Quando solo il quadro resta in ordine

     

    Siccome è intraprendente e dinamico, tende a risultare un po’ invadente, ma è comunque simpatico.
    A differenza dei connazionali africani che riescono a essere eleganti anche con uno straccio indosso, lui riesce a rendere sciatto anche l’abito più ricercato. Lavora per un’impresa di pulizie e il principale è soddisfatto, perché ha buona volontà e fa le cose bene.

    In compenso nella stanza in cui vive, regna il più completo “rebelot”: di essere pulita, la camera è effettivamente pulita, ma non c’è una sola cosa al posto giusto, anche se lui sostiene che il suo è “un caos ordinato, visto che così ho tutto a portata di mano e non devo diventar matto a cercare cose nascoste in cassetti o armadi”.

    Nel suo monolocale infatti i mobili sono stati sostituiti da scaffali traboccanti di oggetti e vestiti di ogni tipo messi alla rinfusa. Gli dico in francese quel che mi diceva mia mamma quand’ero ragazzo: “Un po’ d’ordine sta bene anche a la cà del diàol!”. E perché non se ne dimentichi, gli porto un quadretto da appendere con la frase di S. Agostino: “Serva ordinem et ordo servabit te” (conserva l’ordine e l’ordine custodirà te).

    A distanza di tempo la sola cosa ordinata della stanza rimane il quadro che non si è più schiodato dalla parete e a chi gli fa notare l’incoerenza fra quelle parole e il suo stile di vita, risponde che lui non sa, né è obbligato a sapere il latino.

     

    don Davide Rota

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