Mercoledì 3 settembre 2025

     

    22.a settimana tempo ordinario

     

    Avvenne il 3 settembre…

    301 – 301 – data di nascita della comunità del Monte Titano, poi Repubblica di S. Marino.

    1189 – Riccardo I d’Inghilterra viene incoronato a Westminster.

    1929 – Il Dow Jones raggiunge il valore massimo (381,17), ma seguito dal crollo della borsa

    1939 – Francia, Australia e Regno Unito dichiarano guerra alla Germania.

    1943 – A Cassibile, l’Italia firma con gli alleati la resa incondizionata.

    1982 – Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa viene ucciso in un attentato mafioso.

     

    Aforisma di G. K. Chesterton

    “Ottimista è quello che guarda gli occhi, pessimista è quello che guarda i piedi.”

     

    Preghiera Colletta

    Dio onnipotente, unica fonte di ogni dono perfetto, infondi nei nostri cuori l’amore per il tuo nome, accresci la nostra dedizione a te, fa’ maturare ogni germe di bene e custodiscilo con vigile cura. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

     

    Santo del giorno

    S. GREGORIO MAGNO. Papa dal 03/09/590 al 12/03/604

    Nacque verso il 540 dalla famiglia senatoriale degli Anici e alla morte del padre Gordiano, fu eletto, molto giovane, prefetto di Roma. Divenne poi monaco e abate del monastero di Sant’Andrea sul Celio. Eletto Papa, ricevette l’ordinazione episcopale il 3 settembre 590.

    Nonostante la malferma salute, esplicò una multiforme e intensa attività nel governo della Chiesa, nella sollecitudine caritativa, nell’azione missionaria. Autore e legislatore nel campo della liturgia e del canto sacro, elaborò un Sacramentario che porta il suo nome e costituisce il nucleo fondamentale del Messale Romano. Lasciò scritti di carattere pastorale, morale, omiletico e spirituale, che formarono intere generazioni cristiane specialmente nel Medio Evo. Morì il 12 marzo 604.

     

    Parola di dio Luca 4,38-44

    In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva. Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui.

    Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demoni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo. Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto.

    Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

     

    Riflessione di Don F. Rosini:

    serve ancora una guida Spirituale all’uomo d’oggi? (1° parte)

    GUIDA SPIRITUALE: CHI È E A COSA SERVE?

    1. a conoscere più chiaramente la volontà di Dio e la verità su di me.
    2. a progredire nella preghiera. Per la preghiera infatti occorre un maestro.
    3. ad ascoltare una voce affidabile tra le molte voci interiori (sentimenti, coscienza, immaginazioni, il nemico, la comodità, la vanità, l’orgoglio, ecc.).
    4. a vedere chiaro: nessuno può avere chiara visione di sé stesso senza “uno specchio”.
    5. a non essere solo nel combattimento interiore e nel debellare gli inganni del demonio
    6. a darmi fecondità. Siamo terra incolta, grembo sterile: la vita nuova richiede una dinamica propria, e quindi ad aprirsi per far entrare la parola divina.

    LA GUIDA SPIRITUALE: COSA NON È:

    1. non è un amico che dà forza, compagnia, sicurezza, ma uno strumento dello Spirito Santo. Un fratello maggiore, navigato nelle acque del combattimento spirituale. Il rapporto è asimmetrico.
    2. non è uno che mi manipola, ma sta davanti a me, di fronte a me, per aiutarmi ad essere me stesso. Fa maturare la mia preghiera, il mio discernimento, mi difende da me stesso. Un altro io che conosce me quanto me. Una garanzia per mantenermi libero.
    3. non è un professionista: ma è un uomo di Dio, che lo stesso Dio mette sulla mia strada, un “buon pastore” che prega per me, si fa carico di me, che non ha nessun interesse su di me al di fuori della volontà di Dio.
    4. non si va da lui per un “pour parler”, ma per una cosa seria: essere semplici, diretti, concreti, evitando attaccamenti affettivi e perdite di tempo
    5. non è un legame indissolubile: è uno strumento della Provvidenza che, in casi estremi, può essere cambiato se è evidente che Dio lo vuole, se si vede con certezza e dopo attenta verifica, che non porta frutto
    6. non ha il compito di “farmi stare bene”; a volte persino mi dovrà far stare male. È uno strumento per forgiarmi.

     

    Intenzione di preghiera

    Preghiamo perché il Signore conceda alla gente del nostro tempo guide sagge e forti che sappiano aiutare le persone a percorrere le vie del bene.

     

    Don’t Forget! Santi e Beati della carità

    BEATO ANTONIO FRANCO Vescovo 

    1585-1626

    Antonio Franco nacque a Napoli il 26-9-1585 da nobile famiglia di origine francese; era il terzo di sei figli. Crebbe buono, circondato da attenzioni e a soli 17 anni ottenne la laurea in diritto canonico e civile. Per completare gli studi ecclesiastici il padre lo inviò a Roma e, un anno dopo, lo fece accogliere a Madrid alla corte di Re Filippo III. A 25 anni ricevette gli Ordini Sacri, il 14-1-1611 fu nominato Cappellano Reale.

    Dopo un decennio di permanenza a corte, nel 1616 fu designato consigliere e cappellano Maggiore del Regno di Sicilia, con la carica di Abate e Ordinario di S. Lucia del Mela, una “prelatura soggetta direttamente alla S. Sede”. Animato da fede profonda, si mostrò ben presto, nei difficili tempi del post Concilio di Trento, pastore zelante. Seguiva la formazione dei suoi preti, visitando anche le zone più remote della prelatura.

    Monsignor Franco, d’indole assai umile, si sottoponeva a gravi penitenze: digiunava o pranzava a pane e acqua, dormiva sul pavimento usando una stuoia per materasso. Secondo i canoni del tempo portava ai fianchi, come mortificazione, due catene di ferro, una delle quali è oggi conservata in una cassetta d’argento e portata presso le case dei malati. Si distinse per la carità verso i poveri e gli infermi e grande fu l’impegno per le vittime degli usurai.

    Durante una lunga siccità, gli abitanti del vicino paese di S. Filippo del Mela, lo visitarono per chiedergli preghiere e lui, commosso, raccomandò loro di confidare in Dio. Tornati in paese, con grande sorpresa, trovarono che li precedeva in contrada “Basso”. Indicò loro un’abbondante sorgente d’acqua e alla misteriosa “bilocazione” si aggiunse la grazia di avere un pozzo tanto necessario, detto poi “del Beato” e dove venne poi eretta un’edicola con la sua immagine. Antonio Franco morì, a soli quarantadue anni, anche a causa dell’infaticabile apostolato, il 2-9-1626.

     

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