mercoledì 26 ottobre ’16

    XXX Settimana tempo Ordinario

     

    nella fotografia un quadro di Giovanni Paolo Panini – Gallery with views of modern Rome

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (Preghiera di pentimento)

    Gesù, che hai detto “quello che fate agli altri lo fate a me”, aiutami a capire che se pure ricevessi gravi offese dal prossimo, non potrei paragonarle a quelle recate a te dai miei peccati che ti hanno condotto alla morte in croce. Tutto quello che si fa al prossimo va contro di te. Perdonami, Gesù. O bontà infinita del mio Dio, mi duole di tutti i peccati; vorrei non averli mai commessi. Amen”.

     

    Folco Scotti

    I suoi resti sono custoditi nella cattedrale di Pavia, città della quale fu vescovo nel XIII secolo. Folco nasce verso il 1165 a Piacenza dalla famiglia Scotti, originaria dell’Irlanda, che viene identificata secondo la denominazione dell’epoca come patria degli «Scoti», scozzesi. A 20 anni entra tra i canonici regolari di S. Eufemia. Mandato a Parigi a studiare teologia, al suo rientro viene consacrato vescovo di Piacenza. Sei anni dopo, vacante la sede pavese, viene designato vescovo anche di questa città: Folco fu il paciere delle due città, allora divise da un’aspra rivalità. Muore nel 1229.

     

    La Parola di Dio del giorno

    Gesù passava per città e villaggi, insegnando, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Rispose: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: Signore, aprici. Ma egli vi risponderà: Non vi conosco, non so di dove siete. Allora comincerete a dire: Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze. Ma egli dichiarerà: Vi dico che non so di dove siete. Allontanatevi da me voi tutti operatori d’iniquità! Là ci sarà pianto e stridore di denti quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio e voi cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, ci sono alcuni tra gli ultimi che saranno primi e alcuni tra i primi che saranno ultimi». Luca 13,22-30

     

    Riflessione Per Il Giorno (Berlicche 1.a parte)

    Nell’Europa di secoli fa, con religione non si indicava ciò che si intende oggi. L’uomo era religioso, punto e basta. Era una virtù caratteristica dell’umano. Con essa si intendeva il rapporto dell’uomo con il trascendente, il sacro, lo straordinario. Per tutte le culture c’è in questo termine una sorta di contratto tra l’uomo e il divino, in cui Dio concede il suo favore in cambio di riti o devozioni. Riconoscere la sovra-umanità fa da garanzia alle regole comuni, è la base della convivenza sociale. Se per i cristiani questo contratto è libera alleanza, in altre culture è imposizione, dovere a cui ottemperare. In quella prospettiva chi non aveva nessuna o poca religione, voleva dire che non riconosceva l’ordinamento del mondo ed era in qualche maniera fuori dalla società. Quello di cui si accusava i cristiani nei primi secoli era proprio questo: attribuendo la divinità al Cristo e non all’imperatore o altri dei erano considerati irreligiosi, ribelli alle regole e perciò pericolosi. Preoccupazione degli apologeti era dimostrare che credere in Cristo non significava non avere regole, ma averne una così alta da comprendere tutte le altre.

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutte le donne che rivestono compiti e posizioni di responsabilità.

     

    Don’t forget! …Ricorda!

    “La donna al tempo delle cattedrali” di Régine Pernoud ed Bur è un bel libro che smentisce tanti luoghi comuni: l’autrice ricostruisce la storia delle donne nel Medioevo, fase storica in cui la presenza femminile si afferma con caratteri di autonomia e potere in vari ambiti. In questo senso, l’età feudale, fino agli inizi del sec. XVI si pone come momento intermedio e alternativo rispetto all’età classica ed a quella borghese, caratterizzate dal predominio maschile e da una cultura tendente ad annullare la diversità femminile, assimilandola al modello maschile. Ai tempi feudali le ragazze diventavano maggiorenni a 12 anni, due anni prima dei maschi, e solo nel ‘600 la donna ha dovuto prendere il cognome del marito. «Le donne di oggi, femministe comprese, hanno parecchio da fare prima di raggiungere il livello di prestigio e di influenza che ebbero nel Medio Evo cattolico. Chi crede che i secoli di fede siano un passato da cui liberarsi non sa che, in realtà, sono un futuro ideale a cui mirare

    gingol

     

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