nell’immagine un dipinto di Edward Henry Potthast
XXVIA Settimana t. ordinario
Proverbio del Giorno (Bibbia)
Iniziare un litigio è come aprire una diga, prima che la lite si esasperi, troncala
Iniziamo la Giornata pregando
O Gesù, che niente valga a staccarmi da Te, né la vita, né la morte. Seguendoti in vita, legato a Te appassionato, mi sia dato spirare con te sul Calvario, per ascendere a Te nella gloria; seguire Te nelle tribolazioni e persecuzioni, per essere fatto degno un giorno, di venirti ad amare alla svelata gloria nel Cielo, per cantarti l’inno del ringraziamento per tanto tuo patire. Amen.
GIROLAMO Sacerdote e dottore della Chiesa
Fece studi enciclopedici ma, portato all’ ascetismo, si ritirò nel deserto, vivendo in penitenza. Da prete, iniziò un’intensa attività letteraria. Collaborò con papa Damaso e, alla sua morte, tornò a Gerusalemme dove partecipò a numerose controversie per la fede, fondando il monastero in cui morì. Di carattere focoso provocò consensi o polemiche, fustigando vizi e ipocrisie. Scrittore infaticabile, grande erudito e ottimo traduttore, a lui si deve la Volgata in latino della Bibbia, a cui aggiunse commenti, ancora oggi importanti
Ascoltiamo la Parola di Dio (Lc 9,57-62)
Un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio». Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio».
Riflessione Per Il Giorno (Mattutino di Mons. Ravasi)
Un vecchio ebreo, giunto a tarda età con la mente e la vista appannate, non riusciva più a leggere il suo libro di preghiere e la memoria, dopo aver iniziato anche l’orazione più comune, latitava e si confondeva. Allora decise di fare così: «Reciterò ogni giorno al mattino e alla sera l’alfabeto ebraico per cinque volte e tu, Signore, che conosci tutte le preghiere, metterai insieme le lettere perché compongano le orazioni che non so più ricordare e dire». Se pensiamo alla potenza dei segni dell’alfabeto, dobbiamo restare incantati. Con essi si sono intessuti i più dolci colloqui d’amore, i canti più armoniosi, le invocazioni più drammatiche di salvezza, i racconti più affascinanti, le memorie decisive della storia di una persona e di un popolo e si potrebbe proseguire a lungo in questo catalogo di meraviglie create attraverso gli alfabeti umani, non sempre scritti (si pensi a quelli gestuali di certe culture o dei sordomuti). Eppure, a causa di quelle stesse lettere sono scoppiate guerre, si sono alimentati odi tra fratelli, si è prodotta una valanga di pornografia, si sono ingannate tante menti con false ideologie e così via, in un altrettanto sterminato catalogo di orrori verbali e grafici. È bella, allora, la scelta di quel vecchio ebreo che fa salire al cielo il minimo che ancora conosce e lo mette nelle mani e sulle labbra di Dio perché possa ricreare la più meravigliosa di tutte le preghiere. È, questa, la potenza della semplicità di cuore che Dio ama con tenerezza più dell’eloquenza dei dotti.
Intenzione del giorno
Preghiamo perché l’epidemia di covid cessi di seminare morte e paura nel mondo.
Nessun commento
È possibile postare il commento di prima risposta.