Quel tempo inconcludente al cellulare

     

    Cattivi di sicuro non sono, ma i bravi non sono fatti così. Sono tutti e due alla soglia dei trent’anni, ma sono irresponsabili come ragazzini e si stancano subito come i vecchi. Logorroici e inconcludenti, sono stati loro offerti vari posti di lavoro, ma il record di durata dei due non supera la settimana.

    Se guadagnano due soldi, aumentano i debiti, invece di diminuirli. Uno si lamenta della vita che è «costretto» a fare e l’altro incolpa il Patronato di non aiutarlo a… spiccare il volo.

    A questo l’educatore ha raccontato la storia del pulcino d’aquila caduto in un pollaio che, a forza di stare con le galline si era convinto di essere un pollo. Ha risposto che la storiella era troppo complicata! L’altro si caccia di continuo nei guai e di recente lui, che non ha la patente, ha preso l’auto di un amico, schiantandosi contro un’altra macchina.

    Risultato? Denuncia e 10.000 euro da pagare, ma lui ostenta una sicurezza che solo uno senza cervello può avere. Gli educatori hanno ricostruito la loro giornata tipo, col tempo dedicato a ogni attività: dormono una media di 4 ore di notte e 5 di giorno; alla pulizia del corpo dedicano 1 ora al giorno; a quella di vestiti e stanza, un’ora la settimana. Alla lettura: 1 ora al mese. Però allo smartphone dalle 6 alle 7 ore quotidiane.

    Alla Messa domenicale 45 minuti, ma entrano solo dopo il Padre Nostro. Hanno fatto notare che mancano le ore passate alla ricerca del lavoro: «Quanti lavori avete trovato finora?». «Nessuno» hanno risposto «ma c’è tempo…».

     

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