XXXI settimana Tempo Ordinario
Avvenne il 6 novembre…
1860 – Abraham Lincoln è eletto presidente degli USA, 1° repubblicano a detenere tale carica.
1913 – Mohandas Gandhi viene arrestato mentre guida una marcia di minatori indiani in Sudafrica.
1962 – L’Organizzazione delle Nazioni Unite condanna le politiche di apartheid del Sudafrica.
1965 – Freedom Flights: Cuba e Usa danno il via a un ponte aereo per i cubani che vogliono andare negli USA (nel 1971 in 250.000 si avvalgono di questo programma)
2012 – Il presidente uscente Barack Obama vince le presidenziali sconfiggendo Mitt Romney
Aforisma di Gilbert K. Chesterton
“I bambini sono innocenti e amano la giustizia, ma la maggior parte di noi è malvagia e preferisce il perdono.”
Preghiera
Dio onnipotente e misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; fa’ che corriamo senza ostacoli verso i beni da te promessi. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per i secoli dei secoli. Amen.
Santo del giorno
Leonardo nacque in Gallia da nobili franchi, amici di re Clodoveo che volle fargli da padrino al battesimo. In gioventù rifiutò di arruolarsi nell’esercito e si mise al seguito di S. Remigio, vescovo di Reims. Avendo questi ottenuto dal re di poter chiedere la liberazione dei prigionieri che avesse incontrato, anche Leonardo ottenne lo stesso favore e liberò un gran numero di infelici.
Diffondendosi la sua fama di santità, rifiutò la dignità vescovile offertagli e si diresse a Limoges. Nella foresta di Pavum soccorse la Regina sorpresa dalle doglie del parto la quale grazie alle sue preghiere diede alla luce un bel bambino. Clodoveo riconoscente gli concesse una parte del bosco per edificarvi un monastero.
Il Santo costruì un oratorio in onore della Madonna e dedicò in altare in onore di S. Remigio. Il Santo sarebbe morto il 6 novembre di un anno imprecisato, nella metà del VI secolo.
Parola di Dio del giorno Luca 14,25-33
Siccome una folla numerosa andava con Gesù, egli si voltò e disse loro: «Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace. Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».
Riflessione Lectio divina di Guigo Certosino
“Mi sono proposto di trasmetterti alcune idee che mi son venute alla mente sull’attività spirituale dei monaci. Sono cose che tu hai imparato per esperienza meglio di quanto abbia fatto io nell’impegno intellettuale: dunque giudica e correggi queste mie riflessioni.
È ben giusto che a te io offra le primizie della mia fatica, in modo che tu possa raccogliere i primi frutti di questa giovane piantagione che sono io: tu mi hai strappato con lodevole furto alla schiavitù del faraone e a un’individualistica ricerca di raffinatezze per collocarmi nella schiera ordinata di chi va in battaglia, innestando con sapienza nel buon olivo il ramo tagliato con arte dall’oleastro”.
Nel XII secolo, un monaco certosino di nome Guigo II nell’operetta Scala claustraluim, meditando sul passo del Vangelo che dice “Chiedete e otterrete, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto”, a seguito di quella che descrisse come un’illuminazione codificò il metodo noto ancora oggi con il nome di lectio divina. Guigo II descrisse le tappe più importanti della lettura divina.
Il primo gradino di questa forma di preghiera è la lectio (lettura), si comincia con la lettura di un brano breve della Bibbia lentamente e con attenzione. Il secondo gradino è la meditatio (meditazione). Durante questa tappa si riflette sul testo scelto. Il terzo gradino è la oratio (preghiera), cioè il momento di pregare su ispirazione della nostra riflessione sul brano letto.
L’ultima tappa della Lectio è la contemplatio cioè la contemplazione, in silenzio. A queste tappe i maestri spirituali odierni aggiungo anche l’actio (azione) ossia un proponimento operativo conseguente a quanto si è meditato nella parola, un’azione nel mondo ispirata dalla Scrittura.
Intenzione di preghiera per la settimana
Preghiamo per le vittime della spaventosa inondazione di Valencia, per i dispersi e per chi ha perso tutto perché Dio e la comunità mondiale non lascino solo nessuno.
Don’t Forget! Storia dei martiri cristiani
MARTIRI CRISTIANI DEL PERÙ: Beato Martire SANDRO DORDI
Pochi giorni dopo il martirio dei Francescani polacchi Michał Tomaszek e Zbigniew Strzałkowski, fu la volta del sacerdote bergamasco don ALESSANDRO DORDI. Don Sandro nacque il 22-1-1931 a Gromo S. Marino, frazione di Gandellino in alta Valle Seriana. Entrato nel seminario di Bergamo, chiese di far parte della comunità missionaria “Paradiso”, un’istituzione diocesana, voluta in quegli anni dal vescovo Mons. Adriano Bernareggi, per fronteggiare le emergenze pastorali. Venne ordinato sacerdote il 12-6-1954.
Per 12 anni svolse il ministero nella diocesi di Chioggia e poi tra gli emigrati italiani a Le Locle, nel Cantone Svizzero di Neuchatel, dove rimase fino al 1980, allorché chiese al suo vescovo di potersi recare in Perù per offrire servizio ai poveri di quel paese. Entrò profondamente nel cuore della gente della valle del Santa, a nord di Chimbote, a cui era stato destinato dal Vescovo di quella Diocesi. Pur non svolgendo attività politica, si impegnò a proteggere i più deboli e a promuovere tra loro i valori evangelici e a organizzare corsi di formazione per i diversi gruppi di fedeli.
Tali attività pastorali suscitarono l’avversione dei guerriglieri di “Sendero Luminoso”. Così, dopo una serie di intimidazioni, la sera del 25-8-1991, nel ritorno a casa, si dirigeva a Vinzos per celebrarvi l’Eucaristia: ma un commando di terroristi gli tese un’imboscata e, dopo un brevissimo interrogatorio, lo uccise a colpi d’arma da fuoco, presso Rinconada.
Dopo i solenni funerali svoltisi nella cattedrale di Lima, i suoi resti mortali furono trasportati in Italia e inumati nel cimitero di Gromo S. Marino. «Sarai al corrente della morte dei due Padri Polacchi. Non ho parole per descriverti come siamo stati tutti colpiti da questo grave fatto…Senza volerlo vien da pensare a chi toccherà la prossima volta…Siamo nelle mani del Signore, tu prega perché io mi dico: “Lo spirito è pronto, ma la carne è debole”» (Don Alessandro Dordi).
MARTIRI DEL PERÙ
MICHAŁ TOMASZEK, ZBIGNIEW STRZAŁKOWSKI, ALESSANDRO DORDI
(†1991)
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