forget! Anno di S. Giuseppe

    Il quadro del pittore inglese William Holman Hunt, “Il Ritrovamento di Gesù nel Tempio” (dipinto nel 1854-60 e custodito nel Birmingham Museum and Art Gallery) presenta un modo insolito e nuovo di raccontare l’episodio biblico di Luca 2,41-50. 

    Nella scena la Vergine arriva da destra e abbraccia commossa il ragazzo, sostenuta dalla figura altrettanto affettuosa di S. Giuseppe: un Gesù adolescente che fissa lo sguardo su noi spettatori e non sulla madre, appare distaccato, quasi indifferente.

    I dottori, che secondo Luca si stupiscono della sapienza e delle risposte di Cristo, sono invece caratterizzati da un misto di orgoglio, indolenza e sensualità, caratteristiche enfatizzate da alcuni elementi, come gli strumenti musicali, il ragazzino a sinistra con in mano un piumino per scacciare gli insetti ecc.

    Il cieco seduto all’esterno del tempio nella parte destra del quadro simboleggia da una parte la cecità spirituale dei dottori, dall’altra la moltitudine dei poveri in attesa della salvezza che il Cristo porterà. Molti simboli rimandano a Gesù: le colombe simbolo dello Spirito Santo; le spighe che fuoriescono dal vestito di Maria fanno pensare al sacrificio di Cristo nell’eucaristia; la scena sullo sfondo del tempio rappresenta il sacrificio di un agnello pasquale; il sole che sorge a destra indica che l’antica legge sarà superata dal Cristianesimo.

    Un dipinto ricco di allegorie e di metafore dunque, che solo i più eruditi potevano cogliere. Ma a dominare è il messaggio legato alla Sacra Famiglia ritratta sulla soglia con lo sfondo del poderoso pilastro e in posizione intermedia tra il tempio antico, al cui interno anziani scribi e sacerdoti siedono inerti nella penombra, chiusi nelle loro certezze (il popolo ebreo) e il tempio in costruzione all’esterno che indica il nuovo popolo di Dio (la chiesa) che si sta formando, aperto al mondo e alla storia.

    La Sacra Famiglia è il pilastro di tutta la costruzione e Gesù è la pietra angolare. Ma quello che il pittore mette più in risalto da una parte è la premura e l’amore di Maria, la madre che riabbraccia il figlio che credeva perduto e il ruolo di Giuseppe, il padre che ricompatta a sé la famiglia e traghetta l’umanità verso i tempi nuovi.

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