mercoledì 9 marzo ’16

    IV .a Settimana di Quaresima

     

    nella fotografia un quadro di Ottone Rosai – I muratori

     

     

     

    Iniziamo la Giornata Pregando (S. Efrem il Siro)     

    Dal cielo è sceso come luce, da Maria è nato come germe divino, dalla croce è caduto come frutto, al cielo è salito come primizia. Benedetta sia la tua volontà! Tu sei l’offerta del cielo e della terra, ora immolato e ora adorato. Sei disceso in terra per essere vittima, sei salito come offerta unica, sei salito portando il tuo sacrificio, o Signore.

     

    Domenico Savio

    nacque il 2-04-1842, 2° di 10 fratelli. A 7 anni, tracciò il progetto di vita che sintetizzò in 4 propositi: “Mi confesserò e farò la Comunione sovente. Santificherò i giorni festivi. Miei amici saranno Gesù e Maria. La morte ma non peccati”. Nel 1854 incontrò Don Bosco che rimase sbalordito da lui e lo prese sotto la sua protezione. Nel 1856 scoppiò il colera: ammalatosi, fece ritorno in famiglia, dove il 9-3-1857 morì consolando la mamma: “Mamma non piangere, vado in Paradiso”. Canonizzato nel 1954, divenne il più giovane santo non martire. E’ patrono di pueri cantores, chierichetti e gestanti in ricordo del miracolo con cui salvò la vita di una sua sorellina.

     

    Ascoltiamo la Parola di Dio (Giovanni 5,17-30)

    Gesù rispose ai Giudei: «Il Padre mio opera sempre e anch’io opero». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo: perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio. Gesù riprese a parlare e disse: «In verità, in verità vi dico, il Figlio da sé non può fare nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, e voi ne resterete meravigliati.  Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole…In verità, in verità vi dico: è venuto il momento, ed è questo, in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno”.

     

    Riflessione del Giorno (La Preghiera della rana)

    Il saggio indiano Narada era un seguace del dio Hari: era così devoto che pensava non ci fosse al mondo nessuno capace di amare Dio come lui. Il Signore lesse nel suo cuore e gli ordinò: “Narada, va’ al Gange, nella città dove vive uno dei miei devoti. La sua compagnia ti farà bene”. Narada fece come gli era stato ordinato e trovò un contadino che si alzava presto, pronunciava una sola volta il nome di Hari, poi prendeva l’aratro e si recava a lavorare tutto il giorno nei campi. La sera, prima di addormentarsi, pronunciava ancora una volta il nome di Hari. Narada pensò: “Come può costui essere un seguace di Dio, se sta tutto il giorno immerso nelle cure terrene?”. Allora il Signore comandò a Narada: “Riempi fino all’orlo una scodella di latte e con essa fai il giro della città. Poi torna indietro senza versarne una goccia”. Narada fece come gli era stato ordinato. “Quante volte ti sei ricordato di me mentre facevi il giro della città?”, chiese il Signore. “Neppure una, Signore”, rispose Narada. “Come avrei potuto, dal momento che tu mi hai ordinato di stare attento alla scodella del latte?” Spiegò il Signore: “Quella scodella ha assorbito la tua attenzione a tal punto che ti sei completamente dimenticato di me. Che dire invece di quel contadino, il quale, nonostante il peso della famiglia da mantenere, si ricorda di me due volte al giorno?”

     

    Intenzione del giorno

    Preghiamo per tutti i ragazzi e ragazze che si preparano a ricevere il sacramento della Cresima

     

    Don’t forget! Così va il mondo…

    Entro in un mega-negozio di dolciumi e prendo alcuni pacchi e pacchetti di mercanzia. Mi avvio alla cassa. Il vigilante mi dà l’alt: no, devo fare il giro. Ma come, dico, la cassa è proprio lì davanti a me, anzi ce ne sono tre e tutte vuote. Niente, la via che sto prendendo, dice, serve a uscire; per le casse devo fare il (tortuoso) giro. Anche se non c’è nessuno. Benissimo, dico. Piglio i pacchi & pacchetti e li rimetto al loro posto ed esco senza comprare nulla. Rifletto: sia il vigilante che le cassiere sono salariati, se io non compro non gliene frega niente. Questo piccolo aneddoto vuole essere un elogio del cottimo: chissà che applicato su scala nazionale, contribuisca a risolvere la crisi economica.

    gingol

     

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